Habemus el papa orante, Francesco I
Mercoledi 13 Marzo 2013 alle 23:43 | 0 commenti
Di Italo Francesco Baldo
Jorge Maria Bergolio è Francesco I. La Chiesa universale ha il suo nuovo pastore e ha subito compreso che lo stile è quello della preghiera, perché ha chiesto prima di tutto di "pregare" per il vescovo emerito di Roma, Benedetto XVI, e ha chiesto al popolo di Dio di pregare insieme per il suo servizio petrino e a voce alta. Prima di tutto ha manifestato l'alto senso della spiritualità , del valore del cuore e delle mente che si compendiano nella preghiera, come insegnava sant'Ignazio di Loyola nei suoi Esercizi spirituali, certamente seguiti da Jorge Mario Bergolio, che proviene dalla spiritualità ignaziana.
E la preghiera per eccellenza è quella che Gesù Cristo ha insegnato, il Padre nostro, accanto la classica preghiera alla Madonna, l'Ave Maria e la gloria alla Trinità . In modo semplice e nello stesso tempo altissimo il nuovo papa si è rivolto alla sua diocesi, Roma, e al mondo. Non sappiamo che cosa farà a papa, sappiamo quello che ha compiuto prima, ma non sappiamo quello che compirà da eletto. Se il "buon giorno" si vede dal mattino, come recita l'antico adagio, allora possiamo solo affermare che ha ben precisato il senso stesso del suo ministero. La preghiera è il vero senso della speranza religiosa, perché essa è servizio divino interiore e coinvolge l'uomo come persona, ossia come questa carne, queste ossa e quest'anima, come sosteneva Idelgarda di Bingen. L'atto umanissimo della preghiera, chi non prega?, è stato non indicato, ma praticato. Dio non chiede molto a ciascun uomo, chiede che lo si preghi e incessantemente, perché dalla preghiera sorge la stessa riflessione come ricorda nel Prologo dell'Itinerarium mentis in Deum san Bonaventura e la preghiera non può che essere quel riconoscere della creatura, il Creatore ed essa è la pietra angolare della fede che con la speranza e la carità costituiscono il Bonum del cristiano che si rivolge non solo a sé ma a tutti i suoi fratelli e sorelle. Questo Bonum è la ricerca della pace tra gli uomini e tra gli uomini e Dio, perché Dio stesso è la pace.
Così il nome assunto dal nuovo papa porta con sé il grande significato di san Francesco d'Assisi: pax e et bonum, ma certo non dimentica gli altri santi Francesco, di Sales, Saverio, Da Paola. Francesco I ha dato alla Chiesa fin dal primo momento un messaggio che invita all'interiorità ; infatti, il Catechismo della Chiesa alla domanda: Che cosa è la preghiera? pone come risposta la stessa che dava Santa Teresa d'Avila:"Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di riconoscenza e di amore nella prova come nella gioia."
Così quando il nuovo papa prenderà le necessarie decisioni, sappiamo che anteporrà la dimensione della preghiera che lucido colloquio con Dio, aiuta anche in quelle che saranno difficili e magari non piegate sul volere del mondo. Ma non precorriamo i tempi, preghiamo con quella grande attenzione che ci aiuta in ogni momento della vita, che per il cristiano è integrale in tutti i suoi aspetti, anche in quelli del peccato, e non può ridursi, come spesso è accaduto di vedere, a questo o quell'aspetto, magari legato a momenti che passano o a voleri psicologici e non al significato altissimo della dignità dell'uomo salvato da Gesù Cristo al quale rende grazie, appunto con la preghiera.
Non possiamo che congratularci con il papa Francesco I per averci ricordato che le prime parole delle Fede sono quelle del Padre Nostro e non possiamo che formulare i nostri piccolissimi auguri per il suo servizio, magari continuando la modalità , già utilizzata dal papa precedente che diverrà familiarmente, ci perdoni, el papa twittero.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.