Coordinamento anti PFAS richiama attenzione sul biomonitoraggio dell'inquinamento
Lunedi 15 Dicembre 2014 alle 16:57 | 0 commenti
Il Coordinamento Acqua Libera dai PFAS vuole richiamare l’attenzione "sulla reale situazione delle riserve idriche a seguito della contaminazione delle falde da composti perfluoroalchilici dannosi per la salute umana", relativamente al biomonitoraggio effettuato sull’inquinamento da composti perfluoro alchilici (pfas) nelle falde sotterranee, nelle acque superficiali e nelle acque potabili in provincia di Vicenza.
Ecco la nota diffusa in merito:
In un articolo pubblicato dal Giornale di Vicenza il 27 novembre u.s., infatti, si afferma che nel territorio del Comune di Brendola «non sono state rilevate sostanze perfluoro alchiliche superiori ai limiti indicati dalla Regione». Eppure dai dati presenti fra le ultime analisi pubblicate dall’ARPAV, risulta che nel prelievo dell'1 luglio u.s. da acque superficiali, la sommatoria dei PFAS diversi da PFOA e PFOS era di 760 ng/l (nanogrammi per litro d’acqua), e che nel prelievo del 2 ottobre u.s. da acque sotterranee, la medesima sommatoria era di 561 ng/l, mentre i livelli del PFOA erano a 593 ng/l, a fronte di un limite massimo di performance di 500 ng/l posto dall’Istituto Superiore di Sanità .
D’altro canto il biomonitoraggio sulla popolazione promosso dalla Regione Veneto vedrà coinvolto un campione alquanto esiguo. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini dei comuni delle province di Verona, Vicenza e Padova colpiti dalla contaminazione da PFAS a partecipare a una più ampia forma di indagine epidemiologica, registrandosi al sito internet www.nopops.it e rispondendo ai sondaggi preparati dall’associazione ISDE-Medici per l’Ambiente.
Ricordiamo che ISDE-Medici per l’Ambiente richiese alle autorità competenti un rafforzamento dei controlli prima ancora che lo facessero gli amministratori locali. D’altronde, fra questi ultimi, pochi scelsero di informare la cittadinanza della contaminazione da PFAS dopo averne ricevuta una prima comunicazione nel corso dell’assemblea dei sindaci dell’ULSS 5, svoltasi all’inizio dell’estate 2013.
Come dimostrato dalla decisione assunta dal Commissario per l’emergenza traffico e viabilità di sospendere i lavori per la galleria sotto il torrente Poscola, previsti nel progetto della nuova superstrada Pedemontana, proprio a causa della criticità della situazione dei PFAS nella falda sottostante, è bene ricordare a tutti gli amministratori locali e pubblici funzionari, in particolare quelli competenti per i territori nelle province di Verona, Vicenza e Padova colpiti dalla contaminazione da PFAS, che la pericolosità dei composti perfluoroalchilici è tutt’altro che da sottovalutare.
Li richiamiamo, pertanto, alla loro funzione di tutori della salute pubblica nel pieno rispetto delle proprie responsabilità e competenze. Li sollecitiamo a prendere una posizione chiara a difesa di chi potrebbe subire le conseguenze sanitarie ed economiche di questa contaminazione. Li esortiamo, infine, a incontrarci e a collaborare con la nostra organizzazione al fine di meglio salvaguardare la salute dei cittadini e i beni comuni.
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