Il Comune oltre a sale giochi e scommesse si preooccupi anche per i centri estetici
Giovedi 2 Agosto 2012 alle 19:32 | 0 commenti
Paola Sabrina Bastianello, Consigliera Comunale Lega Nord - Liga Veneta - Interrogazione
Premesso che
A Vicenza c'è un altro fenomeno da tenere sotto controllo: l'apertura di centri massaggi e dei negozi da estetista. Nel mese di giugno 2010 il Consiglio comunale ha votato il nuovo regolamento che disciplina le attività di barbiere, acconciatore, estetista, tatuatore e piercer. Il regolamento deve tenere conto anche del Decreto Regionale del 16.02.2009, n.171 che disciplina i requisiti di accesso ai corsi di formazione finalizzati all'abilitazione per l'esercizio autonomo dell'attività professionale di estetista.
A fronte di queste disposizioni e delle indicazioni previste nella normativa regionale, la sottoscritta consigliera comunale Bastianello Paola Sabrina
chiede:
• Se a Vicenza vengano svolti periodici controlli (e con quale cadenza) nei confronti delle attività operanti sul territorio cittadino. Si richiede documentazione in merito.
• Se dal mese di luglio 2010, quando è stato approvato l'apposito regolamento dal Consiglio comunale, a oggi siano state elevate sanzioni o siano state comunque riscontrate irregolarità .
All'indomani della votazione in Aula, l'assessore Ruggeri confermò che in città sono presenti 34 attività gestite da acconciatori ed estetisti e 85 solo da estetisti.
Chiediamo all'amministrazione comunale che il Sindaco di Vicenza, e/o per esso l'Assessore Dalla Pozza e/o l'Assessore Ruggeri, renda conto e dichiari ai cittadini:
• Se negli ultimi due anni siano arrivate nuove richieste di aperture e quali siano state le risposte del Comune, risulta infatti che nell'ultimo periodo siano state aperte alcune attività che rientrano nel settore ma sulla cui regolarità è lecito avere qualche dubbio;
• se e quante di queste attività siano gestite da cittadini stranieri;
• Se, oltre a rispondere ai requisiti urbanistici, edilizi, dimensionali, igienico-sanitari dei locali, i gestori delle suddette attività posseggano le professionalità richieste dalla normativa nazionale, tenuto conto del fatto che spesso quelli gestiti da cinesi nascondono attività illecite tra le quali prostituzione, come di recente riportato dagli organi di stampa.
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