Quotidiano | Categorie: Agricoltura

Il Cuoa al Vinitaly per ogm ed energie rinnovabili

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 9 Aprile 2013 alle 15:29 | 0 commenti

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Fondazione Cuoa - Durante la giornata d’inaugurazione del Vinitaly la Fondazione CUOA ha organizzato un convegno sulle nuove politiche vitivinicole europee, caratterizzate da una riduzione dei finanziamenti pubblici. Nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse, OGM ed energie rinnovabili sono le possibili soluzione emerse dal dibattito. OGM ed energie rinnovabili le soluzioni per far fronte al taglio del budget europeo nel settore vitivinicolo.

È quanto emerso nel corso del convegno “Le nuove politiche vitivinicole europee e l'impatto sul nostro settore”, organizzato dalla Fondazione CUOA e dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino durante la giornata d’inaugurazione del Vinitaly – Salone internazionale del Vino e dei Distillati. Ne hanno discusso Davide Gaeta, Professore ed esperto in marketing nel settore vitivinicolo e Consigliere Accademia Italiana della Vite e del Vino, Angelo Costacurta, Consigliere Accademia Italiana della Vite e del Vino e Ivan Scudellari, Presidente Energy Solution S. p. A.

Il Prof. Gaeta ha introdotto il convegno evidenziando che il settore vitivinicolo deve individuare nuove strategie per far fronte, dal 2015, alla riduzione del 10% del budget europeo destinato all’agricoltura. Aspetto da collegarsi ad un'altra tendenza: la sempre più attenzione riservata da Bruxelles alla green box. I membri dell’Unione Europea dovranno pertanto trovare “un compromesso politico tra i tagli della spesa pubblica e lo spostamento delle risorse verso la tutela dell’ambiente e del consumatore”. Ed è a partire da tali esigenze che sono emerse le possibili soluzioni in direzione di una maggiore razionalizzazione delle risorse: gli OGM e le energie rinnovabili.    

Il delicato tema della genetica di vite è stato affrontato da Angelo Costacurta con un approccio laico, volto a separare l’aspetto scientifico da quello economico. In merito al primo Costacurta ha affermato che “ad oggi la scienza è in grado di produrre OGM di vite che riducono l’impatto ambientale e sconfiggono alcuni batteri”, fornendo alcuni elementi di sicurezza in termini di salute. Per OGM “si deve infatti intendere un metodo, che può dare prodotti nocivi, ma anche portare a prodotti non nocivi”. Anche nel campo vitivinicolo, pertanto, la pericolosità non riguarda gli OGM in sé, ma il metodo con cui si realizzano.

Sotto l’aspetto economico e legislativo si riscontrano invece “forti resistenze da parte del mondo vitivinicolo, soprattutto dei vecchi paesi”. Nonostante esista un protocollo di controllo le viti transgeniche non possono ancora essere commercializzate. Dal canto loro i produttori temono un drastico calo delle vendite qualora sull’etichetta comparisse la scritta OGM. Secondo Costacurta, in definitiva, l’OGM è un arma delicata, che offre grandi potenzialità (potrebbe ad esempio potenziare la tipicità del prodotto) e che richiede una maggiore informazione.

Riguardo la questione delle energie rinnovabili è intervenuto Ivan Scudellari. In linea generale, il presidente di Energy Solution ha osservato che “se è vero che dal 2005 nel campo del rinnovabile i progressi sono stati enormi, è altrettanto vero che l’intervento del pubblico è stato spropositato”. In futuro occorrerà quindi gestire il fenomeno puntando non solo sul fotovoltaico e dando più importanza all’autonomia e all’autoconsumo. Scudellari ha evidenziato come proprio il settore vitivinicolo possa trarre vantaggio in termini di razionalizzazione dei costi dal campo delle energie rinnovabili: “si pensi alle bioenergie, alla produzione di calore e di energia elettrica”. Vi sono già esempi di aziende che raggiungono l’autonomia energetica senza incentivi grazie alla combustione dei tralci di vite (2 kg di cippato di vite equivalgono a 1m3 di metano).

Il convegno si è svolto in occasione della presentazione della terza edizione del Corso di alta formazione in Gestione delle Aziende Vitivinicole, proposto dalla Fondazione CUOA in partnership con Veronafiere e Unione Italiana Vini e in collaborazione con l’Accademia Italiana della Vite e del Vino.

«Il corso nasce dall’attenta analisi del settore – ha dichiarato Giuseppe Caldiera, Direttore Generale della Fondazione CUOA – che ha fatto emergere la necessità di sviluppare non solo competenze manageriali, ma anche una più marcata cultura imprenditoriale per permettere alle aziende vitivinicole di essere più competitive nel mercato globale».

Il corso si rivolge ad imprenditori, manager e professionisti coinvolti nella definizione della strategia aziendale e responsabili della gestione di aziende del settore vitivinicolo e a chi desidera specializzarsi nel settore. Avrà la durata di 8 mesi, da novembre 2013 a giugno 2014, per un totale di circa 220 ore di didattica strutturata, organizzata in due fine settimana alternati al mese, il venerdì dalle 9.00 alle 17.00 e il sabato dalle 9.00 alle 14.00.

Grazie al consolidato metodo didattico del CUOA le competenze accademiche saranno coniugate con l’esperienza e il pragmatismo tipico della cultura imprenditoriale e manageriale. Come l’ha definito Francesco Pavanello, Direttore Generale di Unione Italiana Vini, si tratta di “un corso di riferimento per i manager del futuro”.

Leggi tutti gli articoli su: fondazione CUOA, Vinitaly

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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