Il catasto degli alberi monumentali. Finalmente!
Domenica 24 Febbraio 2013 alle 17:02 | 0 commenti
Di Luciano Parolin, VicenzaPiù n. 250 e Bassano Più n. 12 in distribuzione e sfogliabili comodamente dagli abbonati online.
Il 21 dicembre 2012, ultimo giorno di legislatura è stata approvata la legge, per la difesa degli alberi monumentali, le amministrazioni comunali avranno 12 mesi di tempo per censirli e chi li danneggia potrà essere sanzionato con 100 mila euro. Finalmente una buona notizia! L'unione tra natura e storia patria, sarà protetta dallo Stato. I grandi alberi, le cattedrali verdi che ombreggiano ancora lungo le strade saranno protetti come i monumenti.
La legge n° 10 del 1° febbraio 2013, difende anche il verde cittadino ed è uno strumento importante per lo sviluppo urbano sostenibile e della bellezza dei nostri giardini, troppo spesso bistrattati. I grandi alberi in Italia sono oltre 20 mila, quanti ne conta Vicenza? Uno dei doveri della prossima amministrazione sarà quello di prendere carta e penna e fare il censimento del patrimonio arboreo ed arbustivo con annesso un regolamento per la tutela dell'ambiente urbano. Credo fermamente che non sarà più possibile fare scempio della storia e della natura, senza una spiegazione logica, come, per esempio a Vicenza, i platani di Santa Libera, l'albera di Viale Trento, il Cedro di Viale Trieste, il pino di Borgo Scroffa e altri sacrificati spesso alle rotatorie. Gli alberi secolari vanno protetti, la loro tutela diventa obbligatoria, niente abbattimenti o danneggiamenti. Il Comune, ogni Comune, sarà obbligato a rispettare gli standard minimi in materia di verde urbano e dovrà controllare ogni azione. Purtroppo, almeno nel capoluogo e in questo lustro di governo, il verde, invece di rappresentare un elemento di bellezza e di decoro, è diventato un problema, non solo per la crisi economica, ma anche per chi è preposto al coordinamento e all'organizzazione del progetto ambiente. Progetto che, ora, in ogni città , e Vicenza se vuole essere capoluogo deve anche essere un riferimento nei suoi comportamenti progettuali, mette ancora di più in discussione chi e come ha condotto sino ad oggi l'ambiente nel suo territorio.
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