Il Brasile tutela la lingua veneto-brasiliana (talian): Ettore Beggiato
Venerdi 19 Novembre 2010 alle 21:01 | 0 commenti
Ettore Beggiato, Cittadino onorario di Serafina Correa - Rio Grande do Sul - Brasile
Si è recentemente concluso a Serafina Correa, nello stato brasiliano del Rio Grande do Sul, il terzo forum nazionale del talian, la lingua neolatina parlata da milioni di persome soprattutto nei tre stati meridionali del Brasile (Paranà , Santa Catarina e, appunto, Rio Grande do Sul).
Nei tre giorni di convegno, tenutosi in occasione dei 135 anni di immigrazione italiana nel Brasile, docenti universitari, scrittori, giornalisti, editori, intellettuali, hanno sottolineato l'importanza della tutela e della valorizzazione del talian (o veneto-brasiliano), l'ultima lingua neo-latina conosciuta, singolare koinè su base veneto-centrale nella quale si innestano termini brasiliani; una lingua "viva", usata quotidianamente sul lavoro o all'università , per scrivere canzoni e poesie, per fare teatro, alla radio o alla TV.
Ecco come la descrive Darcy Loss Luzzatto autore di un vocabolario "Portoghese-talian" di oltre ottocento pagine, presentato proprio durante il forum:
"I nostri vecii, co i ze rivadi, oriundi de i pi difarenti posti del Nord d'Italia, i se ga portadi adrio no solche la fameia e i pochi trapei che i gaveva de suo, ma anca la soa parlada, le soe abitudini, la soa fede, la so maniera de essar.... Qua, metesti tuti insieme, par farse capir un co l'altro, par forsa ghe ga tocà mescolar su i soi dialeti d'origine e, cossita, pianpian ghe ze nassesto sta nova lengua, pi veneta che altro, parchè i veneti i zera la magioranza, el Talian o Veneto brasilian."
Il talian, da non confondersi con quello che in Brasile chiamano "italiano grammaticale" o lingua italiana, è attualmente la seconda lingua più parlata nel Brasile, dopo il portoghese-brasiliano che è comunque la lingua parlata praticamente dall'intera nazione brasiliana.
Recentemente prima l'assemblea legislativa dello Stato del Rio Grande do Sul e poi quella dello Stato di Santa Catarina hanno votato una legge che "Declara integrante do patrimonio historico e cultural do Estado o dialeto Talian, originado dos italianos e descendentes radicados no Rio Grande do Sul" (non credo occorra la traduzione dal portoghese).
E sul tavolo del presidente brasiliano Lula, che resterà in carica fino all'anno nuovo, c'è un progetto per un inventario nazionale delle diversità linguistiche che aspetta solo di essere firmato, e che prevede il riconoscimento accanto alle lingue indigene e afro-brasiliane anche del talian.
Il tutto era partito sempre dal Comune di Serafina Correa, ove il consigliere Paulo Josè Massolini, aveva fatto approvare il 13 novembre 2009, una legge comunale nella quale il "talian" viene dichiarato lingua "co-oficial" del comune.
Né va dimenticato che a Serafina Correa, fin dal 18 luglio 1988, il talian è lingua ufficiale nella la fiera che si tiene nell'ultima settimana di luglio.
E' straordinario come i discendenti di quei veneti che partirono nel lontanissimo 1875 (pochi anni dopo l'annessione del Veneto all'Italia...) abbiano conservato un simile patrimonio d lingua, cultura, civiltà ; ed è ancora più incredibile se pensiamo che, durante la seconda guerra mondiale il "talian" venne proibito dall'allora dittatore Getullio Vargas.
Il Brasile entrò in guerra a fianco degli alleati e proibì sia l'uso del talian che del tedesco; diversi emigranti finirono in carcere e la loro non fu una sfida politica ma l'impossibilità di parlare un'altra lingua che non fosse il "talian"; ma nonostante questo la lingua dei veneti del Brasile ne è uscita più forte e più viva che mai.
Un altro pericolo per la lingua dei veneti "de là de l'oceano" è costituito da quei docenti che partono dall'Italia con l'obiettivo di portare la lingua italiana "grammaticale" come viene da loro chiamata.
Ecco quanto denunciava Padre Rovilio Costa, recentemente scomparso, un vero e proprio monumento della cultura "taliana", un messaggio chiaro e senza fronzoli, diretto a chi arriva dall'Italia e dal Veneto:
"Prima de tuto, che i italiani, sia veneti o de altre region, i vegna in Brasil rispetando la nostra cultura taliana, la nostra lengua che la ze el Talian, no par imporre el so modo de veder e de far".
Lascio la conclusione all'indomito Darcy Loss Luzzatto, a una sua poesia che dovrebbe essere diffusa nel nostro Veneto, dove scandalosamente c'è gente che si vergogna di parlare la lingua veneta, soprattutto nelle nostre scuole:
"Com'e bela 'a nostra lengua, com'è melodiosa. E poetica.
Basta parlada con orgolio e alegria, mai con paura o co la boca streta e vergognosa.
E si con onor, con tanto tanto amor e simpatia".
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