Riforma dell'apprendistato: accordo unitario tra le parti sociali recepito dal Governo
Lunedi 1 Agosto 2011 alle 03:57 | 0 commenti
Rassegna.it - L'esecutivo ha appena recepito l'accordo unitario tra le parti sociali. La Cgil: "E' un avanzamento frutto del nostro impegno, abbiamo costretto il governo a negoziare". Restano punti da migliorare con la contrattazione. Come cambia il percorso degli apprendisti. Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva la riforma dell'apprendistato. Il Cdm recepisce l'intesa unitaria raggiunta tra le parti sociali lo scorso 11 luglio.
Soddisfazione è stata espressa da tutti i sindacati in maniera unanime anche se, sottolinea la Cgil, restano "punti non positivi" da migliorare con la contrattazione.
"Si è raggiunto un risultato importante che dimostra quanto conti un ruolo vero e da protagonista delle parti sociali che ha costretto il governo a dover trattare". E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, dopo il via libera da parte del Consiglio dei ministri della riforma dell'apprendistato. "Quando giudicammo non condivisibile il primo testo - ricorda il sindacalista - avanzammo proposte di modifica che molti liquidarono come un modo per non raggiungere l'intesa: il testo definitivo dimostra invece che gran parte di quelle proposte sono state accettate".
Nel merito del provvedimento, spiega il sindacato, la nuova legislazione è avanzamento rispetto alla normativa in vigore, soprattutto per i lavoratori apprendisti: la durata massima cala a 3 anni dai 6 attuali; è prevista una durata minima; il contratto nazionale è l'unico titolato ad intervenire sulla materia; la quantità di ore di formazione ritorna congrua; viene ripristinato in modo corretto il repertorio delle professioni e la certificazione pubblica; infine, non si potrà più sommare fra loro forme di decremento del salario dell'apprendista. Fa parte del testo anche la possibilità che i contratti prevedano la conferma di una quota di apprendisti come condizione per poter procedere a nuove assunzioni "Una norma volta alla stabilizzazione - secondo Fammoni - che non è certo usuale con questo governo".
Rimangono però punti che la Cgil giudica "non positivi, che abbiamo evidenziato e che cercheremo di recuperare con la contrattazione, ma non c'è dubbio che un accordo che rappresenta sempre un compromesso fra interessi differenti rappresenti un positivo risultato di avanzamento". Il lavoro, annuncia Fammoni, "non è finito: tutti concordano sul ruolo anomalo e di sbagliata concorrenza degli attuali stage e tirocini e c'è un impegno per una nuova normazione per questi istituti contestualmente all'avvio del nuovo apprendistato. Sarebbe incomprensibile e autolesionista non trovare una soluzione entro settembre così come resta l'esigenza - conclude - di intervenire sui contratti di collaborazione e questo sarà il nostro prossimo impegno".
Giudizio positivo è espresso anche dal responsabile lavoro del Pd, Cesare Damiano. Il decreto "è un passo avanti rispetto alla normativa precedente", a suo avviso. "In primo luogo - spiega l'ex ministro del Lavoro - si tratta di una riforma che è stata il frutto di una vera concertazione tra governo, parti sociali e Regioni che ha cambiato la prima stesura del governo accogliendo molte proposte di modifica". Inoltre, prosegue, "l'accordo è stato siglato da tutti i sindacati confederali, da Confindustria e dalla maggior parte delle associazioni delle imprese. Il fatto, in sé, rappresenta un elemento da valorizzare perchè può favorire la riapertura di una stagione di concertazione unitaria e non un semplice episodio".
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