Idee per un centro creativo di passioni condivise, contro il degrado
Venerdi 25 Novembre 2016 alle 14:03 | 0 commenti
 
				
		Riceviamo da Lucio Zaltron e pubblichiamo
La mancanza di prospettive, tanto a lungo quanto a breve termine, fanno sentire alle persone una crisi che si riverbera nel modo in cui si sta insieme. L’incertezza economica fa da velo ad altre problematiche: sfiducia diffusa nei confronti della politica, difficoltà a mettersi in gioco, senso della responsabilità oscurato da paure diverse, che, legate a bisogni primari – lavoro, futuro, senso complessivo rispetto a un’esistenza che perde progressivamente storici punti di riferimento – innescano reazioni e comportamenti conservativi e caotici, più che un progetto o il desiderio di perseguire la propria realizzazione personale.
È importante costruire le condizioni perché i cittadini  re-imparino a stare e a lavorare insieme. È necessario rinnovare una  cultura nella direzione di costruire e tutelare un’idea di bene comune,  uscendo da logiche e modalità di cui nel tempo si è persa efficacia e  senso condiviso.
 Il recupero degli spazi pubblici, dismessi e  degradati, per restituirli alla comunità con l’intento di riempirli di  contenuto, attraverso la creazione di nuovo centro culturale e creativo  può diventare l’opportunità per offrire ai cittadini uno spazio di  aggregazione e crescita. 
 Un centro  luogo in cui l'ingegno si potrà  esprimere in tutte le sue declinazioni, dalla pura manifestazione  artistica a quella produttiva, grandi contenitori di idee in cui  semplici cittadini possano ispirare le imprese e viceversa. Un progetto  che può diventare un presidio, oggettivo e culturale, su cui investire e  offrire  un nuovo modo per costruire cittadinanza e prendersi cura  della propria Città.
 E’  noto a tutti come lo sviluppo di una passione possa diventare  opportunità di scoperta e miglioramento di sè. Coniugare dunque la  passione con il lavoro dovrebbe essere un obiettivo di tutti noi e la  politica amministrativa di ogni società dovrebbe favorire ed incentivare  ogni aspetto utile allo scopo. Buone pratiche adottate in varie  località del nostro paese (vedi: www.labsus.org, www.yourban.org, www.pophub.it, www.famocose.it www.trevisobootcamp.com ) dovrebbero essere naturalmente replicate in modo concreto in ogni centro urbano di dimensioni significative.
  Ad esempio, perché non utilizzare uno dei tanti fabbricati pubblici con  evidenti difficoltà gestionali o addirittura  abbandonati e soggetti ad  un evidente stato di  degrado ? Perché non destinarlo ad ospitare un  luogo d’incontro nel quale le passioni possono trasformarsi in  integrazione al reddito o in un buon lavoro in particolare per persone  attualmente disoccupate ?
  Uno spazio adeguato nel quale sia  rispettata la dignità della persona, con la possibilità di esprimere la  propria creatività insieme ad altri in laboratori artigianali-artistici e  in qualsiasi altra forma espressiva utile per un’eventuale start-up  innovativa.
 In ogni comune sono attive da tempo iniziative nelle  quali è proposto un servizio per dare una risposta concreta alle  richieste occupazionali. In particolare vengono forniti strumenti utili  per una ricerca attiva alle persone in cerca di lavoro, ed alle aziende  in cerca di figure professionali viene data la possibilità di conoscere,  creare e trovare tali figure attraverso progetti e azioni dirette. 
  Integrare questo servizio con un centro creativo collegato in  particolare ai  “centro servizi per l’impiego† della Provincie sarebbe  una cosa buona e giusta anche per dare sostanza ad un sistema gestionale  troppo burocratico e spesso inefficiente.
 Questo darebbe anche  lâ€opportunità di sfruttare le risorse economiche che l’Europa mette a  disposizione per progetti integrati in un sistema condiviso con gli  altri Paesi. 
 Opportunità per mettere in relazione anche  importanti altri aspetti del tipo:
  1) ASPETTO SOCIALE: coinvolgimento di persone appartenenti ad aree in  cui sono rappresentate differenti culture. Contribuire a valorizzare le  numerose risorse umane e la ricchezza della loro diversità culturale a  partire dal terzo settore;
 2) ASPETTO PEDAGOCICO: vivere un luogo  diverso dalla scuola dove potenziare la socializzazione, la maturazione  delle proprie potenzialità espressive, la propria capacità di  osservazione, ascolto e relazione e allo sviluppo della propria  creatività così come previsto dal “progetto scuola alternanza  scuola-lavoro†e altri legami con il mondo dell’università;
 3)  ASPETTO ARTISTICO: vivere l’arte per suscitare curiosità di apprendere  nuove tecniche, materiali diversi e contribuire a un lavoro collettivo.
  4) ASPETTO ECOLOGICO: riscoperta del riutilizzo dei materiali,  importanza del riciclo e la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda.  Generare un’opportunità sul “valore dei rifiuti†e sul loro possibile  riutilizzo.
 Un hub nel quale confluiscono tutte le  suddette risorse al fine di coordinarle e trasformarle in opportunità  con una necessaria regia che si occupi ad individuare potenziali buone  idee e supportarle per trasformarle in progetti concreti da proporre al  mondo dell’economia nella tutela dei diritti di legge coinvolgendole in  iniziative di comunicazione continua ed eventi espositivi.
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