Il colonnello De Luca presenta il bilancio 2011 della Guardia di Finanza per città e provincia
Mercoledi 15 Febbraio 2012 alle 18:52 | 0 commenti
Il Comandante Provinciale, Colonnello Livio De Luca, ha illustrato l'attività svolta dalle Fiamme Gialle della provincia berica per l'anno 2011 e ha presentato questa mattina il bilancio sull'attività della Guardia di Finanza di Vicenza nel 2011* (qui le tabelle). Crescono i reati ravvisati e in parallelo anche il lavoro da parte delle fiamme gialle. Economia sommersa, frodi fiscali e evasione internazionale i temi più "caldi".
Nel corso dell'anno sono state effettuate 505 verifiche e 769 controlli fiscali oltre a 4.486 controlli strumentali in materia di scontrini e ricevute fiscali nei confronti di attività commerciali. La base imponibile sottratta al pagamento delle imposte è di circa 1.390 milioni di euro, mentre ai fini Iva è stata accertata, sempre a livello provinciale, una evasione di oltre 214 milioni.
Economia sommersa. 118 gli evasori totali scoperti (soggetti completamente sconosciuti al Fisco) e 25 i paratotali (che hanno sottratto a tassazione più del 50% dell'imponibile dichiarato). 922 i lavori irregolari scoperti, e 132 quelli completamente in nero. Quanto ai capitali nascosti nei "paradisi fiscali" sono stati constatati elementi negativi di reddito non deducibili per oltre 236 milioni di euro e di Iva evasa per oltre 47 milioni di euro. Tra le novità , il reperimentro attraverso le indagini di 7,3 milioni di euro in conti correnti facenti riferimento al gruppo orafo Balestra, al centro della cronaca negli scorsi mesi per supposti illveciti fiscali, e il denaro pignorato a garanzia del credito erariale ammontante a 8,9 milioni. Non è calata infine l'attenzione per gli illeciti contro la spesa pubblica, da parte di chi ha ottenuto cioè agevolazioni dalle istitzioni pur non avendone titolo, e per i reati contro la pubblica amministrazione.
*Comunicato Stampa Vicenza, 15 febbraio 2012
GUARDIA DI FINANZA
RAPPORTO ANNUALE 2011
In occasione della recente pubblicazione del Rapporto Annuale dell'attività delle Fiamme Gialle presentato dal Comando Generale della Guardia di Finanza e dal Comando Regionale Veneto, nella mattinata odierna presso la caserma sede del Comando Provinciale di Vicenza, il Comandante Provinciale, Colonnello Livio De Luca, ha illustrato l'attività svolta dalle Fiamme Gialle della provincia berica per l'anno 2011.
Economia sommersa, frodi fiscali ed evasione internazionale i fenomeni criminali principalmente illustrati nella conferenza stampa odierna.
Ma non solo lotta all'evasione fiscale; la priorità operativa della Guardia di Finanza, attraverso le funzioni di polizia economica e finanziaria, è la tutela del bilancio nazionale, che è assicurata anche da una decisa azione contro ogni tipo di spreco ed ogni forma di frode nella gestione della spesa pubblica attraverso il recupero di risorse distorte fraudolentemente o colpevolmente dalle finalità pubbliche cui sono destinate.
EVASIONE FISCALE
Nel corso dell'anno sono state effettuate 505 verifiche e 769 controlli fiscali nonché 4.486 controlli strumentali in materia di scontrini e ricevute fiscali nei confronti di attività commerciali. E' stata accertata complessivamente una base imponibile sottratta al pagamento delle imposte per circa 1.390 milioni di Euro, mentre ai fini IVA è stata accertata una evasione pari ad oltre 214 milioni. Ai fini del reddito, non sono state versate ritenute pari ad oltre 7,3 milioni.
ECONOMIA SOMMERSA
Nella lotta all'economia sommersa, sono stati scoperti 118 "evasori totali", ovvero soggetti completamente sconosciuti al fisco, per una base imponibile di oltre 405 milioni di Euro e violazioni all'I.V.A. per quasi 45 milioni di euro e 25 "evasori paratotali" (cioè soggetti che hanno sottratto a tassazione più del 50% dell'imponibile dichiarato) per una "base imponibile" di quasi 32 milioni di Euro ai fini delle imposte dirette; oltre 5 milioni di euro le violazioni del comparto I.V.A..
Nell'ambito del contrasto al lavoro in nero ed irregolare, nel 2011 sono stati scoperti 922 lavoratori irregolari e 132 lavoratori completamente in "nero".
EVASIONE FISCALE INTERNAZIONALE
In tema di "evasione fiscale internazionale" sono state concluse diverse verifiche ed altre ispezioni sono ancora in corso, nei confronti di contribuenti, persone fisiche e aziende, che hanno collocato i loro "risparmi" nei cosiddetti "paradisi fiscali". (Paesi off - shore a fiscalità privilegiata).
Particolarmente insidiosi si sono rivelati taluni casi di frode individuati a seguito di approfondimenti investigativi in indagini tributarie.
Sono state esaminate "architetture" societarie particolarmente complesse che hanno evidenziato società controllanti straniere ritenute "esterovestite", cioè aventi la sede, solo formalmente, in territorio estero, con la finalità di sottrarsi alla naturale imposizione fiscale in Italia.
L'allocazione all'estero in Stati a "fiscalità privilegiata", dotati di normative nazionali volte a preservare efficacemente il segreto bancario era finalizzata ad introdurre nel nostro Paese, a titolo di finanziamenti soci o come apporto di capitale, fondi occulti illecitamente accumulati all'estero.
In tale contesto, la Guardia di Finanza di Vicenza ha concluso un'articolata attività di indagine volta al contrasto dei fenomeni evasivi realizzati in ambito internazionale e della detenzione occulta di capitali all'estero nei confronti di uno dei principali gruppi imprenditoriali conciari della Valle del Chiampo.
È stata così scoperta una colossale evasione internazionale da oltre 100 milioni di euro, accertando la vendita "in nero" di tonnellate di pellame, constatando che ad 800 lavoratori dipendenti, regolarmente assunti, sono state corrisposte somme fuori busta per oltre 9 milioni di euro complessivi.
La ricostruzione operata dai finanzieri ha, dunque, consentito di accertare l'esistenza di attività di natura finanziaria detenute all'estero (nonché trasferimenti sull'estero relativi alle medesime attività di natura finanziaria) mai inserite nelle dichiarazioni dei due soggetti coinvolti: tale occultamento, reiterato per tutte le annualità sottoposte a verifica, ha determinato la constatazione di violazioni alla disciplina sul "monitoraggio fiscale" per oltre 1,3 miliardi di euro.
In altri casi, la creazione di società controllanti (asseritamente) estere è stata "strumentale" alla percezione, da parte di queste ultime, di erogazioni di dividendi o flussi reddituali non tassati in capo alle persone fisiche italiane cui tali società sono risultate in toto riconducibili (Allegato n. 1).
FRODI FISCALI
Nel corso del 2011 sono state individuate numerose frodi fiscali - disciplinate come reato dal D. Lgv. 74/2000 - perpetrate soprattutto mediante l'emissione e l'utilizzo di fatture relative ad operazioni oggettivamente/soggettivamente inesistenti . In tale contesto sono state individuate anche diverse "frodi carosello" finalizzate all'evasione dell'IVA sulle operazioni commerciali nell'ambito dell'U.E. I settori interessati da tale fenomeno sono stati soprattutto quello della concia delle pelli, della telefonia e delle sponsorizzazioni.
Nel 2011, sono stati denunciati per frode fiscale 221 soggetti , di cui 6 persone in stato di arresto.
In tale ambito si evidenzia una operazione di servizio di rilievo conclusa dal Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza nei confronti di una società con sede in Nove operante nel settore della commercializzazione di prodotti tecnologici e telefonici.
Al termine dell'attività di verifica, sono stati constatati elementi negativi di reddito non deducibili per oltre 236 milioni di euro e di IVA evasa per oltre 47 milioni di euro (Allegato n. 2).
Sempre in tale contesto il Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza ha concluso una verifica fiscale nei confronti di imprese orafe, in relazione a capitali detenuti illecitamente all'estero (Allegato n. 3).
Sono state denunciate all'Autorità Giudiziaria 12 persone, per le ipotesi di reato di "falso in bilancio", emissione e utilizzo di false fatture, mendacio bancario e favoreggiamento personale; accertata l'emissione e l'utilizzo di fatture false per un valore complessivo pari a 448 milioni euro, constatata una maggiore base imponibile per oltre 203 milioni di euro ed IVA evasa per circa 40 milioni di euro.
15 milioni di euro le disponibilità reddituali detenute all'estero e mai dichiarate al fisco italiano.
E' stato operato il sequestro preventivo di oltre 3 milioni di euro su un conto corrente bancario intestato ad uno degli indagati.
L'attività di "verifica fiscale" ha anche permesso di accertare che più di una tonnellata e 200 kg. di oro sono stati acquistati "in nero" ovvero senza alcuna documentazione d'acquisto
La scorsa settimana il suddetto Nucleo PT ha attivato l'agente per la riscossione EQUITALIA NORD spa fornendo specifiche indicazioni su ingenti disponibilità liquide presso conti correnti attivi facenti capo alla società verificata. Tale procedura ha consentito il pignoramento di disponibilità finanziarie per un valore di circa 7,3 milioni di euro quale garanzia del credito erariale ammontante a 8,9 milioni di euro.
Nella serrata lotta ai fenomeni evasivi ed elusivi l'adozione dello strumento del "sequestro per equivalente" e il costante ricorso alle misure cautelari patrimoniali ha costituito un efficace mezzo di repressione ma soprattutto di deterrenza. I provvedimenti di sequestro per equivalente ammontano ad un valore di circa Euro 23,2 milioni di euro tra immobili, beni mobili, valuta e titoli.
SPESA PUBBLICA
Sono stati effettuati 120 controlli sul fronte del contrasto a quei soggetti che, richiedendo agevolazioni ai Comuni senza averne titolo, sottraggono di fatto importanti risorse che devono essere destinate a chi è, davvero, in difficoltà economiche. Con la collaborazione di Enti locali, sono stati effettuati, in particolare, controlli in materia di prestazioni sociali agevolate.
Le violazioni penali contestate per "falso in atto pubblico" e per "indebita percezione di erogazioni a danno dello stato" sono state 22 ed hanno portato ad un recupero di oltre 21.000 Euro.
Nel settore delle frodi a carico del bilancio nazionale e/o degli enti locali, 3 gli interventi effettuati, 4 i soggetti verbalizzati, le fattispecie emerse hanno riguardato indebite percezioni da parte di un'azienda thienese per complessivi 360.000 Euro, ottenuti attestando falsamente di essere un'azienda a maggior componente femminile per gli specifici fondi messi a disposizione dalla Regione con un massimo erogabile di € 100.000,00,; nonché rappresentando falsamente passaggi di beni strumentali dichiarati come beni rigenerati per i quali la società aveva ottenuto ulteriori € 260.000,00 previsti dalla Regione per l'imprenditoria artigianale.
La Guardia di Finanza, per la tutela delle uscite del bilancio nazionale e comunitario, collabora strettamente con le Procure Regionali della Corte dei Conti, competenti per le indagini sui danni erariali.
In questo contesto, a conclusione delle indagini eseguite dalla Guardia di Finanza di Vicenza sul fallimento della compagnia aerea "Myair", è stata accertata un'indebita percezione di contributi pubblici pari ad euro 18,5 milioni ed è stato segnalato un danno erariale superiore a 32 milioni di euro, commesso dagli amministratori della Myair.
La compagnia aerea infatti nel 2007, partecipò al bando per l'assegnazione di fondi pubblici erogati dalla Regione Puglia, ottenendo appunto 18,5 milioni di euro purché incentivasse il collegamento di alcuni aeroporti pugliesi con il resto d'Italia ed alcune città europee.
Il danno arrecato, pari a 32 milioni di euro, tiene conto anche degli ulteriori danni indiretti quantificati dall'Ente erogatore, e determinati dalla incapacità di Myair di far fronte agli impegni assunti (Allegato 4).
REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Sul versante dei reati contro la P.A., nel corso del 2011, la Guardia di Finanza di Vicenza ha eseguito 13 interventi con 51 soggetti verbalizzati.
In particolare, nell'ambito della cd. Operazione RESET, sono state segnalate numerose imprese ritenute responsabili dell'illecito di cui al D.Lgs. nr. 231/01.
Tale normativa prevede, infatti, che a margine delle responsabilità penali degli imprenditori che hanno corrisposto tangenti ai pubblici ufficiali, quali corruttori, si aggiunge la contestuale responsabilità amministrativa delle medesime imprese nel cui interesse è avvenuto l'illecito pagamento di tangenti. Si tratta di uno speciale regime di responsabilità penale riferito non solo alle persone fisiche, ma, al ricorrere di determinati reati presupposto (tra i quali la corruzione), anche alle società e, più in generale, agli enti.
E' stata la prima indagine, nella provincia di Vicenza, che ha visto coinvolte numerose società , tutte segnalate in relazione alle responsabilità derivanti da episodi di corruzione commessi nel loro interesse.
Un'attività , quella dei finanzieri di Vicenza, che ha altresì dato impulso ad una presa di coscienza, da parte degli imprenditori vicentini, delle norme in tema di responsabilità degli Enti, spesso trascurate o dimenticate per costituire meccanismi di vigilanza idonei a prevenire e debellare fenomeni corruttivi in genere (Allegato n. 5).
TUTELA DEL CONSUMATORE
Nel corso del 2011 si è intensificata l'attività del Corpo a tutela dell'economia e, a contrasto di ogni forma di illecita distorsione dei mercati, di beni e servizi finanziari, con particolare riferimento a tutti i fenomeni che possono ingenerare "concorrenza" sleale. Si tratta di una attività in materia di contraffazione e sicurezza prodotti volta a garantire la tutela dei consumatori e della salute pubblica da un lato, e a contrastare, dall'altro, fenomenologie illecite particolarmente redditizie per ambienti criminali o comunque per una platea di soggetti di accertata pericolosità .
In particolare nel settore della lotta alla contraffazione dei marchi e dei prodotti in generale, sono stati verbalizzati nr. 20 soggetti di cui 15 denunciati a piede libero e sequestrati oltre 3.500 pezzi contraffatti, tra i quali oltre 1.800 accessori per abbigliamento, oltre1.200 capi di abbigliamento, circa 200 tra mobili e oggetti di arredamento, nonché 120 tra cinture e borse.
Nel comparto della sicurezza dei prodotti sono stati verbalizzati 16 soggetti di cui 3 denunciati a piede libero e complessivamente sequestrati circa 9.000 pezzi carenti della marcatura di sicurezza e potenzialmente pericolosi, di cui 7.278 cosmetici, oltre 1.000 componenti elettronici, circa 700 articoli tra occhiali, giocattoli, accenditori ed apparecchi elettrici.
TUTELA DEL MERCATO DEI CAPITALI
Ulteriore compito istituzionale demandato al Corpo della Guardia di Finanza dal D.Lgv. n. 68/2001 è quello sulla prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose.
A seguito dell'entrata in vigore, da ultimo del D.Lgv. n. 231/2007, una vasta platea di persone fisiche e giuridiche (istituti di credito, operatori finanziari, professionisti, case d'asta e gallerie d'arte, casa da gioco, ecc.) hanno l'obbligo di segnalare tutte quelle operazioni ogniqualvolta vi sia il sospetto o vi siano ragionevoli motivi di sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di "riciclaggio" di denaro di provenienza illecita.
L'attività del Corpo, in tale settore, si è sviluppata proprio attraverso l'approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette originate prevalentemente dagli intermediari finanziari e con attività di intelligence mirata.
In tale contesto, sono state esaminate 105 segnalazioni sospette, effettuate diverse ispezioni antiriciclaggio, che nel complesso hanno consentito di verbalizzare 130 soggetti per violazioni amministrative e denunciarne 10 all'Autorità Giudiziaria. Denunciati, altresì, a piede libero 6 soggetti per usura, di cui due in tratti in arresto, e sequestrati circa 250.000 Euro (Allegato n. 6).
In tale settore, sono state elevate sanzioni amministrative anche a 5 istituti di credito per l'omessa segnalazione di operazioni sospette per circa 11,5 milioni di Euro, nonché 2 fiduciarie nei confronti delle quali sono state eseguite 2 ispezioni antiriciclaggio nel corso delle quali è stata rilevata l'omessa segnalazione di operazioni sospette di riciclaggio per un ammontare complessivo di 25 milioni di Euro (Allegato nr. 7 e 8).
Nel corso dell'indagine relativa all'Operazione RESET, che ha visto coinvolti imprenditori, professionisti e funzionari dell'Amministrazione Finanziaria in sistematici episodi corruttivi, sono stati accertati illeciti trasferimenti di denaro contante per 3,7 milioni di Euro (Allegato nr. 9).
REATI SOCIETARI E FALLIMENTARI
Articolate indagini si sono concluse in materia di reati societari ed economici in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Vicenza e di Bassano del Grappa. In tale ambito sono stati denunciati 139 soggetti.
La sicurezza dei mercati dei capitali è garantita dalla Guardia di Finanza anche attraverso l'attività di polizia giudiziaria altamente specializzata nella repressione dei reati di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta.
Nello specifico vanno ricordate in questa sede, ancora una volta, il fallimento della compagnia aerea "Myair", con una bancarotta fraudolenta di 200 milioni di euro e falso in bilancio per oltre 900 milioni (Allegato n. 4).
Di rilievo anche il fallimento della "Termoplast" di Orgiano, accertato dal Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza. In tale ambito sono stati sequestrati agli 8 indagati - che avevano distratto dalle casse societarie 21 milioni di euro anche attraverso il ricorso a società svizzere, statunitensi, rumene e serbe - beni per 18 milioni di euro, fra ville, appartamenti, capannoni industriali e terreni agricoli (Allegato n. 10).
LOTTA AL TRAFFICO DI DROGA
L'efficace azione di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, sviluppata sistematicamente anche nell'ordinaria attività di controllo del territorio, ha permesso di pervenire complessivamente al sequestro di 1.165 gr. di hashish e marijuana, 28 gr. di cocaina; 474 gr. di eroina; verbalizzati 154 soggetti di cui 35 in stato di arresto.
Effettuati, inoltre, numerosi interventi a carattere preventivo, con l'ausilio delle unità cinofile della Compagnia di Vicenza, presso luoghi ed aree locali di potenziale interesse per il fenomeno dello spaccio, soprattutto diretto ai più giovani, quali locali, plessi scolastici, stazioni e luoghi di ritrovo.
ALTRI REATI
Nel comparto del codice penale ed altre leggi di pubblica sicurezza, l'azione delle Fiamme Gialle beriche si è concretizzata con 146 interventi, il riscontro di 136 violazioni e la denuncia all'A.G. di 170 soggetti; sequestrate due discariche abusive e denunciati 4 soggetti (Allegato nr. 11).
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