Il comune e l'arrivo dei "barbari": senso civico o trattamento da galeotti?
Lunedi 16 Maggio 2011 alle 16:13 | 0 commenti
Una grande dimostrazione di senso civico e chiarezza nei confronti dei cittadini. Così è stata definita l'informativa data nella conferenza stampa svoltasi oggi presso palazzo Trissino, sede del Comune di Vicenza, e presieduta dal Sindaco Achille Variati, il presidente dell'IPAB Giovanni Battista Rolando e il presidente dell'ANA Vicenza Giuseppe Galvanin. Oggetto della stessa è stato, infatti, l'imminente arrivo a Vicenza dei primi 25 profughi provenienti dal nord Africa in risposta alla crisi Libica.
Variati ha letto le direttive date dalla prefettura del capoluogo veneto in base alle quali, su progetto nazionale, le province hanno l'onere di raggiungere un accordo con i singoli comuni da cui esse sono composte per l'accoglienza dei profughi africani. Il piano organizzativo prevede che sarà ospitato in ogni singolo comune, un profugo ogni duemila abitanti, il che, fa notare Variati, porterebbe il numero massimo per Vicenza a non più di 50 - 57 soggetti. I primi 25 che giungeranno in città , saranno tutti uomini maggiorenni a cui è stato diagnosticato un buono stato di salute dalle visite mediche effettuate all'arrivo sul suolo italiano. Lo stato di buona salute, garantisce Variati, sarà nuovamente verificato all'arrivo in città e costituisce una delle due condizioni necessarie al soggiorno nel nostro comune, insieme al completo rispetto delle regole imposte agli ospitati e ad un loro controllo sia diurno che notturno operato dalle autorità pubbliche. I profughi saranno ospitati presso l'istituto Salvi, in gestione all'IPAB Vicenza, nel reparto dell'ex chiostro 2. Il presidente Rolando ha tenuto a sottolineare come in questi giorni, che hanno preceduto l'arrivo dei profughi, sia stato redatto un regolamento per gli stessi, che è da considerarsi assolutamente ferreo e ligio. Tra i punti dello stesso, una grande attenzione agli spazi riservati ai nuovi ospiti, con obbligo di non avvicinarsi alla parte dell'istituto riservata a casa di cura per gli anziani, divieto di uscire, divieto di consumare pasti in luoghi diversi da quello previsto, divieto di fare schiamazzi ed obbligo alla cura del corpo e dell'igiene. I costi di questa operazione saranno sostenuti interamente dallo Stato verso il quale, fa sapere il sindaco, "la città e l'amministrazione Comunale hanno dimostrato un grande senso di civiltà nell'ospitare queste persone ma la musica cambierà non di poco" qualora l'amministrazione statale dovesse "lasciare sola" quella Comunale. Una grande dimostrazione di senso civico e chiarezza nei confronti dei cittadini si diceva, così grande dal far apparire queste povere persone, questi disperati senza più una casa dove tornare, lontani dai cari di cui in molti casi non sanno nemmeno quale sia stata la fine, persi in uno stato che non hanno mai visto, quali galeotti alla stregua di pericolosi criminali. Uno ogni duemila. Eh già perché l'unione fa la forza e allora forse, con un così grande dislivello tra "loro" e "noi", saremo in grado di difenderci. Ed alla domanda su cosa si pensa sarà fatto fare a queste persone durante il soggiorno, la battuta del presidente Galvanin è stata "li manderemo a tagliare l'erba".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.