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Hit Show, gli espositori aumentano del 17% raggiungendo quota 413

Di Rassegna Stampa Lunedi 13 Febbraio 2017 alle 08:03 | 1 commenti

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Labrador che sfilano assieme a levrieri e cocker, ma anche a pechinesi e piccoli bulldog francesi. Scaffali di richiami per uccelli. Auricolari elettronici che amplificano il frugare di un cinghiale nella selva, o il canto di un’allodola fra i cespugli. È una fiera sempre più ampia, Hit Show, e i cui contenuti vanno ormai ben oltre le semplici doppiette: quest’anno l’esposizione vicentina focalizzata sulla caccia ha il 17 per cento di espositori in più. Gli appassionati del settore sembrano apprezzare: ieri mattina, per l’apertura della tre-giorni, a migliaia hanno intasato l’area attorno a via dell’Oreficeria parcheggiando da Vicenza Ovest ad Altavilla.

«Come ogni anno attorno alle armi viene sempre montata qualche polemica. L’importante è sapere che un evento come questo e i suoi contenuti sono gestiti bene, responsabilmente» ha sottolineato Matteo Marzotto, vicepresidente della società fieristica vicentino-riminese Italian Exhibition Group. In effetti anche quest’anno le proteste non sono mancate. A partire da quelle ormai tradizionali di Centopercento Animalisti, i cui aderenti dalle 14 in poi (controllati a vista da polizia e carabinieri) hanno rivolto epiteti di ogni tipo a chi entrava. Non sono poi mancate polemiche di matrice religiosa, rinfocolate ieri dai Cristiani per la Pace: «Hit Show ha rivelato il suo vero volto, un’operazione ideologico-culturale e adesso politica per incentivare la diffusione delle armi». I militanti dei gruppi cristiani vanno all’attacco della società a capitale pubblico per la scelta di eliminare da biglietti e pagine web il divieto d’ingresso ai minori di 14 anni, dicitura che qualche giorno fa era stata aspramente contestata dal consigliere regionale (e «nume tutelare» delle doppiette venete) Sergio Berlato. «Quello era solo un refuso, certe polemiche vengono montate tanto per passare il tempo» ha ribadito ieri Marzotto. Quest’anno ci sono 413 brand espositori in cinque padiglioni, dei quali uno (Hall 4) è interamente dedicato al mondo canino con dei «ring» per le sfilate dei quattrozampe. Le armi da fuoco la fanno da padrone nella Hall 7, dove gli amanti della caccia di tutte le età possono tenere in mano e provare a puntare con una vasta gamma di prodotti, dai fucili semiautomatici alle pistole per autodifesa e pratica sportiva, alle doppiette. Spiccano poi gli stand di abbigliamento, dalle scarpe da montagna ai pantaloni mimetici adatti a fare la «posta». Spazio anche a binocoli e obiettivi-mirini per fucile, compresi i modelli di alta gamma della Leica, ma fra gli stand c’è pure oggettistica indispensabile a chi caccia con i cani come pettini speciali per pulire il manto dell’animale quando le uscite sono terminate. Fra gli stand fanno poi capolino quelli delle associazioni di categoria (Arcicaccia, Acv, Libera Caccia) ma pure quelle di onlus come Fondazione Una, che propone una filiera alimentare e tracciabilità anche per la selvaggina. Nè ieri è mancata, infine, una passerella d’inaugurazione con gli atleti olimpionici del tiro sportivo: hanno sfilato Giovanni Pellielo, Diana Bacosi, Chiara Cainero, Marco Innocenti, Massimo Fabbrizi, Jessica Rossi e Andrea Benelli.
Di Andrea Alba, da Corriere del Veneto


Commenti

Inviato Lunedi 13 Febbraio 2017 alle 13:54

Ormai le proteste dei "soliti" resistenti, servono solo a loro, per far sapere che ci sono. Le migliaia di Sportivi che sono entrati in fiera a pagamento, dimostrano che le gente, i cittadini, quelli VERI non si possono più incantare con dimostrazioni. Domanda, perché ARCI Gay non si dissocia da ARCI Caccia? Perché la CGIL non va in Valtrompia alla Beretta o alla Benelli per far chiudere le fabbriche? Quanto ai Cristiani per la Pace meglio vadano a messa a Monte. Amen.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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