I giovani del 1968 sono oggi da rottamare: Italo Francesco Baldo lo dice anche a Variati
Giovedi 18 Ottobre 2012 alle 22:06 | 2 commenti
Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo.
I giovani del 1968 si affacciarono alla ribalta per cambiare un mondo, tra questi molti dopo pochi anni proseguirono nella vita tracciata loro dai genitori, dal lavoro e/o dagli studi. Misero su famiglia, appagati anche dalle normative sul divorzio, l'aborto e da uno Stato che sembrava comunque dover sovvenire a tutte le esigenze.
Altri avevano intrapreso la via della rivoluzione dura e pura e finirono talora in gruppi armati che erano una spina al fianco non solo dello Stato, ma anche dell'allora Partito Comunista, che fece di tutto (teorema Calogero) per eliminarli.
In particolare dopo l'assassinio di Aldo Moro, che con la sua morte decretava la fine anche della Democrazia Cristiana, incapace da allora e fino agli anni di tangentopoli di esprimere alcunché, oltre la sete di poltrone,ecc. che dura a tutt'oggi specie in coloro che tale sporto fanno ancora. Come non leggere ad esempio quanto compie per la propria rielezione il del Sindaco di Vicenza, anche lui figlio del 1968. Vicenza val bene una seggiola, ricordando la famosa espressione di Enrico IV di Borbone. Infine diversi hanno intrapreso sulla scia delle idealità del 1968 la carriera politica, divenendo professionisti dell'azione politica. Magari, come D'Alema, rinunciando agli ardori giovanili a Pisa, altri inseguendo un sogno americano nelle file del comunismo italiano, chissà che ne pensava allora G. Napolitano, altri nelle militanze nostalgiche del Movimento Sociale Italiano, altri partecipando alla visione nuova di Comunione e Liberazione, oppure cavalcando l'onda sociologistica del Concilio Vaticano II, altri inserendosi, Pietro Folena, chi se lo ricorda?, nell'apparato del PCI e molti inseguendo carriere, poltrone, prebende. Alcuni, soprattutto nella Democrazia Cristiana e del Partito Socialista, furono spazzati via da Tangentopoli, che si guardò bene di mettere le mani, dicevansi pulite, nelle casse di certi partiti. Tutti comunque dopo il 1992 si riciclarono e fino ad oggi sono i professionisti della politica. Di riciclo in riciclo, pensate alla parabola discendente della sinistra democristiana che nulla esprime di cristiano, perché ha relegato la fede nel chiuso del proprio privato, avendone paura. forse teme di "nominare il nome di Dio invano" e per questo non lo nomina mai, ma qualche esponente va di scuola in scuola non a portare il messaggio evangelico, ma l'impegno civile, Mah! E' giunta però una nuova epoca, quella della rottamazione. A dire il vero solo Veltroni si è auto rottamato, gli altri sono o saranno costretti, ma diversi di loro, non avendo né arte né parte, se non fanno politica come loro dicono, che faranno? In fondo per loro la politica è stato l'affare della loro vita. Pensate a Rosy Bindi, a G. Fini, a R. Formigoni e a tanti che dopo tanti anni sono sempre sulle poltrone e le appetiscono. Ciò in ogni settore. A Vicenza per timore della rottamazione il Sindaco pro tempore Variati si è fatto rottamatore, proprio lui, nato nel 1953 che sta tra Fini 1952 e Bindi 195... Dal 1970 è impegno in politica e dal 1980 Consigliere comunale, Fu un giovane Sindaco nel 1990, cercando di organizzare "novità " politiche nel centro sinistra. Risultato divenne Consigliere Regionale per tre mandati, poi, ahimè, si ripresenta come candidato sindaco spiazzando il concorrente Giuliaril, poi gratificato di un assessorato che avrebbe dovuto essere ai Servizi sociali, ma è divenuto alla Pace, secondo i No Dal Molin, si ricordino gli scontri con la polizia, e alla Famiglia, ovvero il registro delle coppie di fatto,e con l'aiuto determinante della sinistra antagonista e dei No Dal Molin, e vince. Nei suoi anni che cosa si fa? Propaganda di ogni cosa, imitato dagli assessori, che ogni giorno dichiarano che fanno, faceva e faranno, Ma a parte l'aver svenduto il patrimonio dei cittadini, quote autostrada, nulla è stato fatto, tranne qualche asfaltatura e sfrutta abilmente ciò che altre amministrazioni avevano predisposto.
Dopo 42 anni, non è il caso di rottamare tutti i giovani sessantottini alloggiatisi in varie poltrone? Sarebbe auspicabile, ma che va a fare il dottor Achille Variati?, il pensionato alle Canarie?
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