Il giornale va sfogliato, non studiato
Giovedi 28 Febbraio 2013 alle 00:12 | 0 commenti
"Si ricorda che il giornale va sfogliato e non studiato. Grazie", così è scritto sui quotidiani che offre ai suoi avventori un bar di Corso Padova, di fronte allo studio dell'avvocato, ora tornato senatore, Pierantonio Zanettin. E' giusto lì, al bar, perchè ogni copia della rosea o del GdV non può essere di esclusiva fruizione del suo accaparratore di turno ma va letta o, meglio, sfogliata dal maggior numero possibile di lettori, tra un caffè e uno spritz.
Così sono contenti anche "certi" editori di "giornali della città ", che in questo modo possono meglio nascondere il calo di vendite di copie dietro l'opinabile numero dei lettori medi: una copia, tanti occhi quanti ne certificano i famosi, e fallibili, sondaggisti.Â
Ma se sfogliare il giornale a turno è giusto in un bar o in un luogo pubblico, il lettore dovrebbe leggere per capire, studiando cosa e come è scritto sui giornali che scegliamo o ci vengono propinati o "somministrati". In un bar, nell'albergo di una catena, sull'aereo di una compagnia.
O "agganciato" alla bolletta energetica di Aim ... a scapito del risparmio alternativo di almeno qualche decina di euro. E, peggio, della nostra libertà di scelta. Almeno del nostro giornale, che vorremmo comprare, leggere e studiare, mentre, invece, ci sono altri che studiano, loro sì, come promuovere il pensiero unico.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.