Il futuro del Pd
Domenica 27 Novembre 2011 alle 14:28 | 0 commenti
Riceviamo da Adriano Verlato e pubblichiamo
Situazione fluida? Sì e no. I sondaggi vanno abbastanza bene, i rapporti con i possibili alleati sono discreti anche se Di Pietro sta sulle sue e Vendola, pur avendo apprezzato la sobrietà del nuovo governo, aspetta di vederlo su tanti temi delicati che dovranno essere affrontati presto. Questo comportamento è un tantino furbesco perché in sostanza dice: se su quei punti il governo farà quello che mi va bene, darò il mio appoggio; in caso contrario le mie critiche saranno alte e forti.
Ma chi decide se quello che va bene per Sel va bene a tutti? Non è alquanto singolare che si appoggi solo quello che ci piace? Se noi fossimo infallibili, allora, questo metodo potrebbe anche andare bene, ma se invece una cospicua maggioranza di persone la pensasse diversamente, cosa sarebbe opportuno fare? Mi pare che in democrazia non vi siano dubbi. Io so, come voi tutti cittadini lettori, che una delle caratteristiche italiche è l'individualismo e che, in quasi ogni occasione, azione o pensiero che sia, noi una qualche modifica la vorremmo fare. Invece, questi tempi difficili lo chiedono, se la persona che è al governo ha già dato ampia prova di sé in tante situazioni, le sue scelte vanno accettate e appoggiate anche quando non la si pensi come lui e, soprattutto, quando tanti le approvino e condividano. Insomma, se nel programma di un governo c'è un gran numero di provvedimenti condivisi e alcuni non , non è il caso di accettare anche quelli non del tutto graditi in nome del volere della maggioranza? Non è questa la caratteristica della democrazia? Si discute, si obietta, si litiga anche, ma poi si fa sintesi con la decisione della maggioranza.
Queste considerazioni mi sembrano doverose e necessarie in vista di possibili alleanze con Sel IdV. Non posso dimenticare, dopo anni, cosa provai nel leggere un'intervista di Bertinotti, allora presidente della Camera, nella quale disse , riferendosi al governo Prodi( Rifondazione ne faceva parte), che si percepiva già un sentore di putrefazione. Per quello che può valere, chi scrive, ritiene che se il Prodi n. 2, con la presenza all'economia del grande Padoa-Schioppa, fosse stato in grado di terminare la legislatura, probabilmente, , il paese sarebbe ora in condizioni meno critiche. Ci sono attualmente sondaggi che danno il Pd vicino al 30%, quindi, una certa tendenza positiva è in atto. Se il partito saprà giocarsi bene le proprie carte, con chiarezza, ma anche con fermezza, e gestire la convivenza dei possibili alleati di governo, credo e spero potremo avere un blocco politico solido e duraturo. VI è però un prerequisito al " blocco politico": il Pd deve essere saldamente unito, dietro al proprio segretario; deve discutere di tutto e su tutto, ma presentare sempre un'unica decisione che vale per tutti i democratici. Lo stesso deve avvenire con coloro che decidono di convergere sul programma di governo del Pd. Qualche aggiustamento, a mio avviso, potrà anche essere accettato però, in corso di eventuale governo, la lealtà , una totale lealtà sarà d'obbligo per tutta la legislatura.
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