I match-truffa del calcio sono centinaia, scatta l'allarme dei bookmaker
Domenica 5 Giugno 2011 alle 15:46 | 0 commenti
La Republica, di  Alberto Custodero e Gianluca Moresco
Roma - «Il "mercato" delle partite truccate ha provocato ai bookmaker una perdita di rendimento di 4 punti percentuali. Solo la Snai, nel 2010, ha perso 35 milioni rispetto all' anno precedente». La denuncia è di Maurizio Ughi, consigliere delegato della Snai, la società che gestisce oltre il 50% del fatturato delle scommesse sportive.
Tre mesi fa s' è tenuto in gran segreto un summit fra le società che gestiscono le scommesse, i Monopoli, la Figc e le squadre di serie A,Be C, per tentare di trovare un modo per evitare brogli. Una riunione che non ha portato alcun risultato: i match truccati sono stati poi scoperti dalla procura di Cremona. «Quello che è emerso finora - assicura Ughi - è solo la punta di un iceberg. Noi abbiamo in tempo reale, secondo per secondo, l' andamento dello scommesse su ogni evento sportivo. Siamo in grado di comprendere subito flussi anomali delle puntate che ci fanno capire che gli scommettitori "sanno". E la perdita dell' anno scorso, la prima degli ultimi 10 anni, alla luce di quanto sta emergendo a Cremona, ci fa fare due più due. Le partite truccate sono centinaia». Ancora Ughi: «Facciamo le segnalazioni ai Monopoli, questi alla Federcalcio. Ma qui tutto si ferma». Un esempio per tutti: l' ufficio indagine della Figc è stato attivato quest' anno per le giocate sospette sul pareggio Chievo-Sampdoria. Il rapporto degli ispettori di ritorno da Verona s' è però concluso con un nulla di fatto: l' impegno agonistico non era stato eccessivo, ma non si segnalavano anomalie.E la partita si concluse zero a zero senza quasi alcun tiro in porta. Va detto che da quando esistono le scommesse sul calcio, si sono verificati scandali in tutto il mondo. Il primo avvenne non a caso nella patria delle puntate, l' Inghilterra, ma combine sui campionati ci sono stati in mezza Europa e sono stati scoperti dall' Fbi perfino negli Stati Uniti. «Il sistema per fermare questa deriva truffaldina ci sarebbe - denuncia Maurizio Ughi - ma manca la volontà ». Ma come fare in Italia- dove ad aggravare la situazione c' è anche la contiguità fra criminalità organizzata (che sovente attraverso prestanome controlla le società ), e squadre di serie minori - a interrompere la truffa delle scommesse che danneggia, oltre ai bookmaker, anche gli scommettitori che non hanno le "notizie" sui risultati. E tutto il mondo dei tifosi? Ughi sembra sapere bene arrestare quella deriva. «Il segreto - spiega - è proprio nel nostro sistema telematico che ci dà in real-time il flusso delle giocate. Se la Federcalcio volesse usufruire di questi dati che in gergo chiamiamo exit poll delle scommesse, potrebbe individuare in anteprima i responsi virtuali in controtendenza con le performance delle varie squadre. A quel punto la Figc avrebbe la possibilità di prevenire le truffe facendo scattare i controlli ed eventualmente le punizioni. Potrebbe prima convocare squadre, proprietari, allenatori e giocatori ammonendoli. Poi, in caso di risultati reali dubbi, potrebbe "condannarli" a lasciare il campo per un determinato tempo. Noi chiediamo da dieci anni che questo sistema di controlli sia istituzionalizzato dalla Federcalcio. Che la Federazione si doti di questo strumento di prevenzione e controllo. Ma tutto questo non avviene. Perché?». Secondo Ughi, dunque, qui sta il problema: nel mondo delle scommesse tutti sanno che le partite sono truccate, i gestori del traffico quantificano addirittura nel 3,54 % la "perdita da partite truccate". Ma la procura federale della Fgic non scopre quasi nulla, e non vuole dotarsi dello strumento per poter esercitare i controlli con efficacia. Gli unici scandali che mediamente ogni due anni emergono sono il risultato del lavoro delle procure. L' Italia paga un sistema di gioco di fatto molto giovane. Per cinquant' anni le puntate sul calcio hanno vissuto su due binari paralleli: uno legale su cui viaggiavano le schedine del Totocalcio e uno illegale fatto di fogliettini, quote stampate in mille angoli sparsi per il Paese e che per i giocatori prendeva un unico nome, "Picchetto". Gioco clandestino che negli anni Novanta era arrivato a toccare i 500 miliardi di lire. Dati inverificabili che la storia avrebbe dimostrato essere stati raccontati per difetto. Il 27 giugno del 1998 quei due binari si sono di fatto uniti sotto una sola bandiera, quella del gioco legale organizzato dall' Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. A Marsiglia l' Italia di Maldini affrontava la Norvegia negli ottavi del Mondiale di Francia e a 320 agenzie ippiche sparse lungo tutto il territorio italiano si dava l' autorizzazione per raccogliere scommesse sportive. In tredici anni il mercato legale delle puntate si è trasformato in vera e propria industria: il 2010 ha chiuso con un movimento di gioco pari a 4,4 miliardi di euro. E mentre l'Erario festeggia le sue percentuali sul betting (poco più di un miliardo di euro versato nelle sue casse tra il 2006 e il 2010), i giocatori più espertie la criminalità tutta, hanno rivisto il loro modo di giocare puntando il loro denaro su tipi di scommesse impensabili nei giorni del grande scandalo anni Ottanta di Trinca e Cruciani. Oggi, vista l' offerta dei provider di scommessa, per organizzare la "stangata" sulle quote delle serie minori italiane, non è necessaria una sceneggiatura da film. Un esempio su tutti: scommettere su un over a 3,5, significa puntare su una partita che vedrà realizzati più di tre gol. E con scommesse che arrivano a prendere in considerazione anche i campionati della vecchia serie C, è sufficiente corrompere un portiere per andare all' incasso. Il risultato esatto o l' 1X2, sono storie antiche. Oggi si gioca sui margini delle partite di basket, sul numero di game vinti in un match di tennis (dove una task force gira tra le tribune dei principali tornei per vietare il gioco online) e, per quanto riguarda il calcio, sui gol. Adesso, una delle scommesse più in voga è la giocata "Live": puntare a partita in corso. Basta sapere con quale alternanza saranno realizzati i gol di un match, e, ripetendo la puntata due o tre volte all' interno dello stesso evento, si può vincere anche cinque o sei volte la posta giocata. -
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