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Il Lane fa bis e castiga anche la Ternana

Di Alberto Belloni Sabato 17 Dicembre 2016 alle 18:22 | 0 commenti

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Terni, 17 dicembre 2016

Ternana - Vicenza 1-2 (p.t. 0-1)

Marcatori: 22’ Giacomelli (V), 50’ Petriccione (T), 87’ rig. Pucino (V)

Note: presente allo stadio Liberati una trentina di supporter berici, supportata dai gemellati pescaresi con striscione “Silvi Marina”. Da sottolineare che proprio in questa gara il Lane gioca con la quarta maglia, biancazzurra, identica a quella degli adriatici.

 

La partita

Il Vicenza lascia ai padroni di casa solo i venti minuti iniziali della ripresa, poi riprende in mano il pallino del gioco. Il momentaneo pareggio di Petriccione in apertura di secondo tempo non basta ai rossoverdi, che a conti fatti non riescono ad impensierire granché Benussi. Diverse occasioni invece sui piedi di Giacomelli, Orlando e Cernigoi per arrotondare l’1-2 conquistato con il rigore di Pucino. E ora la classifica, se non sorridente, perde almeno la smorfia amara di 15 giorni fa.


Le Pagelline

Benussi 6,5: la Ternana di Avenatti si è rivelata meno insidiosa in avanti di quanto si era temuto. Quando occorre, tuttavia, il portierone c’è: nel primo tempo devia bene un tiro scoccato comunque in off side, al 42’ para con sicurezza un’inzuccata centrale di Palombi e poi al 46’ un tiro telefonato di Di Noia. Nella ripresa solo ordinaria amministrazione.

Pucino 6,5: nel primo tempo chiude con efficacia gli spazi, tanto che da quella parte la Ternana fa il solletico. Nella ripresa cambiano la disposizione tattica e lui va più in difficoltà di fronte al trenino Zanon/Spalletti. Mezzo punto in più per aver insaccato il rigore, nonostante Aresti intuisca l’angolo giusto.

Adejo 5,5: il meno convincente della retroguardia. Perde molti (troppi) palloni aerei e distribuisce qua e là alcuni errori di posizione, come in occasione del gol dei padroni di casa. E’ vero che si è trattato dell’inserimento di un centrocampista, non seguito a dovere dalle mezzali biancorosse, ma l’italonigeriano era il più vicino all’azione e si è fatto prendere sul tempo.

Esposito 7: una gara molto buona, nella quale sovrasta spesso il temuto bomber uruguagio, affidatogli in consegna. Non commette nemmeno una sbavatura e anzi va più volte a cercar gloria in area avversario, cercando di sfruttare le palle da fermo.

Zaccardo 6,5: a rovescio rispetto al compagno sull’altra corsia. Nella prima frazione deve sudare sette camice su Germani e Palombi e infatti è sulla fascia di competenza che gli uomini di Carbone fanno le cose migliori, facendogli vedere i sorci verdi. Quando lo scacchiere cambia, l’ex nazionale cresce nettamente, senza più soffrire e spingendo con continuità a supporto degli avanti.

Urso 7,5: un’altra gara di alto livello, che conferma che, quando gli fanno fare le cose che gli si attagliano, il contributo alla squadra si fa sentire, eccome. E quando si sente nel suo, riesce anche a cavar fuori qualche pezzo pregiato, come a dire che proprio uno scarpone rozzo non è… Il suo anticipo in area avversaria in zona Cesarini frutta il penalty decisivo.

RIzzo 6,5: non bissa la formidabile prestazione snocciolata contro l’Hellas, ma la partita al Liberati resta decisamente valida. Scivola molto sul campo, forse per colpa dei tacchetti, ma è inesauribile sia in interdizione che come supporto alle ripartenza. Unico neo evidente: forse toccava a lui rincorrere Petriccione nell’occasione del pareggio.

Fabinho 5: finchè è stato in campo ha purtroppo ribadito che la palma dell’oggetto misterioso quest’anno tocca a lui. Un tiro alto all’8’, poi un colpo di testa senza pretese al 14’ e null’altro. Se non un’ulteriore conferma: sarà sponsorizzato dalla Svaroski come il giocatore più di cristallo della rosa di via Schio. Anche oggi infortunato a metà tempo.

Giacomelli 7: non solo per il gran gol, sul quale scherza Defendi con un gran movimento da sx a dx e tiro finale a rientrare, ma anche per la verve durante tutta la partita, nella quale ad un certo punto il modesto signor Illuzzi gli fischia contro qualsiasi cosa, solo per la colpa di esistere. Jack non molla e scatta fino alla fine. Peccato per il giallo.

Vita 5,5: da qualche giornata non è il solito Alessio. Corre come un forsennato e per l’impegno la sufficienza se la meriterebbe tutta, anche perché scende in campo in non perfette condizioni fisiche. Il tabellone del cronista dice però nulla o quasi rispetto alla sua presenza sul terreno di gioco. Il mister lo tiene per necessità di patria fino al triplice fischio del 94’: lui stringe i denti e dice signorsì…

Galano 5: siamo ahinoi tornati al “solito” Galano targato 2016/2017. Non è che gli arrivino vagonate di palloni, è vero, ma quel po’ che gli passa per i piedi non procura nemmeno un’emozione ai supporter berci che stanno guardando l’incontro. E non a caso il mister gli risparmia gli ultimi 26’ di partita. Nei quali, vedi caso, il Lane va poi in gol…

Orlando 7: entra nel secondo tempo e fa di tutto. Sbaglia (anche) ma imprime una nuova velocità alla manovra (soprattutto). Un tiro sbilenco al 53’, al 72’ si libera alla grande ma spara sul portiere, all’84’ è egoista, concludendo personalmente quando ci sono Cernigoi e Rizzo messi meglio. Deve crescere come lucidità, ma, accidenti, questo è un giocatore vero!

Cernigoi 5: si sa che è duro accontentarsi degli scampoli di partita e a volte addirittura di un posto in tribuna. Ma c’è una legge antica del calcio che dice: se ti danno anche una mezza occasione di metterti in mostra, il giocatore maturo la coglie per mettere in crisi le scelte del tecnico. Il giovane attaccante è promettente, questo è sicuro, però quando ha sui piedi le due palle giuste (al 47’ e al 49’) le butta alle ortiche. C’è forse un mezzo rigore su di lui, al 72’, ma è troppo poco per salvare la prestazione.

Mister Bisoli 7: gioca con mezza squadra ai box. Sa che la Ternana di solito parte a razzo all’inizio e accetta di soffrire. Il Vicenza di Terni è molto offensivo e lo resta anche quando escono Fabinho e Galano. All’inizio della ripresa, dopo il gol dei padroni di casa, rischia di perdere la partita ma non cambia pelle, recupera il bandolo della matassa e comincia a far paura ai rossoverdi, che nei minuti finali sembrano persino accontentarsi della divisione della posta. Bisoli, che nel frattempo s’è fatto cacciare dopo un fallo in area biancorossa non rilevato, dà ordinie di continuare a rincorrere i tre punti. E dopo qualche occasione sfumata arriva il (sacrosanto) rigore che ne premia il coraggio. Giusta così, mister: audaces fortuna iuvat!

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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