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I soci risparmiatori di BPVi e Veneto Banca: becchi e bastonati. Con o senza transazione

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 15 Luglio 2017 alle 10:50 | 0 commenti

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I soci di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca delle banche venete che hanno accettato la transazione non sono ancora sicuri di non dover restituire l'indennizzo, minimo, concesso nel caso di una sua revocatoria, che la legge attuale, salvo modiched el DL in via dia pprovazione, impone per tutelare la parità di trattamento tra tutti i creditori delle due ex banche ora poste in liquidazione coatta amministrativa, mentre gli stessi azionisti risparmiatori, nel caso di non restituzione del ristoro, ad oggi sarebbero costretti a doverci pagare le imposte.

L'Agenzia delle entrate del Veneto ha, infatti, scritto ufficialmente, come abbiamo denunciato noi per primi, che le cifre ricevute per l'Opt sono tassabili, una posizione tecnica ineccepibile. E in effetti c'era un dettaglio molto importante tra le condizioni dell'Offerta Pubblica di Transazione proposta ai soci delle due ex banche venete che, accettandola, assumevano l'obbligo di non fare "in cambio" certe cose (cause contri gli eventuali responsabili). La norma è assolutamente chiara sul punto: sono tassabili "redditi diversi derivanti da assunzioni di obblighi di fare, non fare o permettere" (articolo 67, comma 1, lettera L, TUIR).
La Banca Popolare di Vicenza di Gianni Mion e Fabrizio Viola, che evidentemente aveva consulenti forse non molto capaci, ma sicuramente... introdotti, ha affermato il contrario. Ma il fatto che nelle due Aule del parlamento si susseguono le proposte di emendamenti al DL 99 per dichiarare intassabili queste somme e già questo sta a significare che senza una norma sarebbero tassabili.
Ma ora, alle tante, si aggiunge un'altra beffa per i soci risparmiatori. Le azioni hanno perso tutto il loro valore, ma questa perdita non vale come minusvalenza per ridurre eventuali plusvalenze su altri titoli e pagare meno tasse. Solo con una vendita delle azioni la minusvalenza sarebbe detraibile entro i 5 anni dalla sua realizzazione. Ma con la liquidazione coatta nessuna vendita è possibile per cui nulla sarà deducibile non solo per minusvalenze irrealizzabili ma per l'azzeramento totale del valore dei titoli acquistati o sottoscritti ma che ora sono "dematerializzati".

Se poi vogliamo essere precisi anche nulla potranno detrarre come minusvalenze anche i soci che hanno aderito all'Opt, che possano mantenere in tasca il poco ricevuto pagandoci, ad oggi, le tasse ed evitandole solo se verrà approvata complessa norma ad hoc, che costituirebbe però un precedente pericoloso per casi similai futuri. Nulla potranno detrarre alla voce minusvalenze perchè non hanno venduto le azioni ma hanno solo ricevuto, mantenendone la proprietà, 9 euro di indennizzo a fronte di azioni acquisite sborsando fino a 62.50 per la BPVi o, in maniera analoga, il 15% di quanto hanno pagato le quote Veneto Banca.

Per i dipendenti da "esodare", alcuni non proprio indenni da responsabilità pasaste nei confronti dei clienti delle due ex Popolri, ci sono un bel po' di quattrini e gli amministratori, oggi nullatenenti, non corrono rischi materiali così come gli organi di controllo che evidentemente non hanno fatto il loro lavoro.

Solo i soci, quasi che la colpa fosse loro, pagano e ci rimettono, dopo aver finanziato con i loro risparmi o i loro guadagni le banche per pagare anche gli stipendi a dipendenti, amministratori e organi di controllo.

Ma fino a quando se ne staranno buoni gli unici che hanno perso e in tutti i modi?

Quelli che hanno incassato qualcosa, ora in dubbio e tassabile, e quelli che non hanno aderito all'Opt e che ora dovranno bussare alle due ex banche in liquidazione, con quali esiti si vedrà...

Soci "cornuti e mazziati" si direbbe dalle mie ex parti ma VicenzaPiù, che ha combattuto da sola e lotta ancora e sempre di più contro malfattori, complici e collusi, ma finalmente con qualche compagno di lotta, vi invita a non mollare e a ricordare in futuro cosa vi ha fatto il sistema di potere, locale e nazionale.

Altrimenti sareste gli unici "becchi e bastonati".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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