Il bilancio della polizia vicentina: calano usura, contraffazione e furti. In aumento rapine, estorsioni e violenze sessuali
Giovedi 26 Maggio 2016 alle 08:26 | 0 commenti
Calano i furti, soprattutto in casa e negli esercizi commerciali - reati che incidono maggiormente sulla percezione di insicurezza dei cittadini - ma resta il fatto che i predoni entrano in azione con una media di 41 volte al giorno. Aumentano rapine, estorsioni e violenze sessuali. Il bilancio dei delitti perpetrati in città e provincia tra il 30 aprile 2015 e il 30 aprile 2016 sono contraddistinti dal segno negativo: -7,3 (nel 2015 si era arrivati al -14%). Stando alle statistiche sviluppate dal Centro di Elaborazione Dati Interforze i delitti sono stati complessivamente 25.885 contro i 27.788 dell’anno precedente.
Un risultato dettato indubbiamente dagli sforzi e dai servizi preventivi e repressivi messi in atto ogni giorno, con sempre maggiore incisività , dalle forze dell’ordine. Ma non si può cantare vittoria.
Nel bilancio diffuso ieri dalla questura, in occasione del 164esimo anniversario della fondazione della Polizia - i cui festeggiamenti si terranno oggi alla Caserma Sasso – ci sono anche delle eccezioni. Se i furti sono diminuiti del 12,5%, passando da 17.315 a 15.140 (da qui la media dei 41 al giorno, con un calo del 12% dei furti in abitazione e del 20% negli esercizi commerciali), le rapine sono in crescita del 6,3% (204 rispetto alle 191 dell’anno prima) con aumento soprattutto delle rapine in abitazione (10,7%) e negozi (5,7%). Banche e uffici postali sembrano essere sempre più snobbati dai criminali: quelle negli istituti bancari sono rimaste 5, mentre alle poste addirittura azzerate. Nel bilancio, in particolare, risulta che sono aumentati i casi di violenza sessuale (27% in più, con il raddoppio da 2 a 4 le violenze su minore), di estorsione (23,6%), le truffe e frodi informatiche (16%), gli omicidi colposi (10%, per lo più invariati quelli stradali) e i danneggiamenti (5%). Con il segno meno ci sono invece i tentati omicidi (scesi del 33%), i casi di usura (-60%), di sfruttamento della prostituzione (-44%), di contraffazione di marchi e prodotti industriali (-13%), di associazione per delinquere (-66%), di droga (-0.5%) e pure di delitti informatici (-4%).
Nel quadro complessivo, i reati ritenuti di maggiore allarme sociale per la questura «sono sostanzialmente in linea con quelli dell’anno precedente o in miglioramento». E in tema di repressione, sono stati 130 gli arresti e 945 le denunce.
di Benedetta Centin, da Il Corriere del Veneto
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