Il cavaliere dei fiumi Faresin "pagaia" lungo il Murray, ci racconta l'Australia e aiuta l'Africa
Sabato 10 Ottobre 2015 alle 09:44 | 0 commenti
Martedì 20 ottobre alle 20.30 presso il Cinema Sala Arena a Sandrigo, il "cavaliere dei fiumi", l'uomo in kayak, Beppe Faresin, di cui proprio in questi gironi stiamo trasmettendo in streaming su VicenzaPiu.Tv la sua avventura in kayak sullo Yukon, ci porterà a scoprire il Murray River, il più importante fiume dell' Australia, icona e anima di una nazione (qui la photo gallery).
«La serata - ci anticipa Faresin - ci darà modo di esplorare un territorio fuori dalla mete turistiche, fuori dai soliti viaggi proposti dai tour operator. Ho percorso 1.200 Km in piena autonomia da Albury - a Sud di Sydney - fino a Mildura - direzione Adelaide, attraversando una regione dell'Australia, che grazie alla presenza di questo imponente fiume è divenuta la "Valle d'Oro" per ricchezza di raccolti, di vegetazione, di animali, di paesaggi mozzafiato».
L'ormai famoso esploratore vicentino non è nuovo a queste imprese, ha pagaiato lungo il Po, il Danubio, il Mississippi fino al golfo del Messico e lungo lo Yukon in Alaska.
C'è un denominatore comune di ogni viaggio? Sì e ce lo ricorda Beppe Faresin: «esaltare la solidarietà della nostra terra, l'Italia, e della nostra Regione, il Veneto, per raccogliere fondi per progetti dell'UNICEF a favore di bambini meno fortunati, ma non solo».
Quest'anno Faresin ha accolto l'invito di un nuovo gruppo di amici: l'associazione CUAMM Medici con l'Africa, a favore del progetto "Prima le mamme e i bambini", per garantire l'accesso gratuito ad un parto sicuro in quattro paesi africani dove opera l'associazione.
Percorrendo il Murray, che serpeggia nel Sud dell'Australia, Faresin è riuscito ancora una volta, e le immagini ce lo dimostrano in maniera affascinante e coinvolgente, ad essere ambasciatore della nostra terra, delle sue bellezze culturali, artistiche e culinari, e grazie a loro a stringere un patto di amicizia che parte da Sandrigo, passa per Bassano, arriva al Murray e approda infine in Africa, in un unico percorso di solidarietà .
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