Il 1° maggio di Roberto Ciambetti (On. Lega Nord)
Sabato 1 Maggio 2010 alle 23:01 | 0 commenti
Abbiamo chiesto del ‘loro' 1° Maggio a politici di tutti i colori, sindacalisti e imprenditori. Ecco il 1° maggio per Roberto Ciambetti (Lega Nord, Assessore Regionale)
Una riflessione oggi sul lavoro non può prescindere dello scenario in cui ci troviamo a vivere, quello di una crisi epocale, che muterà in maniera significativa il nostro modo di vivere rispetto agli anni del consumismo passato. Di certo possiamo dire una cosa: chi lavora, nel passato come ancor oggi, arricchisce l'intera società e pone i presupposti del benessere; chi lavora e produce, sia beni come servizi, materiali come immateriali, fisici come intellettuali, aumenta la ricchezza della comunità ;
chi lavora svolge un ruolo sociale ben diversamente da chi si arricchisce speculando, scommettendo contro monete e impoverendo paesi interi, senza scrupolo alcuno, senza tener conto che quelle speculazioni possono creare povertà e disagi sociali e tragedie: il caso geco è emblematico della follia di un a speculazione che già aveva travolto nei msi scorsi troppi risparmiatori. Il lavoro è un motore per l'economia, chi specula con titoli tossici avvelena l'economia.
Il lavoro dunque è un bene che va difeso e trovo bella l'iniziativa del presidente Napolitano che ha voluto invitare al tradizionale pranzo del 1° maggio anche le casalinghe, per ricordarci che il mondo del lavoro è ampio e variegato e non può essere limitato solo a quello dei salariati: oggi la realtà parla anche di lavoratori che sono imprenditori di loro stessi, parla di giovani con contratti atipici, lavoratori autonomi, professionisti.
C'è poi chi ha perso il lavoro e non possiamo dimenticare chi è morto sul lavoro e a causa del lavoro: oltre alle troppe morti bianche che registriamo ogni anno, penso anche a quegli imprenditori che si sono suicidati perché non avevano i soldi per pagare gli stipendi ai loro operai: oggi la festa del lavoro, liberata finalmente da vincoli e catene ideologiche di una sinistra incapace di rappresentare il mondo operaio e dei lavoratori, è una festa amara per troppi motivi e la riflessione non può non concludersi con l'invito gramsciano a guardare al presente con il pessimismo dell'intelligenza ma al futuro con l'ottimismo della volontà .
Roberto Ciambetti
Assessore Regionale del Veneto
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