Il Giornale di Vicenza ha perso 78.000 lettori al giorno. Variati e Aim ora sanno. Con la Cgil
Martedi 4 Giugno 2013 alle 21:35 | 2 commenti
Non si arresta il crollo della stampa quotidiana quando questa non trova a sua difesa una peculiarità , che sia il prestigio per testate come La Repubblica, Il Corriere della Seta e Il Sole 24 Ore, la spregiudicatezza nella denuncia per giornali come Il Fatto o lo "snobismo" di Libero. Non basta più essere da una parte, come Il Giornale della famiglia Berlusconi, per sopravvivere alla perdita di copie, e quindi di pubblicità , ma talvolta aiuta essere il giornale locale di riferimento, come Il Messaggero di Roma.
Non sta a noi inserire in una delle precedenti, schematiche, categorie Il Giornale di Vicenza, ma gli ultimi dati ufficiali delle vendite, quelli di Ads per giunta costruiti sulle dichiarazioni degli stessi editori,  registrano un'ulteriore caduta nelle sue vendite giornaliere che passano dalle 32.083 copie di febbraio alle 31.634 di marzo, incluse le oltre 2.000 di "vendite speciali", dati comunque lontanissimi dalle oltre 40.000 copie su cui veleggiava il giornale degli industriali fino a qualche tempo fa. Ma se i dati di vendita giornaliera del giornale di Vicenza piangono così come quelli della diffusione media, che include gli abbonamenti, qualche migliaio a vario titolo e tra i quali quelli online superano di poco i 600 a conferma di un lettore mediamente "vecchio", risulta disastroso, a dire anche dei vecchi giornalisti, il dato dei lettori medi, che dà una misura di quanti, inclusi i compratori, leggono il quotidiano di via Fermi e, quindi, del "peso" sul territorio della sua informazione. Se il quotidiano di Ario Gervasutti nella sua stessa pubblicità per "promuovere" le sue pagine come veicolo promozionale per le elezioni politiche citava un (vecchio) dato sulla media dei lettori giornalieri: erano 305.000 nel (lontano) primo trimestre 2012 (Audipress I 2012). Usiamo quel dato, trionfale, citato a febbraio 2013 dal GdV stesso, che aveva, ops, dimenticato che per Audipress II ( secondo trimestre 2012) i lettori medi erano scesi a 260.000, crollando, quindi, a 243.000 nella rilevazione successiva. Le montagne russe a direzione unica, la discesa, si sono fermate lì? No, Prima comunicazione, l'organo che pubblica su carta e su web i dati ufficiali sulla stampa, ha fissato il nuovo record negativo a 227.000 lettori nel giorno medio, 78.000 in meno di un anno fa. E il crollo della pubblicità , immaginabile nei prezzi, visibile sfogliando il giornale, arriva di conseguenza. A Vicenza non se ne sono accorti in due. Variati e la sua Aim. Ma se il nostro sindaco è stato liberamente finanziato da privati consenzienti, i cittadini proprietari di Aim, tra cui il sindaco loro rappresentante, ora hanno un'altra domanda da fare al suo management: «almeno pagate meno del 2012 la pubblicità che ogni giorno leggono 78.000 vicentini in meno?». E i tesserati della Cgil di Vicenza possono fare ora la stessa domanda al sindacato supermercato. Delle varie dichiarazioni fiscali che pubblicizza con assiduità degna di miglior causa e per le quali la paga quel governo di fronte al quale dovrebbe tutelare i lavoratori ...
Ci aspettiamo critiche per quello che abbiamo appena scritto, ma le critiche agli sprechi pubblici e parapubblici fanno parte del nostro Dna. Che difendiamo dall'attacco dei virus del conformismo e dell'assuefazione informando e pagando di tasca nostra per questo.
Perciò ci leggono quelli che ci leggono. Sempre di più.
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