Il Festival Biblico 2012 scommette sulla speranza
Lunedi 26 Settembre 2011 alle 16:57 | 0 commenti
Festival Biblico - "«Perché avete paura?» (Mc 4,40) - La speranza dalle Scritture" è il tema scelto per l'ottava edizione, in programma dal 18 al 27 maggio del prossimo anno.
Il Festival Biblico rinnova per il 2012 la scommessa sulle Sacre Scritture quale libro di fede e vita, codice culturale di grande attualità e proposta ricca di umanità per tutti. E lo fa con un'ottava edizione intitolata «"Perché avete paura?" (Mc 4,40) La speranza dalle Scritture», in programma dal 18 al 27 maggio 2012 a Vicenza e città circostanti.
Riflettere sul sentimento ed il concetto di paura appare oggi quanto mai necessario. Il Festival lo farà con il suo linguaggio multiforme, che si avvale del prezioso apporto di scrittori e artisti, filosofi e biblisti, ma anche sociologi, industriali e sindacalisti, con attenzione a tutti i tipi di pubblico, diversi per estrazione, età , fede.
Neppure la nostra epoca, con la forza della sua ragione, ha infatti saputo dissolvere le tenebre. La paura - di noi e degli altri, del presente e del futuro, del vivere e del morire - aleggia tra gli uomini più forte che mai. Paura come incertezza e superficialità di fronte alle tante minacce. Ma soprattutto come percezione dell'ambivalenza del progresso umano e tecnico-scientifico, in un momento storico i cui terrori e insicurezza sono proporzionati all'alto livello della conoscenza. La paura paralizza individui, società e istituzioni, recando un progressivo decadimento.
È quindi di speranza che bisogna tornare a parlare. Di quel sussulto condiviso, argomentato e responsabile da risvegliare scavando dentro l'uomo e la sua esperienza storica, religiosa e sociale. Una condizione personale e collettiva da nutrire con la conoscenza profonda della paura stessa, delle sue radici e della sua funzione.
Quale migliore sorgente di speranza della Bibbia?
Le Sacre Scritture, raccontando la storia dell'uomo, sanno che la paura è un'emozione tra le più centrali e le più rimosse in lui, che lo tocca nella sua dimensione di creatura e ne rivela la costitutiva fragilità . Una paura di cui l'essere umano può liberarsi solo accedendo, nella fede, ad una realtà in cui la morte - in ogni sua accezione - sia definitivamente vinta.
La Bibbia si offre come parola di speranza. È la Parola di speranza. Una speranza che si fonda nella promessa che Dio fa al suo popolo e che si configura nel patto di alleanza. E si radica, poi, nell'evento della morte e resurrezione di Gesù Cristo, fondamento della speranza stessa. «La fede - scrive sinteticamente la Lettera agli Ebrei - è hypòstasis (cioè fondamento) delle cose che si sperano» (Eb 11,1).
Il Festival Biblico 2012 indagherà il delicato tema secondo tre dimensioni fondamentali. Quella biblico-spirituale, nell'intreccio fra l'impegno degli uomini mortali e la promessa divina di una vita che conosce la morte e la trascende. Quella antropologico-educativa, per riflettere sul valore fondamentale della paura e della speranza nella vita umana individuale e comunitaria, tra passato, presente e futuro. Ed infine quella sociale, politica ed economica, che chiarirà come il gioco di paure e di speranza sia un grande propulsore in vista della costruzione di un mondo più umano.
Il tutto per ricominciare a sperare di una speranza timida e affidabile e riappassionarsi al possibile.
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