I candidati per Dal Lago: "festa bagnata, festa ..."
Venerdi 24 Maggio 2013 alle 19:22 | 3 commenti
Quella in corso dal tardo pomeriggio è un po' festa leghista in salsa "biancorossa", un po' quattro salti in padella per scaldarsi al freddo di questo fine maggio glaciale e tanta Manuela Dal Lago a caricare le sue truppe per il rush di domenica e lunedì e puntare a quel ballottaggio che Variati vuole evitare anche col mega palco su cui sta per salire Matteo Renzi, che qui al Bar Moresco Andrea Pittarello (nella foto con Dal Lago e altri candidati, ndr) e Giorgio Aldighieri definiscono come «il foresto» che indossa i giubbetti da Fonzie...
Il clima del gruppo di candidati e simpatizzanti sembra allegro e ottimista, per quanto qualcuno azzardi qualche rimpianto per una campagna che si voleva più graffiante contro Variati e che, invece, ha visto prevalere toni moderati e distaccati per volere di Manuela Dal Lago, dicono, per non pestare troppo i piedi a certi poteri trasversali ai vari gruppi politici, temiamo noi.
Le bombe dei casi Aim, per i bilanci che i grillini contestano e Variati esalta, quando ieri "appare" quello 2012 proprio in dirittura d'arrivo della campagna elettorale, e per l'ennesimo commissariamento dell'Ipab di Vicenza vengono di fatto disinnescate dalla strategia soft della civica Dal Lago. Con una presa di posizione su Aim pro M5S, che rimane lì e sa tanto e di più di ammiccamento per il ballottaggio, e con un silenzio totale su Ipab.
Forse perché l'ex presidente della provincia nel suo gruppo ha Gerardo Meridio, un ospite a cui gli avversari rimproverano molto di più di quanto non faccia Sernagiotto a Rolando e che la candidato sindaco ha dovuto imbarcare per tappare le falle del centro destra, prima che il Pdl raccattasse un minimo di presenza e così come ha fatto (ha dovuto fare) con la lista di Silvano Giometto, di certo non ben accetta e non tranquillizzante con i suoi "eccessi" per i moderati benpensanti vicentini nonostante la sua immagine sia stata associata dallo staff della Dal Lago soprattutto alla faccia rassicurante e borghese di Andrea Pittarello.
Se le bombe inesplose di questa campagna elettorale povera di spunti, come per adeguarsi ai tempi di crisi in cui i pochi euro fanno rima con le poche idee, sono di fatto le stesse del 2008, a dimostrazione che le cellule tumorali di Vicenza non sono state estirpate negli ultimi 5 anni,  non è servito a nulla il tentativo di Sandro Guaiti e di qualcun altro, come Barbieri, Rucco e Sgreva, diovisi equamente tra ex maggioranza ed ex minoranza, oltre a un gruppo di candidati del M5S di dare lo scossone finale con l'interrogazione "atomica" del 10 maggio seguita oggi dall'annuncio, giornalisticamente la notizia del giorno, di un ricorso alla Corte dei Conti sul presunto regalo di Aim, ergo amministrazione Variati, al gruppo Maltauro per quel "letamaio" di intrighi e sotto politica che si è dimostrato il caso Aim Bonifiche - Valle - Ecoveneta.
Che il silenzio anche su questa vicenda sia tombale conferma una cosa: certi poteri forti economici e finanziari si combattono per prevalere e perciò scelgono uno dei carri in corsa su cui fare da auriga, ma non si ammazzano mai tra di loro, perché "chi di spada ferisce di spada perisce" ...
Con Variati il sentiero degli affari più battuto (prima della crisi era un'autostrada ...) era e rimarrebbe quello della galassia Galan Sartori (con Maltauro, Gemmo, Serenissima eccetera a far da battistrada), con Dal Lago si ricomincerebbe a parlare di Amenduni & c.
Se non fosse vero avremmo visto un'altra campagna, più aperta di quella attuale.
Che, d'altronde, se non ha trovato spunti di confronto sui diversi interessi come avrebbe potuto trovarne in ambito politico. ambito che oggi segue e non precede più, purtroppo, quello economico.
"Sfaldato" il Pd dalle mosse assorbenti di Variati oltre che dalle sue debolezze endemiche, "autoscioltasi" di fatto la Lega e consumato il Pdl dalle lotte tribali locali, i due gruppi principali in gara, se escludiamo la ora deludente novità del M5S, hanno un connotato in comune, quello che da sempre si associa al vicentino medio: il suo Dna di centro destra.
Per cui, pur sperando ancora in sussulti improvvisi ma sperabili di orgoglio e di indipendenza dei candidati da chi manovra la borsa locale, ora la scelta che rimane, provando con difficoltà a ragionare in termini politici, è quella tra il centro destra doc, rappresentato da Dal Lago, e quello democristiano di Variati.
E intanto i piatti di penne rigate e di salumi stanno per finire ben qapprezzati dai tanti presenti (tra gli altri i "big" Nereo Galvanin e Stefano Stefani) che si consolano per il freddo con un ideale e sognato: "Festa bagnata, festa fortunata".
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