Il 9 maggio l'inaugurazione di Vicenza Jazz

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 2 Maggio 2014 alle 21:11 | 0 commenti

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New Conversations Vicenza Jazz - Venerdì 9 maggio, per dare il via alla sua diciannovesima edizione, il festival New Conversations – Vicenza Jazz mette in programma ben quattro concerti con formazioni internazionali, più l'immancabile contorno di concerti nei locali cittadini che invece offriranno una vetrina al jazz nostrano.

Al quartetto del contrabbassista statunitense Michael Formanek e alle sue improvvisazioni che sono come salti acrobatici all'interno di strutture avvolgenti sarà affidata la opening night al Teatro Olimpico (inizio alle ore 21). Quello di Formanek è un quartetto che raccoglie alcune delle più fulgide stelle dell'avant jazz newyorkese: il mito del jazz postmoderno Tim Berne (sax alto), un pianista dalle infinite sorprese come Craig Taborn e un batterista di 'prima scelta' per il jazz dalla metrica più aperta come Gerald Cleaver. La serata all'Olimpico vedrà esibirsi in apertura anche il duo che affianca il beatboxer Napoleon Maddox e il batterista Hamid Drake: musicisti che rivoluzionano il senso del ritmo della musica afro.

Maddox e Drake si sposteranno poi al Bar Borsa (ore 22, ingresso gratuito), questa volta in quartetto con Erik Sevret (sax tenore) e Dave Kane (contrabbasso): sono gli IsWhat?!, campioni di un superlativo innesto tra i ritmi hip hop e le strutture improvvisative del jazz.

Di rilievo sarà poi anche la performance in solo del giovanissimo fisarmonicista francese Vincent Peirani, già salutato come erede di Richard Galliano: lo si potrà ascoltare alle ore 17 a Palazzo Chiericati (ingresso gratuito).

Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2014 è organizzato dal Comune di Vicenza e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Aim Vicenza e Trivellato Mercedes Benz, quindi con il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, nonché il sostegno di vari importanti sponsor privati.

Non è una novità ascoltare Michael Formanek in veste di leader, ma di certo non è neanche una cosa comune: poche e distanti nel tempo sono le sue precedenti prove solistiche, specialmente quelle discografiche. Innumerevoli invece le sue collaborazioni, nell'arco di una carriera trentennale, che lo ha visto al fianco dei grandi del mainstream (Freddie Hubbard, Stan Getz, Chet Baker, Gerry Mulligan, Joe Henderson…) ma anche strettamente associato ai portabandiera della nuova musica (Tim Berne, Uri Caine…).

Formanek (nato nel 1958 a San Francisco, ma indissolubilmente legato alla scena musicale newyorkese) ha creato l'attuale quartetto chiamando a raccolta musicisti che avevano già frequentemente incrociato i propri strumenti in altre situazioni, cosa che li ha resi immediatamente capaci di raggiungere un'intesa vertiginosa. Il perfetto amalgama della band è più che evidente già nel primo lavoro discografico, The Rub and Spare Change, pubblicato dalla ECM e inserito da DownBeat nell'elenco dei capolavori del 2010. Nel 2012 è poi arrivato Small Places, per la stessa etichetta: una musica ampiamente scritta e sapientemente strutturata, capace però di fluire con la parvenza della totale improvvisazione e di riaccendere i fasti della scena downtown newyorkese. Ognuno, qui, scombussola le fondamenta della musica improvvisata: Tim Berne, che riassume una vorticosa carriera da capofila dell'avanguardia newyorkese; Craig Taborn, l'astro nascente delle tastiere nel quale pare essersi reincarnata la visionarietà di Sun Ra; Gerald Cleaver, che dipinge trame astratte dal respiro irregolare; Formanek, il cui suono raggiunge l'apice della sontuosità mentre fa da perno per il vorticare dei compagni di musica.

Napoleon Maddox e Hamid Drake sono il cuore pulsante degli IsWhat?!. Privati dello strumento solista (sax) e di quello armonico (contrabbasso), quello che rimane è un connubio di estroversa e irrefrenabile arte del ritmo.

Napoleon Maddox è una drum machine umana, improvvisatore che ha saputo sposare i vocalizzi hip hop e rap ai suoni degli strumenti acustici, recuperando le radici jazz insite nella moderna musica nera della strada. Ha collaborato con Spike Lee, Archie Shepp e innumerevoli esponenti della cultura hip hop: Channel Live, Jurassic 5, Rahzel, The Roots, Jay-Z, Big Jaz...

Hamid Drake, nato in Louisiana nel 1955, cresciuto poi a Chicago, pur partendo dal rock e l'R&B, entra nel giro dell'avant jazz degli anni Settanta: Fred Anderson, George Lewis e altri membri dell'AACM. Formative e significative le sue successive esperienze con Don Cherry, Peter Brötzmann, William Parker, Herbie Hancock, Pharoah Sanders, Wayne Shorter, Archie Shepp. Negli anni più recenti si è dedicato particolarmente ai suoi progetti, come l'Indigo Trio e i gruppi con Antonello Salis.

Il giovanissimo fisarmonicista Vincent Peirani pare muoversi sulle orme del suo celebre connazionale Richard Galliano. Dopo una formazione classica (anche come clarinettista), ha ampliato i suoi orizzonti musicali alla chanson, la world music, il jazz. Oltre che come leader dei propri gruppi, Peirani si è fatto notare nelle formazioni di Michel Portal e Daniel Humair, nel quartetto della cantante coreana Youn Sun Nah, in duo con Ulf Wakenius. Nel 2013 Peirani ha vinto il Premio Django Reinhardt come miglior musicista francese.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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