Quotidiano | Categorie: Politica, Vita gay vicentina

I gay stanno davvero tutti a sinistra?

Di Anna Barbara Grotto Lunedi 24 Marzo 2014 alle 01:02 | 0 commenti

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Incontro con Dario Accolla: blogger, attivista LGBT, docente e autore del libro ‘I gay stanno tutti a Sinistra'

Un incontro con l'autore un po' diverso dal solito: Arcigay Vicenza l'ha organizzato di sabato pomeriggio ed ha coinvolto soprattutto i giovani. Sabato 22 marzo al Polo Giovani-B55, l'ospite è stato Dario Accolla, meglio conosciuto come ‘ElfoBruno'. Questo, infatti, è il nick che utilizza ("colpa delle mie orecchie da capitan Spock") per uno dei blog LGBT più famosi in Italia.

Accolla ha presentato il suo libro ‘I gay stanno tutti a Sinistra', di fatto -dice- "il logico coronamento di tanti anni di blog". Inizia a parlare a ruota, Accolla, e si notano subito le sue capacità di docente nel parlare ai giovani presenti. Ci spiega innanzitutto che il titolo gli è stato ironicamente ispirato da una frase di Berlusconi: in un comizio del 2007, disse "i gay stanno tutti dall'altra parte" (ovvero a Sinistra). Dati i lusinghieri riscontri del blog, decise di raccogliere le sue idee e scrivere un saggio. "Pensavo sarebbe stato ‘a termine', nel senso che di lì a breve le mie riflessioni sarebbero state superate dagli eventi politici: sarebbero giunti quei diritti che il mio libro andava chiedendo, che avrebbe di conseguenza perso senso. Ed invece il libro, pubblicato nel 2012, io sono ancora qui a marzo 2014 a presentarlo e a parlare di quei diritti che non sono giunti nemmeno in minima parte". Accolla entra più nello specifico della richiesta di diritti, forte della sua lunga esperienza di attivista LGBT in Sicilia, a Catania, in Arcigay; ma anche a Roma dove vive e dove collabora con il ‘Mario Mieli'. La comunità LGBT porta avanti da anni sostanzialmente tre richieste: 1-una legge contro l'omofobia; 2-una legge che dia valenza giuridica alle unioni e alla genitorialità; 3-una legge per il cambiamento di sesso delle persone trans. Si è soffermato in particolar modo sulla legge contro l'omofobia, il primo inevitabile passo dei diritti civili, portando la riflessione su un piano apparentemente intellettuale, in realtà quanto mai concreto: è dall'uso della parola che inizia la discriminazione, la si insegna alle nuove generazioni, di fatto la si tramanda. "L'omofobia è innanzitutto un atto verbale", ci dice Accolla, e ci parla di un vero e proprio "lager terminologico" in cui le persone LGBT sono state rinchiuse per anni, e tuttora lo sono. Spesso l'omofobo fa appello al significato originale dei termini:‘matrimonio' ha in sé la radice ‘mater', quindi non può essere di unione che nasce infeconda. "A me sta benissimo tornare al senso originale dei termini; ma allora facciamolo anche con la parola ‘familia': deriva dal termine latino ‘famŭlus' (servitore, domestico), e più anticamente dal termine osco ‘famel', e indicava l'insieme di diverse persone viventi sotto uno stesso tetto. Solo successivamente arrivò il concetto di ‘famiglia' nel significato più comune oggi". Accolla porta, quindi, altri esempi di discriminazioni della storia moderna, per cui si additavano minoranze o cambiamenti socio/politici come aventi la capacità intrinseca di "distruggere la società": ciò che ora si dice dei gay, lo si diceva dei matrimoni fra bianchi e neri, ma lo si diceva anche in tempi più recenti del divorzio. "La logica della discriminazione è sempre uguale a se stessa". È compito dello stato legiferare per superare le discriminazioni, perché "lo Stato che sostiene le differenze e i diritti civili è uno Stato che fa progredire la società". Il libro, insomma, ripercorre le promesse disattese e il vuoto legislativo, traendo spunto da articoli giornalistici, e da dichiarazioni di politici e di varia umanità più o meno vip, dall'inizio degli anni 2000 ad oggi. Colpevole la politica italiana in primis, ma anche lo stesso associazionismo LGBT, troppo impegnato a spendere le proprie energie in battibecchi fratricidi, invece che unito nella lotta per quei diritti che sono di tutti. Perché quando ci sono collaborazione e dialogo con le istituzioni, i risultati arrivano: fresca di pochi giorni fa l'approvazione del registro delle unioni civili anche a Catania. Dove una parte della Sinistra ha votato contro ma una parte della Destra ha votato a favore. A dimostrazione che (i passi avanti per) i (diritti dei) gay non stanno tutti a Sinistra.

Leggi tutti gli articoli su: Lgbt , Arcigay Vicenza, Dario Accolla, Polo Giovani-B55

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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