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Hit show nel mirino delle associazioni contro le armi: "Operazione ideologica e politica"

Di Comunicati Stampa Venerdi 10 Febbraio 2017 alle 19:00 | 0 commenti

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Rete Italiana per il Disarmo Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere di Brescia e 26 Associazioni vicentine hanno inviato la nota che pubblichiamo di seguito

L'operazione che nei giorni scorsi ha visto protagonista Italian Exhibition Group (IEG), il nuovo ente promotore della manifestazione fieristica HIT Show (Hunting, Individual Protection and Target Sports), in programma a Vicenza dall'11 al 13 febbraio, è tanto incredibile nella sua goffaggine quanto patetica ed inaccettabile. A seguito delle pressioni di alcuni esponenti del mondo politico veneto e di alcune associazioni di categoria, Italian Exhibition Group ha infatti modificato il "Regolamento Visitatore" pubblicato sul sito ufficiale di HIT Show e ha reintrodotto il permesso di ingresso alla manifestazione fieristica a tutti i minori purché accompagnati.

Nel regolamento pubblicato in precedenza era stato introdotto il divieto di accesso ai minori di 14 anni, segnalato anche nel modulo di acquisto online dei biglietti di ingresso alla fiera. Inoltre, dal sito ufficiale è stato rimosso il "Regolamento Espositori" che riportava importanti informazioni sulle tipologie di armi che gli operatori possono esporre in fiera. Sabato 4 febbraio sera, Italian Exhibition Group pubblicava, quindi, una nota sulla pagina facebook di HIT Show in cui comunicava che il divieto di accesso ai minori di 14 anni era da attribuirsi ad «un equivoco dovuto ad uno spiacevole refuso».Si trattava, invece, di un'importante novità del regolamento, di cui era a conoscenza anche l'Amministrazione Comunale di Vicenza, che nei mesi scorsi si era fatta promotrice «presso Fiera di Vicenza dell'opportunità della predisposizione di un Codice di Responsabilità Sociale relativo all'evento HIT Show per l'edizione 2017, da condividere con i diversi portatori di interesse in una interlocuzione costruttiva che coinvolga le associazioni impegnate sul tema del controllo delle armi»Sebbene il testo che introduceva il divieto di ingresso per i minori di 14 anni mostrasse alcune incoerenze, tanto nel lessico come nel contenuto, esso si presentava come un parziale accoglimento delle proposte fatte dalle nostre associazioni, la cui campagna di sensibilizzazione ha raccolto in questi due anni di mobilitazione consensi crescenti nella società e nella chiesa cattolica vicentine. L'aver ritrattato quel testo rappresenta, pertanto, non solo un atto maldestro, ma soprattutto la negazione di un impegno, peraltro già anticipato all'Amministrazione Comunale e, quindi, reso pubblico da Italian Exhibition Group.
Nei mesi scorsi, su invito dell'Amministrazione Comunale di Vicenza, abbiamo avanzato alcune proposte per un regolamento di HIT Show volte a definire, oltre alla ‘questione dei minori', in modo rigoroso e trasparente le tipologie di armi esposte, a vietare attività propagandistiche, di raccolta firme per petizioni o campagne di qualsiasi genere e raccolte fondi ad esse inerenti. Attendiamo dall'Amministrazione Comunale risposta in tal senso.
Nei fatti, HIT Show è l'unica manifestazione fieristica nei paesi dell'Unione Europea in cui vengono esposti tutti i tipi di armi (per la difesa personale, per il tiro sportivo, per le attività venatorie, per collezionismo, repliche di armi antiche, ecc. tranne quelle propriamente definite "da guerra") e nella quale è consentito l'accesso ai minori purché accompagnati da un adulto6. Riteniamo invece che, al pari di simili fiere nei paesi comunitari, anche a HIT Show debba essere vietato l'accesso ai minori anche se accompagni da un adulto, almeno agli spazi in cui sono esposte le armi.
Una chiara e trasparente assunzione di responsabilità etica e sociale crediamo sia particolarmente necessaria per una fiera come HIT Show che, a detta dei suoi promotori, «punta a diventare l'appuntamento di riferimento in Italia e in Europa per il comparto armiero Made in Italy», con una propensione al «business to business».Quanto è accaduto nei giorni scorsi conferma, purtroppo, i nostri timori già espressi pubblicamente due anni fa: in assenza di un'approfondita riflessione culturale e, soprattutto, di una precisa regolamentazione dell'evento fieristico HIT Show si sta rendendo protagonista di un'operazione ideologico-culturale e, stando agli ultimi sviluppi, persino politica10 che è in atto nel nostro paese per incentivare la diffusione delle armi in Italia. Riteniamo che questa operazione non possa essere sottaciuta, ma anzi vada biasimata, soprattutto perché sostenuta da Italian Exhibition Group, una società per azioni che annovera tra i suoi soci azionisti diversi enti pubblici tra cui il Comune e la Provincia di Vicenza e la Regione Emilia-Romagna.
Per questo riteniamo che l'Amministrazione Comunale di Vicenza, sede dell'evento, non possa esimersi dal manifestare pubblicamente la propria posizione su questa vicenda, anche in considerazione delle gravi anomalie che la manifestazione fieristica HIT Show presenta nel panorama comunitario europeo e soprattutto - è importante ricordarlo - dello Statuto del Comune di Vicenza che impegna l'Amministrazione a promuovere «una cultura della pace e dei diritti umani».

Rete italiana per il Disarmo; Osservatorio permanente sulle armi leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa; ACLI; Alternativa Nord/Sud per il XXI secolo; Arciragazzi; Arci Servizio Civile; Associazione Civica Vicenza Capoluogo; Associazione Papa Giovanni XXIII; Azione Cattolica; Beati i Costruttori di Pace; CGIL; CISL; Commissione diocesana per la Pastorale Sociale: Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato; Coordinamento dei Comitati Cittadini; Cristiani per la Pace; Donne in rete per la Pace; FIM-CISL; FIOM-CGIL; Fondazione Culturale Responsabilità Etica; Laboratorio Cittadinanza Attiva; Libera; Loma Santa - Terra Promessa; Movimento Internazionale della Riconciliazione - International Fellowship of Reconciliation; Movimento Nonviolento; Pax Christi; Peace Brigades International Italia; Pia Unione Ancilla Domini - Centro Myriam; Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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