Il diserbante più venduto al mondo causa malformazioni genetiche
Martedi 12 Luglio 2011 alle 10:53 | 0 commenti
 
				
		di Andrea Bertaglio, Fonte: Movimento per la Decrescita Felice [scheda fonte]
L'industria agro-chimica e la Commissione europea sanno da almeno trent'anni che Roundup, il diserbante dell'americana Monsanto più venduto al mondo, contiene il glifosato: un "erbicida totale" che, come dimostrato da ricerche condotte in mezzo mondo, causa malformazioni genetiche nei feti degli animali da laboratorio.
E' questa la denuncia di un nuovo rapporto realizzato da un gruppo  internazionale di scienziati dell'Earth Open Source (Ong britannica che  mira alla condivisione di informazioni con lo scopo di "assicurare la  sicurezza alimentare preservando la Terra"), che accusa le istituzioni  europee di avere colpevolmente tenuto nascosto alla popolazione i  potenziali rischi legati al diserbante Monsanto, largamente utilizzato  anche nei giardini delle scuole o ai lati delle strade pubbliche già  dagli anni '90.
Il dossier degli scienzati ha un titolo esplicito:  "Roundup and birth defects: Is the public being kept in the dark?".  Chiarissimo il contenuto: l'industria agro-chimica (capeggiata da  Monsanto), già dai primi anni '80 sapeva, grazie a ricerche di  laboratorio, che il glifosato causa malformazioni negli animali  utilizzati per gli esperimenti; nel 1993 è stato scoperto che questi  effetti sono provocati anche dall'esposizione a dosi medie o basse di  questa sostanza; tra il 1998 e il '99, gli esperti della Commissione  Europea vengono a conoscenza di tutto ciò, ma nel 2002, invece di  avvertire la popolazione sui potenziali effetti della sostanza, ne  nascondono le caratteristiche scomode, permettendo la  commercializzazione in Europa del diserbante Monsanto.
Per Claire  Robinson, portavoce di Earth Open Source e co-autrice del rapporto,  "sembra che ci sia stata una deliberata volontà di coprire la verità da  parte dell'industria chimica (spiegabile ma non giustificabile) e di chi  doveva controllare (inspiegabile e ingiustificabile)". "Tutto ciò sulla  pelle della sicurezza pubblica - accusa la dottoressa Robinson -.  Perché il Roundup non viene utilizzato solo in agricoltura, ma anche nel  giardinaggio, nei parchi e nelle aree verdi delle scuole, grazie alla  falsa informazione che sia sicuro".
I ricercatori hanno analizzato  per diversi mesi le colture geneticamente modificate in cui si usa il  Roundup, riscontrando grandi quantità di un agente patogeno che può  causare aborti e malformazioni alla nascita negli animali. Un problema  che era stato sollevato già lo scorso autunno da uno studio indipendente  di scienziati argentini, che dimostrava come il glifosato, l'erbicida  appunto più usato in agricoltura e ingrediente attivo del Roundup,  provochi malformazioni cranio-facciali negli embrioni di rane e polli,  anche a dosi inferiori al livello di residuo massimo autorizzato in  Europa.
Queste ricerche, partite da studi effettuati sull'alto tasso  di malformazioni genetiche e cancro nella popolazione sudamericana, una  delle aree al mondo in cui si usa maggiormente la soia Ogm Roundup (nata  proprio per tollerare elevate quantità del diserbante omonimo), una  volta diffuse vennero prontamente smentite dalle istituzioni europee.  L'ufficio federale per la tutela del consumatore e sicurezza alimentare  tedesco, ad esempio, in seguito alla pubblicazione dello studio  argentino dichiarò che non c'erano "evidenze di teratogenesi" (lo  sviluppo anormale di alcune regioni del feto) a causa del glifosato.
Per  Monsanto, che dal suo blog ha risposto agli scienziati autori del  rapporto, la Commissione europea ha già deciso in precedenza che "il  glifosato rientra in una categoria di pesticidi che non richiede  un'immediata attenzione". Non solo:  "Le autorità regolatrici ed esperti  indipendenti di tutto il mondo concordano sul fatto che il glifosato  non causi effetti negativi al sistema riproduttivo negli animali adulti  esposti alla sostanza, né difetti alla nascita nella loro progenie",  anche a dosi di molto superiori a quelle consentite. Ma Robinson non ci  sta: "Queste conclusioni - dice a ilfattoquotidiano.it - sono  contraddette dagli studi che proprio compagnie come Monsanto hanno  condotto dagli anni '80. Esperimenti che, a differenza di quanto viene  affermato oggi, hanno dimostrato gli effetti orribili dell'esposizione  anche a dosi medie o basse di glifosato".
L'autorizzazione di questo  erbicida doveva essere rivista nel 2012, ma la Commissione ha deciso,  con una nuova direttiva, di fissare la revisione al 2015. Ciononostante,  entro il prossimo mese l'Ue dovrebbe approvare una più rigorosa  regolamentazione sui diserbanti. La speranza degli scienziati di Earth  Open Source è quella di vedere il glifosato bandito definitivamente.  Visto che questa volta verranno presi in considerazione anche gli studi  indipendenti. Ma, conclude Robinson, "non siamo sicuri che ci sarà la  forza e il volere politico di fronteggiare il colosso Monsanto".
Tante altre notizie su www.ariannaeditrice.it
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
 
  
		
		
	 
				     
				     
				     
				    