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Il Comitato per il Gioiello di Vicenza contatta i musei per l'esposizione permanente

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 21 Febbraio 2013 alle 14:15 | 0 commenti

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Comitato per il gioiello di Vicenza - Nella giornata di oggi il presidente del Comitato per il Gioiello di Vicenza ha inviato una comunicazione a tutti i direttori dei musei cittadini pubblici e privati per informarli del proseguire dei lavori per la ricostruzione dello storico gioiello raffigurante la città di Vicenza, completamente realizzato in argento dal maestro Carlo Rossi anche con l'utilizzo della tecnologia a laser della ditta Legor Group di Bressanvido.

La richiesta ai direttori (v. lettera in allegato alla presente mail), verificherà quale interesse possa
raccogliere questo importante simbolo religioso e civile dei vicentini, che troverà posto in una delle
Istituzioni che animano la vita culturale cittadina e permetterà quindi di offrire la corretta visibilità all'opera e a tutto il progetto che dal 2010 prosegue ininterrottamente.
«In occasione del prossimo Festival Biblico il Comitato saprà indicare con precisione quando il Gioiello sarà riconsegnato ai vicentini, per tornare ad essere parte della cultura del territorio. Nel frattempo stiamo
lavorando ininterrottamente per organizzare i moltissimi aspetti di questo ritorno, che non si limita alla sola
ricostruzione dell'opera, ma cerca sinergie con varie Istituzioni pubbliche e private per il successivo impiego
del Gioiello quale "ambasciatore"dell'oreficeria berica, soprattutto per iniziative all'estero utili a
promuovere produttività e territorio.» conferma il presidente Davide Fiore.
Il lavoro che prosegue senza interruzioni sta raccogliendo molti entusiasmi e l'interesse per collaborare anche di attori privati attraverso mostre, iniziative singole e proposte culinarie per la valorizzazione di un Gioiello simbolo che ritorna.
Presso le dieci gioiellerie convenzionate del centro storico di Vicenza, prosegue l'operazione "Trasforma il tuo vecchio Argento in Storia" che raccoglie una donazione in argento così da completare l'intera opera e legare il proprio nome per sempre a questo simbolo che rappresenterà la città stessa e le sue peculiarità sociali, culturali, tecnologiche e artigianali.
Con il patrocinio del Comune di Vicenza
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE:
L'opera perduta che prosegue una tradizione millenaria.
Il Gioiello di Vicenza, consiste in un modello della Città di Vicenza realizzato in argento nel 1578, opera
tradizionalmente attribuita alla bottega dei Capobianco su progetto di Andrea Palladio. Venne offerto dai
cittadini alla Madonna di Monte Berico per scongiurare l'epidemia di peste. Il modellino fu distrutto dalle
truppe del governo napoleonico nel 1797.
Di esso ci rimane comunque memoria principalmente in sei dipinti a olio raffiguranti San Vincenzo quale
patrono della città recante in mano il prezioso modellino, capolavoro perduto di una tradizione orafa
millenaria che vale a Vicenza il nome di "Città dell'Oro".
Il Comitato per il Gioiello di Vicenza con l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, Festival Biblico, Pro Loco
Postumia, Gioielleria Soprana di Vicenza attraverso l'Associazione Comitato per la Rua e la collaborazione
del VAGA - Associazione Giovani Architetti della Provincia di Vicenza, ha promosso nel Maggio del 2010 un
concorso di idee per ricreare virtualmente il Gioiello. Nel settembre 2010 la commissione, ha decretato
vincitore il progetto dell'arch. Romano Concato di Trissino. L'avventura continua fino al 2013 con l'obiettivo di ridare a Vicenza e ai suoi cittadini un'opera d'arte che
saprà unire il meglio delle antiche tecniche orafe con le migliori tecnologie disponibili oggi e per il quale
diventa indispensabile la partecipazione solidale della gente e la professionalità delle botteghe orafe del
territorio. Quest'opera della creatività vicentina tornerà a nuova vita grazie all'impegno delle persone, delle
istituzioni e dei professionisti coinvolti, oggi come nel lontano 1578. Il Comitato per il Gioiello di Vicenza,
tenuto a battesimo dal notaio Vito Guglielmi di Arzignano è costituito da: Davide Fiore (presidente), Enrico
Mele (vicepresidente), Francesco Gasparini (tesoriere), Stefano Soprana, Luca Trevisan, Giovanni Barban,
Romano Concato, Carlo Rossi. Lo stesso Rossi, sarà poi il maestro argentiere che lavorerà alla realizzazione
dell'opera.
Il progetto vincitore del Concorso del 2010:
Tre fasi distinte hanno preceduto il lavoro: analisi, studio, e restituzione tridimensionale. In assenza dei
disegni originali, fondamentali sono stati due dipinti di Francesco Maffei e due dipinti di Alessandro
Maganza unitamente alla planimetria della città denominata «Pianta Angelica» (1580), disegnata negli
stessi anni del Gioiello di Vicenza.
Ogni dipinto illustra il modello come elemento principale del quadro offerto da San Vincenzo. Questi
costituiva un'immagine plastica della città storica, stilizzata e racchiusa all'interno delle mura medievali. In tutti i dipinti il gioiello viene rappresentato frontalmente: si possono distinguere chiaramente alcuni degli edifici più importanti della città come la Basilica palladiana, il Duomo, e la Torre Bissara. Attraverso
un'attenta analisi cartografica e alla consultazione dei testi e studi, si è cercato di capire quali fossero gli
edifici di maggiore prestigio e considerazione nel ‘500. Ne sono stati individuati i 61 maggiormente
rappresentativi, divisi in 2 categorie: 40 palazzi e 21 edifici di culto, alcuni dei quali disegnati da Andrea
Palladio. Si è rilevato come il Maganza ed il Maffei, nelle loro rappresentazioni abbiano ritratto il Gioiello
con rapporti di proporzione scaturiti dalla dimensione e dalla collocazione del dipinto e che in ogni caso le
misure potessero essere comprese tra 37 ed 80 cm. Il gioiello è stato poi ricondotto alle proporzioni della
sezione aurea, e alla ricerca dell'unità di misura utilizzate all'epoca. L'analisi di questi elementi ha permesso
l'elaborazione tridimensionale degli edifici, determinando la loro dimensione all'interno del manufatto
consentendo la ricostruzione tridimensionale del modello verosimilmente come l'originale.
Nota tecnica per la realizzazione
"Il Gioiello di Vicenza" si presenterà come un grande vassoio rotondeggiante del diametro di 58 centimetri
costituito da più di 300 piccoli modellini di edifici come quelli rilevati nel progetto vincitore del concorso di
idee. 61 di questi si riferiscono a opere di pregio come La Basilica,il Duomo,le chiese, che saranno
riprodotte in modo particolareggiato così come nel progetto vincitore.
Verrà realizzato in argento al titolo di 925 millesimi, partendo da piccole sculture in cera modellata che
serviranno da modello per la successiva fusione. Gli elementi ottenuti, saranno rifiniti e impreziositi dalla
rifinitura a cesello e incisione.
Si stima un peso finale di circa una ventina di chilogrammi e sarà per la prima volta utilizzata la tecnologia
PLM della ditta Legor Group di Bressanvido unitamente al lavoro manuale di cesello e lucidatura
dell'argentiere Carlo Rossi.
LE OREFICERIE AUTORIZZATE che aderiscono alla raccolta delle donazioni in argento:
Orologeria Pavan
Contra' Manin 12, Vicenza - tel. 0444 320684
Gioielleria Oreficeria Argenteria Ageno
Piazza dei Signori 46, Vicenza - tel. e fax 0444 543568
Orologeria Gioielleria Dal Ponte
Piazza dei Signori 54, Vicenza - tel. 0444 320821
[email protected]
Gioielleria Da Rin
Corso Palladio 80, Vicenza - tel. 0444 321915
[email protected]
Oreficeria e Gioielleria Soprana
Sottoportico della Basilica, Piazzetta Palladio 2, Vicenza
tel. e tax 0444 320788 - [email protected]
Gioielleria Donegà Paolo
Contrà Santa Barbara 17, Vicenza
tel. 0444 323260 - [email protected]
Gioielleria Re Mida
Corso Palladio, 70
tel. 0444 545977 - [email protected]
Gioielleria Gino Zoccai
Corso Palladio 75, Vicenza
tel. 0444 546224 - [email protected]
Oreficeria Orologeria Marotto
Corso Santi Felice e Fortunato 77, Vicenza
tel. 0444 545080 - [email protected]
Daniela Vettori Orefice
Via Paolo Lioy 13, Vicenza
0444 323855 - [email protected]


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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