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Con un'impennata negli ultimi minuti di contrattazione, il nostro indice principale, il Ftse Mib (+1,22%), termina quest'anno sventurato almeno sopra quota 15.000, un traguardo "minimo" che però è stato raggiunto solo in extremis. Cosa ci aspetterà nell'anno dei Maya, il 2012, sarà oggetto di valutazioni che faremo nei prossimi giorni, oggi ci limitiamo a dire che il Ftse Mib chiude il 2011 con un bilancio pesantemente negativo, -25,20%, il peggior  fra i diciotto più importanti indici borsistici del mondo.		
					
			Per  essere precisi occorrerebbe sempre ricordare che i diversi indici di Borsa hanno  criteri di calcolo non omogenei (a quando un’unificazione delle procedure di  calcolo?), ed il Ftse Mib è sempre penalizzato dalla consuetudine delle nostre  società di distribuire cedole e dividendi decisamente superiori alla media dei  mercati mondiali, ma tant’è la classifica resta impietosa per la nostra Piazza  Affari.  
   L’ultima seduta dell’anno è stata vissuta completamente in territorio  positivo, ma il rialzo, soltanto ad un quarto d’ora dal fixing si limitava a  pochi decimi di punto, dalle sale operative, in extremis, si tiravano fuori dai  cassetti impolverati ordini di acquisto e l’asta di chiusura regalava un’altra  quarantina di punti.  
   Alla fine soltanto cinque titoli rimanevano con la freccia rossa, in  particolare i cali riguardavano 
A2A (-2,74%), Enel Green Power (-0,86%),  Campari (-0,77%), Bper (-0,72%) e Impregilo (-0,08%).     Hanno concluso l’anno con rialzi convincenti invece 
Exor  (+2,98%), per la finanziaria della famiglia Agnelli comunque un 2011  molto deludente (-36,19%), 
Generali (+2,83%) che archivia  l’anno con un -15,48%, quasi un’exploit se paragonato al tracollo avuto dalla  principale concorrente Fondiaria-Sai e 
Banco Popolare (+2,35%)  che curiosamente termina l’anno a quota 1 euro tondo tondo, renderà così facile  a tutti calcolare la performance che otterrà nell’anno che sta per aprirsi.  
   Altri tre titoli hanno terminato la giornata con rialzi superiori ai due  punti percentuali, si tratta di 
Telecom Italia (+2,15%) che  limita ad una sola cifra il ribasso per l’anno in corso (-8,58%), stessa cosa  per
 Enel (+2,14%, nel 2011 -9,13%) e 
Finmeccanica  (+2,07%) che invece conclude il suo annus horribilis nel quale è  veramente accaduto di tutto, e sul quale, da parte della magistratura, sarebbe  davvero necessario indagare, ma non nella direzione intrapresa finora (spero che  il messaggio non sia risultato troppo criptico).  
   Ok concludiamo qui, Gli auguri sono d’obbligo e non mi sottraggo, un felice  2012 a tutti i lettori. 
   Giancarlo Marcotti per Finanza In  Chiaro e VicenzaPiu.com