I Guardiani di Atlantide di Luca Occhi: Vicenza da sfondo per il mistero di Atlantide
Sabato 17 Dicembre 2011 alle 19:33 | 0 commenti
Riceviamo da Eyes Productions e pubblichiamo.
A Vicenza si sta girando un film sul mistero della morte di Andrea Palladio e della scomparsa della mitica isola di Atlantide. L'associazione Eyes Productions, di cui Luca Occhi è a capo, filmerà per tutto il mese di ottobre in vari luoghi della provincia, un film patrocinato dal Comune di Vicenza. Il progetto punta a valorizzare le opere dell'architetto Andrea Palladio e romanzare il fatto che sulla sua morte ancora oggi non vi è spiegazione certa (Qui il trailer; nella foto Luca Occhi, terzo da dx, e troupe sul set del film, ndr).
Il film, in preproduzione da circa un anno, ha preso il via ufficiale il 20 settembre con alcune scene ambientate nelle cave di marmo di Nanto, con attori in costume del 1500; sono proseguite in vari luoghi di importanza culturale nel territorio: Piazza dei Signori, Corso Palladio, Biblioteca Civica Bertoliana, Monte Berico e ultima ma non meno importante, il 22 e 23 Ottobre verranno effettuate delle riprese all'interno della Villa Cordellina Lombardi.
Il regista, Luca Occhi, è quindi al lavoro con il suo secondo lungometraggio ambientato a Vicenza, dopo "L'anno della svolta", che ha ricevuto critiche positive e un buon interesse da parte dei media. "È tutto nato da un'idea che mi frullava in testa da anni" dice il giovane regista venticinquenne "mi chiedevo come mai Andrea Palladio fosse quasi più famoso all'estero che a Vicenza. E così ne ho voluto fare un film, guardabile da tutti, anche chi non conosce l'architetto." Il regista vicentino ha frequentato l'Accademia del cinema a Bologna e lavora tutt'ora facendo spot, video musicali, cortometraggi e documentari.
Il film, narra delle avventure di un ragazzo e una ragazza che si ritrovano al funerale di un loro comune amico. Nel testamento vi è la richiesta di trovare le Pietre di Atlantide, il cui ultimo possessore fu Palladio. I due cercheranno gli indizi nelle sue opere più famose e sveleranno un mistero sepolto da 500 anni che forse era meglio lasciare nascosto.
Con una produzione indipendente, completamente autofinanziata e con l'aiuto di attori e tecnici volontari provenienti principalmente dal Vicentino ma anche da Milano e Roma, punta a valorizzare e ad espandere la conoscenza della cultura vicentina in Italia.
Per maggiori informazioni:
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