Il crollo di Pompei e i soldi spesi per le associazioni animaliste
Martedi 9 Novembre 2010 alle 15:02 | 0 commenti
Federfauna - La Schola Armaturarum Juventus Pompeiani, quella che quasi duemila anni fa era la palestra degli atleti dell'antica Pompei, e' crollata. Si legge che la situazione del sito sia gia' stata critica, tanto che al fine di fronteggiare la situazione emergenziale, mettere in sicurezza e rivalorizzare l'area, con l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 febbraio 2009, n. 3742, e' stato nominato Commissario delegato il prof. Marcello Fiori.
A novembre Fiori sottoscrive una convenzione con l'associazione animalista Lav - Lega anti vivisezione per, in "sinergia" con altre associazioni animaliste e in collaborazione con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, censire, vaccinare, curare, sterilizzare e cercare una casa ai cani randagi presenti nell'area. Parte il progetto "(C)Ave Canem": viene aperto un sito internet ad hoc e c'e' un poderoso lancio pubblicitario sulla stampa in cui si dice che "I cani saranno adottabili in tutto il mondo", c'e' addirittura una presentazione in pompa magna dell'iniziativa con il soprintendente, il sottosegretario ai Beni e alle Attivita' Culturali e gli immancabili presidenti delle associazioni animaliste Lav, Enpa e Lega nazionale difesa del cane. Di cani pero' ne verrebbero censiti solo 56 (per fortuna che si parlava di "diffuso problema di randagismo") e il 14 febbraio 2010 un articolo su l'Unita' fa sapere che ne sarebbero stati adottati ben 4, per una spesa di 86mila euro in tre mesi. L'autore dell'articolo si chiede: "Non costava meno alloggiare i randagetti all'Hotel Hilton?" e ovviamente non ottiene risposta. Il "grande progetto" dovrebbe essersi concluso lo scorso 31 luglio con l'adozione, non si sa dove e non si sa a quale costo, di 26 cani. Dopo il crollo dei giorni scorsi, il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi avrebbe detto: "Non c'e' solo un problema di risorse ma anche di come si spende". Ma va?!?... Preoccupante pero' il fatto che avrebbe detto anche: "Occorre affiancare ai sovrintendenti nuove figure professionali". Non ci stupiremmo ormai piu' di tanto, se ora vedessimo gli animalisti assunti anche quali consulenti ai beni culturali.
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