I soldi del padre erano "della famiglia", quelli della madre sono "della donna"
Lunedi 28 Novembre 2011 alle 23:02 | 0 commenti
Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile Redazione, andando oggi in giro per le città è facile vedere come il mondo sia socialmente cambiato. Le donne lavorano. E molto. Sono il 75% delle impiegate pubbliche. E anche nel privato, in qualunque ufficio o negozio è facile vederne in maggioranza. E' normale anche che in una coppia o famiglia oggi lavorino entrambi i partner o sia lei sola a lavorare, o comunque a guadagnare più di lui.
Tutto ciò è molto normale e avviene in un qualunque paese democratico. Cio che è strano però è cosa accade nei tribunali: ogni giorno nelle circa 500 separazioni (quasi duecentomila/anno) una buona fetta di uomini che si trova a separarsi è disoccupato, o guadagna molto meno della compagna.
Dovrebbe dunque scattare la ovvia solidarietà familiare e quindi la maturazione di un assegno per l'uomo, che in 2 separazioni su 3 oltre che ex compagno d'amore è anche padre di uno o più figli. Ma questo non avviene. Se andiamo a vedere l'ISTAT sugli assegni divorzili leggiamo che i giudici obbligano a pagare solo gli uomini (95,5% del totale), e mai o quasi le donne (1,5%).
Modalità lontane dalla realtà e dallo stato dei fatti.
Se è una donna o madre disoccupata l'uomo è obbligato a mantenerla con assegni (spesso per decenni, vitalizi) se è un uomo o padre disoccupato la donna non è obbligata, e nei rari davvero rarissimi casi in cui eroga un assegno appaiono in sentenza espressioni bizzarre come il "mantenimento a tempo" (6 mesi, poi ti arrangi ...), talvolta addirittura umilianti rimarcando come sia "disdicevole" tale situazione e che per "dignità " il signor uomo o padre ricevente dovrà quanto prima adoperarsi.
E la solidarietà ? La parità ? E la Costituzione che prevede trattamento uguale tra uomini e donne? Ma non basta, mentre ciò accade nei tribunali, in politica tra ideologie e classe dirigente si sentono girare affermazioni del tipo "i soldi della donna", "indipendenza della donna" (?), cioè un po' come a dire guai a chi tocca i guadagni, i capitali femminili.
Insomma quando i soldi li portava il padre erano "della famiglia", ora che li porta la madre sono "della donna". E poi ci chiediamo perchè oggi viviamo in un mondo individualista...
Grazie per l'attenzione. Antonio Santoro
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