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Il governo approva il Def: niente crescita nel 2012

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 18 Aprile 2012 alle 22:31 | 0 commenti

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Via libera del Cdm: quest'anno Pil -1,2%, nel 2013 aumento dello 0,5%. Monti: "Non vogliamo 1.725 suicidi come in Grecia". Per il Centro studi di Confindustria continuerà l'impennata della disoccupazione. Cgil: "Gravissimo, è un bollettino di guerra"

Di Rassegna.it

Il Consiglio dei ministri approva il Def, documento economico e finanziario per il 2012 (il testo). In Quest'anno in Italia il Pil si contrarrà dell'1,2% e tornerà in attivo solo nel 2013, registrando un aumento dello 0,5%. E' quanto si apprende dalla nota diffusa oggi (18 aprile) da Palazzo Chigi.

Lo dice a chiare lettere anche il presidente del Consiglio, Mario Monti: "Sul piano interno la crescita non tornerà fino al 2013". Approvato anche il Piano nazionale per le riforme (Pnr), definita "una piattaforma riformatrice e pluriennale", su cui Monti chiede l'appoggio dei partiti.

Secondo i numeri del Def, dal contenimento della spesa pubblica può arrivare un risparmio 26,6 miliardi nel periodo 2011-2014. Risparmi che verranno chiesti a ministeri, enti pubblici e razionalizzazione della pese sanitaria. Sempre nella versione del governo, le liberalizzazioni e semplificazioni porteranno una crescita del Pil del 2,4% nei prossimi nove anni (2012-2020) con impatto medio dello 0,3% annuo. Con "riforme intense", ovvero "ipotizzando un rafforzamento delle azioni attuate" la crescita sarebbe del 5% nel 2020.

"Il disagio occupazionale tocca direttamente o indirettamente quasi la metà delle famiglie italiane". Così Monti nella relazione che accompagna la presentazione del documento. "Da dicembre si è registrato un ulteriore deterioramento delle condizioni economiche". L'obiettivo dell'esecutivo, ha spiegato, è abbassare le tasse con la lotta all'evasione: "In futuro i proventi della lotta all'evasione dovranno essere utilizzati anche per ridurre le aliquote fiscali".

Di nuovo l'esecutivo vanta risultati positivi sul capitolo conti pubblici. "L'Italia ha messo in sicurezza i conti pubblici e avrà un avanzo primario del 3,9% nel 2013 - prosegue il testo -. E' uno sprint realizzato con lo sforzo collettivo di Parlamento, parti sociali, parte produttiva del paese oltreché del governo".


Mentre il governo presenta il Def, cattive notizie arrivano oggi anche dal Centro studi della Confindustria. Continuerà la "brusca impennata" della disoccupazione, perché "permarranno le condizioni che l'hanno causata": perdite di posti di lavoro che si coniugano alla maggiore ricerca di impiego per compensare la caduta del reddito reale. E' quanto afferma il Csc.

Il mercato del lavoro resta in deterioramento. A febbraio la disoccupazione è salita al 9,3% (+0,2 punti su gennaio), il livello più elevato dal marzo 2001. Era all'8,3% ad agosto. Il balzo si spiega con il calo degli occupati (-0,4% in sei mesi), ma soprattutto con l'aumento della forza lavoro (+0,8%): il minor reddito familiare spinge più persone a cercare un impiego.

E' "un bollettino di guerra" secondo la Cgil. Il segretario confederale, Fulvio Fammoni, commenta i dati in una nota: "Un vero e proprio bollettino di guerra: gli effetti della recessione continuano a produrre danni gravissimi e determinano una situazione dai tratti drammatici".

Per il sindacalista "di fronte a questo quadro, l'unica cosa che non si può fare è arrendersi alla recessione e dire che fino al 2013 non ci sarà crescita. Sarebbe un messaggio di impotenza da parte del governo assolutamente sbagliano e inadeguato. Certo - prosegue - non ci sono interventi miracolistici, ma mentre si programmano gli interventi futuri forse l'ideona è fare adesso, immediatamente, tutto il possibile. Ogni ritardo è imperdonabile".

In questa situazione, inoltre, "ciò che pare davvero surreale è che ancora si discuta su come facilitare licenziamenti, che invece vanno arrestati, e di attenuare ancora le già basse norme sulla precarietà previste nella riforma del lavoro, sapendo che i precari sono i primi che hanno pagato e che continuano di più a pagare gli effetti della crisi. Per questo - conclude - la mobilitazione messa in campo dalla Cgil in questi giorni, con centinaia di iniziative in corso in tutta Italia, continuerà".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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