Il capodanno ebraico 5.779, Shanà Tovà il 9, 10 e 11 settembre: gli auguri di Zaia. E di VicenzaPiù
Domenica 9 Settembre 2018 alle 19:47 | 0 commenti
Riprendendo dagli auguri (leggi in fondo*) del presidente Luca Zaia alla Comunità Ebraica Veneta per il Capodanno ebraico "Abbiamo una lunga storia di amicizia e condivisione di valori. Shanà Tovà !" Lo confermo come è vero, che a memoria, le relazioni di Luca Zaia con Israele (per quello che ho vissuto io) risalgono a quando lui era Ministro delle Politiche Agricole e non ancora Governatore del Veneto. Gli ultimi tre ambasciatori, Gideon Meir, Naor Gilon e Ofer Sachs hanno avuto costanti relazioni, sia private, sia pubbliche con la Regione Veneto. Già  nel 2014 VicenzaPiu.com ha parlato del Capodanno Ebraico. L'ultima volta che è stato celebrato ufficialmente un capodanno ebraico a Vicenza fu nel 1940, in un'abitazione privata in vicolo dei Giudei (ora Stradella dei Nodari), poì diventò troppo pericoloso e questa famiglia fu anche deportata.Â
Dopo la Guerra la Comunità non si è più ricostruita e le feste sono sempre state vissute fuori città . Nell'articolo già pubblicato nel 2014 (vedi link) si parla ampiamente della tradizione vissuta in famiglia e tra amici. Per non bissare il contenuto un breve cenno al pensiero religioso: Il mese di Elul che chiude l'anno ebraico, è conosciuto come il periodo del cheshbon ha-nefesh cioè del rendiconto dell'anima, per quello che l'individuo è riuscito, o non è riuscito, a fare nell'anno che è terminato. Vivendo noi in una società non ebraica siamo abituati a considerare il Capodanno come un giorno di banchetti, danze, dove si brinda con lo spumante al nuovo anno - insomma come fanno i non ebrei.
Colui che crede una cosa del genere - sbaglia! Da noi no - non c'è lo champagne - ma ci sono le preghiere a D-o - c'è lo shofar - che con i suoi trilli richiama il pubblico a pentirsi. Rosh Ha-Shanà non è una festa del corpo ma solo dello spirito. In questo giorno stiamo nell'attesa del giudizio divino e diciamo, nelle preghiere, frasi severe come: "chi vivrà e chi morirà ". Rosh Ha-Shanà è lo yom ha-din, il Giorno del giudizio, il tempo in cui "tutto il mondo passa davanti a D-o come un gregge per essere esaminato". D-o decreta riguardo ogni creatura quello che sarà riguardo ad essa nell'anno prossimo.La festività di Rosh ha-shanah o capo d'anno ebraico per l'anno ebraico 5779 (2018-2019) verrà celebrata i 10 e 11 settembre (1° e 2° giorno), vigilia il 9 settembre. Il 5780 sarà il 30 settembre e 1° ottobre, vigilia il 29.
 Rosh Hashanah, il capodanno religioso ebraico, è una mescolanza tra uno sguardo rivolto al passato, un momento di riflessione sulle colpe di cui ci siamo macchiati nell'anno appena trascorso, e uno sguardo rivolto al futuro, affinché il nuovo anno sia dolce come il miele che viene servito a tavola fra i cibi rituali, racconta Jacques Attali nel suo "Dizionario innamorato dell'ebraismo" che alla base di tutto c'è "sempre la stessa idea: non aver paura di attraversare i tempi. Non temere il giudizio di Dio. Non aver paura dei propri errori, né della mostruosità dell'ingiustizia, né dei capricci del caso. Vivere e trasmettere fino all'ultimo secondo, qualsiasi cosa succeda".
Shanà Tovà e felice 5779 a tutti.
*Capodanno ebraico. Gli auguri di Zaia alla comunita' veneta. "abbiamo una lunga storia di amicizia e condivisione di valori. Shana' Tova'!
"Il Veneto ha una lunga storia e un solido futuro di amicizia, collaborazione, condivisione di valori con la sua comunità ebraica, tra le più significative e attive d'Italia. E' giusto, ed è bello, festeggiare con loro il capodanno ebraico numero 5.779 con l'augurio più sincero di prosperità , pace, serenità ".
Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto rivolge il suo augurio alla comunità veneta, nazionale e mondiale, nel giorno del capodanno ebraico.
"Shanà Tovà ! - dice Zaia pronunciando l'augurio in lingua ebraica - a un popolo al quale ci accomunano grandi princìpi anche identitari e che ha una straordinaria storia di relazioni proprio in Veneto dove, a Venezia, si trova il ghetto più antico d'Europa, luogo che ogni anno ci trova fianco a fianco a ricordare l'orrore della Shoah e per rinsaldare profondi sentimenti di amicizia e stima reciproca e l'impegno comune per non dimenticare, per ricordare, per combattere il negazionismo strisciante, sul web ma non solo, per portare la vicinanza del Veneto e dei Veneti al popolo ebreo".
Zaia ricorda che "questi sentimenti si sono tradotti anche in un'azione concreta, attraverso il protocollo di collaborazione siglato nel maggio 2016 per festeggiare i 500 anni del Ghetto, nel cui ambito la Regione ha investito 170 mila euro per le iniziative di carattere culturale e 300 mila euro per gli investimenti strutturali".
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