Il Comitato Alluvioni del vicentino scrive al Procuratore della Repubblica Cappelleri
Lunedi 25 Novembre 2013 alle 17:29 | 0 commenti
Comitato Alluvioni del vicentino - Egregio alto operatore della Giustizia dott. Antonino Cappelleri, purtroppo siamo molto spiacenti di darle ancora lavoro, ma la “bandaâ€, continua a lavorare lo stesso (banda come la definiamo noi del Comitato Alluvioni del vicentino, in rete con i comitati del Veneto), e quindi dobbiamo cercare di fermarla, per non far spendere malamente le tasse che Noi cittadini diamo allo stato, in opere idrauliche costose e qualche volta in luoghi inadatti. Di questo stato pietoso Lei ne sa qualcosa con la Giustizia ed il tribunale nuovo.
Per il Veneto hanno previsto ben 2,7 miliardi di euro di “Grandi Opere†(ultima quotazione Zaia (lo spara numeri a vanvera), 2,2 una settimana prima, mentre contemporaneamente parla di soldi che non ci sono). Sappiamo benissimo che la parola grandi opere, significa grandi tangenti o più spesso in questo ultimo decennio, grandi appalti truccati, se non con la mafia dentro, come abbiamo visto in più di qualche caso nel Veneto.
Diamo notizia di possibili reati.
1) Siamo convinti che anche la Sovrintendenza Archeologica di Vicenza-Veneto sia implicata in qualche maniera, in questo “affare†dei bacini di laminazione delle acque nelle alluvioni, e in particolare per quello di Trissino.
Rendiamo noto che nel 1798 c’è stato il primo ritrovamento romano, proprio al centro dei ghiaioni dell’Agno, con una tomba tipicamente romana, visti gli oggetti.
Nella carta Igm al 25.000 infatti compaiono i classici 4 puntini di zona archeologica; la datazione della mappa è mediamente dopo gli anni 1960, ma rielaborati da mappe precedenti, la cui prima è stata la nota mappatura di Von Zach del 1800.
Poi dal 1989 delle persone locali di Trissino, interessate e/o esperte di archeologia e della storia del loro territorio, hanno trovato altre cose sicuramente romane nell’area proprio del “presunto bacino di Trissino. Tutti hanno relazionato per iscritto con la locale sovrintendenza di Vicenza-Verona, domandando poi informazioni su come mai sia â€tutto mortoâ€, la risposta è stata spesso: “Non sappiamo, non abbiamo ancora visto o non rispondono addiritturaâ€.
Non ultima, l’arrivo di 2 insegnati-ricercatori dell’Università del Kentuky, di cui uno (Visonà ) nato proprio ai bordi dell’area, poi emigrato come ricercatore e scrittori di testi sull’archeologia. Quello che hanno trovato è riportato per sommi capi anche da alcuni articoli sul Giornale di Vicenza, dandone notevole risalto, salvo poi scomparire, come anche i ricercatori, che sono stati sconvolti per il muro di gomma che la Sovrintendente aveva fatto nei loro confronti, nonostante i notevolissimi ritrovamenti. Stessa fine ha fatto il progetto di Meda, sbandierato per un mese sul Giornale di Vic.
I 2 ultimi indagati (oltre ai precedenti per concussione e turbativa d’asta per l’appalto), non sono altro che persone che sono andate a fare saggi di scavo, senza il permesso dei fratelli Salviati proprietari del terreno, probabilmente tutti con l’intenzione di vedere con loro “occhi†la realtà archeologica, facendo uno scavo lungo mezzo km e addirittura posando il classico container-baracca per il deposito dei materiali, per la ditta specializzata in archeologia (come non lo sapessero già ).
Questo fatto però è sicuramente legato al fatto che il “Documento Alluvioni†(che lei conosce e che descrive il “problemaâ€), è arrivato anche a loro per qualche “via traversaâ€, oltre che dal convegno a Trissino di presentazione del libretto di Davide Sandini, sugli ultimi importantissimi ritrovamenti che egli (assieme ad altri) in vari decenni ha potuto vedere e fotografare nell’area.
Quindi sono stati costretti a muoversi. Peccato che l’abbiano fatto con almeno10 anni di ritardo.
Il sito è un caso unico nel mondo per tipologia, oltre che importante per la situazione idrografica e storica, a partire dall’età venetica, poi romana e di fine impero, terminata con la più grande alluvione descritta, dell’589, che ha seppellito per sempre quella che era sicuramente uno dei 34 oppidum descritti da Tito Livio. La storia si può leggere in internet su Trissino-Wikipedia, nell’ultima parte (l’Antica Drixinum).
A nostro avviso quindi, si tratta di omissioni di atti d’ufficio reiterati.
La nostra perplessità è che nel passare degli anni, sono cambiati vari sovrintendenti di Vicenza-Verona e del Veneto; è anche vero che il progetto milionario del bacino ha ormai molti anni.
2) All’assemblea contro la “Cava S-Giorgio†di martedì 5 novembre 2013 a Ponte di Barbarano, presenti il sindaco di Barbarano, il consigliere regionale Fracasso e tecnico dello Studio Terra (incaricato per il controllo tecnico degli atti presentati dal cavatore, per conto del Comitato), Nosarini e Marchioro, sono state dette e scritte, che ci sono molte incongruenze madornali fra gli atti scritti dal comune di Albettone e dalla Sovrintendenza; atti contrari.
Tanto da ravvisare gli estremi di reato di incompatibilità per decisioni contrastanti per il comune di Albettone, mentre per il sovrintendente attuale, di atto illegittimo di “baratto-scambio†di perequazione cava-restauro colombara di Albettone, cosa non possibile da farsi, in quanto la sovrintendenza deve solo dare un parere in merito sulla presenza o meno dei reperti o di eventuali vincoli sull’area. Questo annulla i successivi atti, come l’approvazione del giorno successivo.
Marco Nosarini (il denunciante del percolato velenoso che fuoriesce dai sottofondi della Valdastico sud, con relativi denunciati eccellenti) ricercatore libero di reperti archeologici, assieme a Roberto Marchioro, hanno trovato degli importanti reperti del paleolitico, sul colle che oggi vogliono fare cava Monte S.Giorgio ad Albettone, informa che: sono stati spostati-mobbyng in altro luogo dal loro superiore/i, dei sovrintendenti archeologici, perché troppo “rompiscatoleâ€, le seguenti persone: Longo Laura a Siena, Bonomi Simonetta a Reggio Calabria, per aver indagato e fatto relazioni, su fatti che contrastavano le “attività †di società importanti e danarose, come cavatori, Autostrade e...
Un’esempio: questi malati dell’Autostrada Valdastico sud, per far passare meglio l’impatto dell’opera (Via), hanno cancellato con il computer 2 ville antiche e ben grandi; cosa vista per caso da uno dei proprietari, che per far reincludere nella carta tecnica regionale gli immobili improvvisamente scomparsi, e a loro spese, hanno dovuto far lavorare i loro avvocati, anche con difficoltà .
Specialmente la sig. Longo che a fine novembre avrà il processo per aver accusato i suoi superiori per “connivenze†varie, facendo i nomi di Tinè e Soragni.
Inoltre i molti reperti trovati, sono stati portati direttamente dai carabinieri di zona (Campiglia), appunto per “inaffidabilità †della Sovrintendenza.
“Da chiacchiere di paese ieri il Sindaco, con alcuni suoi consiglieri, era mezzo ubriaco. Chissà per quale motivo....†Questa frase me l’hanno mandata per email da Ponte di Barbarano, spero non vera, ma…
Come Lei sa, proprio in queste ultime settimane è arrivato l’esito degli esami del percolato velenoso, che si è rivelato tale e che è in “lavorazione†anche nel gruppo Grandi Opere del Movimento 5 Stelle Veneto, quindi il Nosarini non è più il “rompi.. con problemi mentali†come definito dai detrattori-interessati.
Il Comitato Alluvioni del vicentino:
Giovanni Baldisserotto, Gianni Padrin, Vittorio Rizzoli, Davide SandiniÂ
(nella foto il bacino di espansione di Trissino)
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