Quotidiano | Categorie: Mostre

Haru no Kaze - Il Giappone a Vicenza, prorogata fino al 3 aprile la mostra al ViArt

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 26 Marzo 2011 alle 17:11 | 0 commenti

ArticleImage

ViArt  -  Prorogata fino a domenica 3 aprile la mostra "Haru no Kaze" a ViArt. Haru no Kaze in giapponese significa "Vento di Primavera", riprendendo l'immagine del fiorire della primavera che con il suo vento spazza l'inverno e porta nuova vita. In primavera fioriscono i ciliegi, fiore simbolo del Giappone, che rappresenta la rinascita e la caducità della vita. Ricreando a Vicenza l'atmosfera tipica di questo paese, l'Associazione Gohan vuol dare la possibilità a tutti di conoscere, assaporare, viverne l'ambiente, con la sua inestimabile cultura e le sue arti tradizionali e moderne, in cui traspare sensibilità, forza, eleganza e ricchezza interiore.

A ViArt potrete ammirare:
KIMONO, significa "abito" (ki da kiru, vestire, mono: cosa) e viene utilizzato per indicare il vestito tradizionale giapponese, di cui esistono numerose varietà e utilizzato ancora oggi anche se in rare occasioni. La parola kimono cominciò ad essere utilizzata nel 19° secolo per distinguere gli abiti giapponesi da quelli degli occidentali detti yōfuku. Ottenuto dall'unione di pezzi di tessuto rettangolari, non esalta le curve del corpo come tendono a fare gli abiti occidentali: al contrario le nasconde completamente e chi lo indossa deve muoversi con grazia e ponderatezza, dimostrando le sue doti profonde.
KUROTOMESODE, Kimono nero dipinto solo sotto la cintura. I kurotomesode sono i kimono più formali per le donne sposate. Sono spesso indossati dalle madri degli sposi ai matrimoni. I kurotomesode hanno solitamente cinque kamon (stemmi familiari) dipinti su maniche, petto e schiena del kimono.
BOSAJIN, veste informale. Di tipo popolare, realizzato in kazuri (ikat) nel Giappone meridionale (è possibile anche Okinawa) presumibilmente nel periodo Showa - Taiso, in cotone filato a mano, colorato con più bagni di indaco. Il filo di trama (o forse di ordito, dato che la tessitura è piano bilanciata) è stato tinto in pre-tessitura con riserva di zone (vale a dire schermando alcuni tratti di filo con amido di riso o altra tecnica). Durante la tessitura, la zone riservate, accostandosi, formano il disegno bianco, in questo caso bellissimi iris definiti con magistrale precisione.
HAORI, giacca o soprabito che giunge fino all'anca o alla coscia, che aggiunge ulteriore formalità. Introdotto già tra il XV e il XVI secolo, fu riservato agli uomini fino alla fine del periodo Meiji (1868-1912), quando col cambio delle mode è entrato nell'uso anche per le donne. I modelli da donna tendono ad essere più lunghi. In esposizione giacca di Casazen.com particolare per la decorazione interna con Drago.
KABUTO con MENPŌ, (periodo Edo 1603 - 1868), è un elmetto usato nell'armatura giapponese indossata dai Samurai. La parola kabuto è il nome generico per ogni tipo di elmo, ma in questo caso si riferisce distintamente all'elmetto dei Samurai. Kabuto era un importante e fondamentale parte dell'armatura dei guerrieri. Il MENPŌ è una maschera usata nel Giappone feudale, come componente dell'armatura dei samurai.
TSUBA, è il guardamano delle spade giapponesi. Tondo o leggermente ovoidale, a volte quadrato, è posto in fondo alla lama, subito sotto l'Habaki (collare) e sopra l'impugnatura in tutti i tipi di spada o pugnale giapponesi.
MASCHERA TEATRO KABUKI, (periodo Edo 1603 - 1868). Il Kabuki è forma di teatro sorta all'inizio del '600, tuttora presente in Giappone. All'inizio recitato solo da donne, in seguito alla proibizione per motivi di morale, fu interpretato solo da uomini, anche per le parti femminili. Gli attori specializzati nei ruoli femminili sono chiamati onnagata. Le opere consistevano nella rappresentazione di fatti, solitamente drammatici, realmente accaduti. Si tratta di una forma popolare di teatro, rivolta ad uno strato ampio della popolazione, in particolare alla classe borghese emergente.
STATUA LIGNEA DI KANNON, (periodo Edo 1603 - 1868). Kannon nel Buddhismo è il bodhisattva della Compassione (Bodhisattva è colui la cui intima natura corrisponde al "Risveglio", "colui che cerca di conseguire il 'Risveglio' " o ancora "colui che sta percorrendo la via per diventare un Buddha".
KORŌ, (periodo Showa 1926 - 1989). Il KORŌ è un bruciatore per incensi posto davanti alla struttura principale nei templi giapponesi.
SHODŌ, Arte della Calligrafia, Sho Scrittura e Dō Ricerca, Via. Shodō non è una pratica di "bella calligrafia", bensì è una vera Arte che, per mezzo della scrittura, permette di esprimere se stessi, il proprio pensiero, le proprie emozioni. È una disciplina attraverso la quale si coltiva se stessi ed è utile per acquisire presenza e intuizione. In esposizione una calligrafia della Maestra Kazuko Hiraoka ed USAGI, 2011 - ANNO DEL CONIGLIO, Calligrafia e pittura del Maestro Kono Taitsu Roshi, abate di Myoshinji
TIGRE IN ALABASTRO, (Epoca Taisho 1912 - 1926). La TIGRE è l'emblema dei grandi guerrieri aristocratici, meglio conosciuti come Samurai. rappresenta la virtù del coraggio ma significa anche revisione, miglioramento, cambiamento e la cultura zen.
NINGYO - BAMBOLE: Ningyo ("bambola" in giapponese): nin "essere umano" e gyo "forma", letteralmente "[oggetto] di forma umana", cioè modellino, figurina antropomorfa. Non si tratta di semplici giocattoli per bambini, bensì di veri modelli "in scala", miniature di personaggi abbigliati in costumi tradizionali che uniscono a generiche attrattive estetiche meno evidenti scopi apotropaici. Esibite in casa con sontuoso apparato durante le festività, alcune vengono riposte, mentre altre restano esposte in un angolo della casa, testimonianza di affetto e di rispetto per il passato. Ogni bambola con i dettagli del suo abbigliamento, ci illustra in silenziosa compostezza tutto un mondo di variegati costumi e di antiche e venerande tradizioni.
HANA-YOME (SPOSA), ISHŌ NINGYO / BIJIN NINGYŌ, (periodo Shōwa 1929 - 1989). Bambola rappresentante una sposa abbigliata con il tradizionale copricapo tsuno-kakushi (letteralmente nascondi corno, cioè i possibili difetti e lati negativi del carattere) e con uchi-kake, soprabito lungo con strascico. Legno di powlonia, pittura, "gofun", vetro, bambù, broccato di seta.
GEISHA con KABUTO, ISHŌ NINGYO / BIJIN NINGYŌ, (periodo Shōwa 1929 - 1989). Legno di powlonia, pittura, "gofun", vetro, bambù, broccato di seta.
Le opere in esposizione provengono tutte da collazioni private, un particolare ringraziamento all'Associazione Gohan, Consolato Giapponese a Milano, Collezione Giapponesi e Casazen .

 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network