Alcuni "rucchiani" perplessi su due nomine di assessori: “fra cinque anni tireremo le somme...”
Domenica 1 Luglio 2018 alle 22:58 | 0 commenti
“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionatiâ€. Con questa frase di uno dei più grandi campioni di basket, Michael Jordan, postata alla vigilia del voto da Francesco Rucco sui suoi profili social, l'allora candidato sindaco presentava la sua squadra messa in campo con la lista civica che porta il suo nome, arrivata ad un massiccio e, per i suoi avversari, inatteso successo alle urne, con quel 24% che l'ha portata ad essere la più votata in città .
La grande rincorsa di Rucco verso palazzo Trissino era iniziata proprio con i piedi ben puntati sul suo progetto civico che portava avanti già da diversi anni. Una battaglia, dato che, anche grazie al fondamentale lavoro di ricucitura di Fratelli d'Italia, che ha sacrificato al successo della coalizione la sua visibilità diretta, uno dopo l'altro sono stati costretti ad accodarsi i due principali partiti del centrodestra, Lega e Forza Italia, posizionatisi poi con percentuali al di sotto delle aspettative (15% Lega, 5% Forza Italia) la notte del 10 giugno.
L'avvio della nuova legislatura di centrodestra, però, non è stata, e non poteva essere in ogni coalizione che sia tale, tutto rose e fiori tra i banchi della maggioranza in consiglio comunale, a causa dell'assegnazione di due importanti assessorati, oltre che della carica di vicesindaco, proprio ai due segretari politici dei partiti cittadini, senza rilevanti competenze specifiche nelle rispettive materie. Una spartizione politica che ha creato qualche malumore tra alcuni eletti e militanti della civica:
“Non è una critica a Francesco, ma alle logiche che purtroppo prevalgono in politica - si sfogano a microfoni spenti alcuni consiglieri "rucchiani" -. Fra cinque anni tireremo le somme per cercare di capire se ne è valsa la penaâ€.
Sempre che nel frattempo i partiti non si siano “mangiati†il civico Rucco o, più probabile visti i trend nazionali antipartitici, che il neo sindaco non attragga a sè ancora più consenso diretto.
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