I risultati dell'analisi congiunturale 4° trimestre 2013 dell'economia vicentina
Giovedi 20 Febbraio 2014 alle 14:23 | 0 commenti
Camera di Commercio di Vicenza - La Camera di Commercio ha presentato oggi i risultati dell’analisi congiunturale dell’economia vicentina nel 4° trimestre 2013. I dati più significativi riguardano le variazioni destagionalizzate della produzione e del fatturato rispetto al 3° trimestre, rispettivamente del +0,2% e +0,4%: la fase di discesa sembra si sia arrestata ma i segnali di miglioramento restano ancora deboli.
L’andamento degli ordinativi acquisiti è positivo: gli ordinativi interni crescono leggermente rispetto al trimestre precedente (+0,8%), tale variazione conferma il lieve incremento già registrato nel trimestre precedente che aveva interrotto una serie di otto trimestri consecutivi di cedimento; gli ordinativi provenienti dall’estero tornano a crescere in modo sostenuto (+4,2%). Le aspettative degli imprenditori restano comunque molto prudenti.
Nel 2013 la produzione industriale vicentina è diminuita mediamente dell’1,2% rispetto al 2012 e resta ancora lontana dai livelli pre-crisi (-13,5% rispetto al 2008). Gli ancora timidi segnali di recupero potrebbero consolidarsi a condizione che lo scenario economico si modifichi in senso favorevole: dall’allentamento delle restrizioni al credito alla stabilità del quadro politico, dalle riforme di sistema (del mercato del lavoro, del fisco, dell’apparato statale, delle politiche industriali) al raggiungimento di un equilibrato rapporto tra politiche di rigore e politiche di impulso della domanda, dal controllo del rischio deflazione al governo delle tensioni finanziarie fino alla risoluzione delle problematiche recentemente affiorate in molti paesi emergenti.
 Le ore autorizzate di Cassa Integrazioni Guadagni (CIG) nel 4° trimestre sono in diminuzione rispetto al periodo luglio-settembre: da 4,7 milioni di ore nel 3° trimestre a 4,4 milioni di ore nel 4° trimestre (-6,1%) ma questa diminuzione è causata soprattutto dalla difficoltà di finanziamento della componente «in deroga» nel mese di ottobre. Nel 4° trimestre le ore autorizzate riferite alla CIGO (cassa integrazione ordinaria) sono passate da 971 mila a 677 mila (-30,3%), quelle di CIGS (cassa integrazione straordinaria) da 1,2 milioni a 1,7 milioni (+44,9%) e le ore autorizzate di CIG «in deroga» sono passate da 2,6 milioni di ore nel 3° trimestre a 2,1 milioni del 4° trimestre (-20,2%). Le ore complessive di CIG autorizzate nel 2013 restano su livelli molto elevati e non fisiologici: 19,8 milioni, contro 18 milioni nel 2012 (+10,2%)
A conferma delle difficoltà in ambito occupazionale, gli ingressi nelle liste di mobilità [1] sono ulteriormente aumentati (651 nel 4° trimestre, 580 nel 3° trimestre, +29,8%), e il consuntivo del 2013 è molto negativo rispetto al 2012 poiché gli ingressi nelle liste di mobilità sono sostanzialmente raddoppiati rispetto ad un anno fa (da 1.581 a 2.371, +50%).
Nel 4° trimestre 2013 il saldo tra iscrizioni e cancellazioni al Registro delle Imprese si conferma negativo: meno 56. E’ stato di -116 nel 3° trimestre, di +348 nel 2° trimestre e di -1.126 nel 1° trimestre[2]. Nel 2013 il saldo è di -1.126 rispetto a -1.881 nel 2012 a +501 nel 2011 e a +769 nel 2010, ma se si escludono le «cancellazioni d’ufficio»[3] la riduzione dello stock di imprese registrate si riduce a -537 imprese.
Le aperture delle procedure concorsuali nel 4° trimestre 2013 sono aumentate rispetto al 3° trimestre[4]: 97 nel 4° trimestre, contro 37 nel 3° trimestre (+162,2%). Nel confronto con l’analogo periodo del 2012 le aperture di procedure concorsuali sono aumentate (sono state 54 nel 4° trimestre 2012, +41,7%). Nell’ambito di queste procedure i fallimenti sono stati 68 nel 4° trimestre 2013, 30 nel 3° trimestre. Nel 2013 l’apertura di procedure concorsuali ha riguardato 285 aziende (233 aziende nel 2012, +22,3%).
Nel 4° trimestre le aperture di crisi aziendali sono state 94 rispetto a 71 del trimestre precedente (+32,4%) anche se il confronto con il dato riferito al 3° trimestre risente, almeno in parte, del numero limitato di aperture di crisi del mese di agosto. I lavoratori coinvolti sono lo 0,5% in più rispetto a quelli del 3° trimestre (1.673 rispetto a 1.665). Nel 2013 le aperture di crisi aziendali hanno interessato 320 imprese con 5.866 addetti contro 271 imprese con 5.337 addetti (rispettivamente +18,1% e +9,9%).Â
L’aumento dell’ammontare del monte protesti indica un peggioramento complessivo nella capacità delle imprese e delle famiglie di far fronte alle loro obbligazioni: l’ammontare protestato nel 4° trimestre è di 5,5 milioni di euro rispetto a 4,3 milioni del 3° trimestre (+28,2%) e il numero di effetti protestati aumenta passando da 1.757 a 1.911 (+8,8%). L’ammontare complessivamente protestato nel 2013 è di 23,8 milioni di euro contro 24,8 milioni di euro nel 2012 (-3,8%), il numero complessivo di effetti protestati passa da 8.230 a 7.787 (-5,4%).
Nel periodo gennaio a novembre, i prestiti bancari alle imprese vicentine sono ulteriormente diminuiti del 7,1%, (da 18,8 miliardi a 17,6 miliardi di euro): non si inverte quindi la tendenza della restrizione del credito al sistema produttivo. L’accesso al credito resta uno dei principali nodi da sciogliere affinché sia possibile il ritorno alla crescita.
I risultati dell’indagine sul settore manifatturiero indicano una situazione di leggero miglioramento: nel 4° trimestre la produzione è aumentata dello 0,2%[5] che conferma il «segno più» già registrato nel 3° trimestre, e comunque in linea con il dato italiano (+0,7%); anche il fatturato è aumentato dello 0,4% mentre a fine anno l’occupazione, al netto della CIG, è sostanzialmente stabile. Inoltre il sentiment degli imprenditori è improntato alla prudenza: il 24,1% degli imprenditori si attende un aumento della produzione nei prossimi mesi, il dato è in leggera diminuzione 25,9% del trimestre precedente.
Nel 4° trimestre 2013 su base tendenziale[6] i settori del sistema moda, la gioelleria e la chimica-gomma-plastica hanno registrato i maggiori aumenti di produzione, anche se agli incrementi produttivi non sempre si sono accompagnati incrementi nei fatturati. Rallenta invece la produzione nei settori dei materiali da costruzione, la meccanica strumentale, il legno-mobile e l’alimentare. Gli imprenditori di tutti i settori manifatturieri hanno aspettative prudenti sull’andamento produttivo nei prossimi mesi; le micro-imprese (meno di dieci addetti) manifestano aspettative più negative rispetto alle medie imprese. I giorni di produzione assicurati dagli ordinativi già raccolti sono in questo trimestre 45, in linea con i dati dei trimestri precedenti.
[1] L’analisi è svolta solo sui «Licenzianti collettivi L. 231/1991».
[2] Va tuttavia tenuto conto che nel 1° trimestre si concentrano molte cancellazioni di imprese di fatto già cessate nell’anno precedente, che vi provvedono per non pagare il diritto camerale annuale.
[3] Dal 2012 l’ufficio Registro Imprese sta effettuando la pulizia degli archivi mediante cancellazione delle imprese che, pur ancora registrate, hanno perduto i requisiti di iscrizione.
[4] Il dato del 3° trimestre risente in modo netto della chiusura nel mese di agosto dei tribunali.
[5] Le variazioni riportate sono riferite al trimestre precedente e sono state depurate dagli effetti stagionali.
[6] Variazione rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.
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