I donatori, persone non personaggi: si sono tenuti gli stati generali del Nord Est di Fidas
Sabato 11 Ottobre 2014 alle 21:54 | 0 commenti
Il presidente provinciale di Fidas Vicenza Mariano Morbin ha definito «saggia scelta quella di ripristinare le donazioni di plasma ogni 15 giorni» in occasione dell'incontro Interregionale Fidas Nord Est, alla presenza del presidente del Nord Est Giuseppe Munaretto e del presidente nazionale Fidas Aldo Ozino Caligaris, incontro che ha registrato una grande partecipazione questa mattina al Centro congressi di Confartigianato di Vicenza, dove si sono riuniti gli stati generali del Nord Est di Fidas.
«L'incontro ha rappresentato un valido momento di confronto e dibattito tra realtà di diversi territori - ha detto Morbin - accomunate dallo stesso fine, la donazione del sangue, con un'importante presenza di giovani, che ci fa ben sperare per il presente ed il futuro. L'impegno dei nostri ragazzi ci da la carica e ci spinge ad andare avanti».
Questi concetti sono stati condivisi anche dal presidente nazionale Aldo Ozino Caligaris, che ha illustrato alcuni aspetti tecnici relativi a "Funzioni ed adempimenti di Fidas Nazionale, delle Federazioni regionali e delle Federate associate".
Alberta Alghisi, direttore del Dipartimento di Medicina trasfusionale di Vicenza, ha dato, quindi, l'importante notizia del ripristino quindicinale delle donazioni di plasma: «Grazie all'importante lavoro condotto da Fidas Vicenza con la prenotazione delle donazioni oggi i donatori di sangue sono contentissimi, i tempi d'attesa si sono azzerati ed il lavoro nei Centri trasfusionali viene svolto in modo più organizzato. La difficile situazione socio-economica, però, non ci aiuta, in quanto molti donatori stentano a chiedere la giornata per andare a donare il sangue. È ammirevole l'impegno dei giovani di Fidas, ma non dobbiamo dimenticare che ci sono ancora molti giovani che andrebbero educati al volontariato. Tra le novità più importanti, il fatto che si potrà ancora donare il plasma ogni 15 giorni, con le modalità precedentemente previste e, quindi, con un numero massimo di venti donazioni l'anno».
La conclusione è toccata a Renzo Peressoni, presidente dell'Afds, che ha esaltato il ruolodei giovani, che certamente va incentivato, con uno spirito positivo e dando fiducia: «Più donatori e meno donazioni. Dovrà essere questo il nostro principio ispiratore in quanto avendo un maggior numero di donazioni le nostre Associazioni di donatori di sangue potranno svolgere un importante ruolo pubblico di monitoraggio della salute, quindi di prevenzione. Credo che i nostri giovani di oggi abbiano molti stimoli, perciò devono essere invogliati ed orientati a fare del loro meglio per sé e per gli altri. Il contributo che loro potranno dare sarà fondamentale, poiché una società di anziani richiederà sempre più trasfusioni. Impariamo a donare quello che serve e quando serve, tenendo bene a mente che siamo persone, non personaggi, quindi il nostro atto di donare deve essere visto come un gesto di nobiltà ed altruismo, non d'immagine».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.