Guerriglia urbana No Expo: Ciambetti, Pasolini e le "facce di figli di papà"
Sabato 2 Maggio 2015 alle 22:05 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, assessore Regione Veneto
Davanti ai problemi veri Matteo Renzi dimostra tutti i suoi limiti: la guerriglia urbana di Milano non può essere liquidata come un episodio frutto di quattro tepistelli figlia di papà . Se così fosse, il ministro degli Interni, secondo il primo ministro, sarebbe stato ridicolizzato davanti al mondo dall’ultima versione di teddy boys.
In realtà , che non si tratti di tepistelli lo dimostrano le tecniche di guerriglia adottate, tali da giustificare, secondo alcuni, la presenza di professionisti dell’agguato sapientemente infiltrati: in questo caso, il ministro degli Interni avrebbe dimostrato una ulteriore pecca, perché permettere che 500 teppistelli arrivino armati e guidati da professionisti della guerriglia urbana a mettere a ferro e fuoco una metropoli, significa solo essere dilettanti. E l’ordine pubblico non può essere messo nelle mani di dilettanti o di un ministro piccolo, piccolo. Per quanto riguarda la capacità operativa delle Forze dell’Ordine nessuno la mette in dubbio, anzi: dopo la gogna per i fatti di Genova del G8 e le durissime critiche ai poliziotti coinvolti all’epoca, sarebbe stato lecito attendersi una prudenza estrema da parte degli agenti. Per costoro, meglio farsi colpire da un “teppistelloâ€, finire all’ospedale, che ritrovarsi sotto processo mediatico (e non solo) per una manganellata bene assestata. Il Poliziotto sa benissimo che in Italia una botta di un manganello  trasforma in eroe i delinquenti mentre lui rimane solo un povero cristo. Scriveva Pasolini:Â
“Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveriâ€
E il poeta di Casarsa si rivolgeva in quei versi a chi aveva Â
“… facce di figli di papà .
Buona razza non mente.
Avete lo stesso occhio cattivo.
Siete paurosi, incerti, disperati
(benissimo) ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amiciâ€
Versi memorabili, che dovrebbero essere insegnati e fatti mandare a memoria nelle scuole.
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