Haiti, due anni dopo l'impegno Caritas continua anche a Vicenza
Martedi 10 Gennaio 2012 alle 22:22 | 0 commenti
Caritas Vicentina - A due anni dal terribile terremoto che il 12 gennaio 2010 ha colpito Haiti, provocando quasi 223 mila vittime, piu' di 310 mila feriti e un milione e mezzo di senza tetto, l'impegno della Caritas continua. La solidarieta' della chiesa vicentina con la popolazione colpita dal sisma, come sempre in questi casi di emergenza internazionale, si sta sviluppando, da allora, in sintonia con le altre Caritas del Triveneto e con Caritas Italiana, in affiancamento alla Chiesa locale.
Sono due gli ambiti di impegno delle Caritas del Triveneto che in loco agiscono in collaborazione con l'Organizzazione Non Governativa "Volontariato Internazionale per lo Sviluppo-VIS". L'impegno economico, reso possibile grazie a collette straordinarie e alle donazioni raccolte da parrocchie, gruppi, famiglie e singoli cittadini del Triveneto, ammonta a un milione di euro. Con essi si stanno realizzando azioni di ricostruzione e supporto a favore della popolazione in particolare nella capitale Port-au-Prince, per favorire un graduale ritorno a normali condizioni vita, in un paese comunque poverissimo, devastato dal terremoto e anche da una grave epidemia di colera.
Il primo ambito di intervento riguarda il ripristino e l'ampliamento dei servizi offerti dal Centro Giovanile nell'area di Sant François de Sales, a Cite' du Soleil, uno dei comuni piu' difficili di Port-au-Prince: in particolare la realizzazione di una struttura permanente da destinarsi a Centro di comunita' gestito dai Salesiani nell'area dove attualmente sorge una scuola (nei prossimi mesi saranno definiti i disegni esecutivi e il contratto di appalto dei lavori con l'impresa costruttrice); l'avvio, in parallelo, di attivita' di identificazione e selezione del personale coinvolto nei corsi e nelle attivita' che saranno realizzate nel Centro; l'inizio delle attivita' ludico-ricreative, di oratorio, cinema e biblioteca per i ragazzi (nell'area, infatti, non esistono sufficienti proposte e possibilita' alternative alla strada e alla delinquenza e non esistono spazi che possano essere luogo in cui permettere e sostenere l'educazione e lo sviluppo armonico di bambini, adolescenti e giovani, prevenendo o recuperando situazioni di devianza giovanile).
Il secondo ambito di intervento, la realizzazione di un programma complessivo di sostegno e monitoraggio delle condizioni socio-economiche delle famiglie beneficiarie dell'intervento e provenienti dal campo sfollati dell'area di Thorland-Carrefour. Nel campo vi e' infatti un grosso problema legato alla scolarizzazione e all'alfabetizzazione di un migliaio di bambini dai 6 ai 15 anni (l'80% delle scuole e' andato distrutto dal sisma) , perche' i genitori non possono permettersi di mandare i bambini a scuola. Per questo si sta lavorando da tempo al fine di migliorare le opportunita' educative e contenere gli abbandoni scolastici nelle famiglie seguite, anche migliorando le condizioni economiche familiari. Molti dei beneficiari infatti sono donne sole, con piu' figli: una struttura familiare particolarmente debole, nella quale alle scarse capacita' economiche si sommano problematiche sociali di emarginazione e di ridotta capacita' di protezione verso i figli. Il programma in fase di svolgimento prevede per questo l'acquisto di materiali, con prestito da rimborsare, per permettere il riavvio delle attivita' generatrici di reddito. Le famiglie sono continuamente monitorare e seguite anche da un punto di vista sanitario. Sono infine in atto azioni di miglioramento a breve termine delle condizioni economiche delle famiglie e persone coinvolte con attivita' "cash for work", ossia la realizzazione di interventi e lavori ad utilita' comune nel campo sfollati, garantendo alle persone coinvolte un piccolo ritorno economico.
Complessivamente, Caritas Italiana ha avviato finora 102 progetti, per quasi 14 milioni di euro. Destinatari diretti degli interventi realizzati sono oltre 48.000 persone (tra cui quasi 600 bambini) nell'ambito degli aiuti immediati; circa 24.000 persone nell'ambito della ricostruzione; oltre 36.000 persone nell'ambito socio-economico; oltre 10.000 persone nell'ambito idrico-sanitario; oltre 4.000 persone (di cui 1.900 bambini e giovani) nell'ambito dell'animazione, l'istruzione e la formazione.
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