Guarda accusa Nardone di aver sostenuto a Le Iene che i Pfas farebbero "bene". L'ad della Miteni replica secco: "servizio montato ad arte, esprimevo un paradosso!"
Lunedi 9 Ottobre 2017 alle 19:59 | 0 commenti
Dopo la trasmissione del servizio televisivo delle "Iene" andato in onda domenica sera sul tema dell'inquinamento da perfluoro alchilici (Pfas) nella nostra regione sono montate le polemiche e abbiamo già riportato le prese di posizione di Cristina Guarda e del M5S sulle posizioni lì espresse da Luca Zaia che di sicuro risponderà . Ma la consigliera regionale della lista di appoggio a Alessandra Moretti, Cristina Guarda, ha preso di mira anche Alessandro Nardone, Ad nella Miteni, imputandogli una "dichiarazione irresponsabile di una gravità inaudita" visto che "secondo l'Ad della Miteni l'inquinamento da Pfas nelle acque è salutare".
Abbiamo, quindi, interpellato Nardone per conoscere il suo commento e confrontarlo con le accuse di Cristina Guarda che riportiamo di seguito* alla risposta dell'Ad dell'azienda di Trissino.
L'AD della Miteni, facendo riferimento all'intervista rilasciata a le Iene, premettendo che sarebbe stata "come di consueto montata da arte", ha espresso quelli che definisce "i dati oggettivi di un paradosso che emerge chiaro dallo studio della Regione sui cosiddetti 'Esiti materni'".
"Non ho alcuna intenzione di fare valutazioni sulla salute - ci dice Nardone - che lascio agli esperti. Dico che quando si afferma con sicurezza che i Pfas fanno male si dice una cosa diversa di quello che dice l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il ministero della Salute. Proprio per capire se vi sono degli effetti la Regione Veneto sta facendo adesso studi approfonditi. Quando poi si cita la ricerca della Regione sulle nascite per sostenere la relazione con alcune patologie, bisogna leggere i dati in modo onesto".
E cioè?
"I dati - risponde Nardone - mostrano un paradosso: nella 'zona rossa' la natimortalità , il regolare decorso della gravidanza e le anomalie congenite sono inferiori alla media del Veneto. Nessuno ha mai sostenuto per questo che i Pfas facciano bene ma è evidente che l'incompletezza degli studi, come affermato dagli stessi autori, rende necessari ulteriori approfondimenti e non possono essere conclusivi".
Ecco ora le "accuse" di Cristina Guarda.
*Ambiente - Guarda (Amp): "Secondo l'Ad della Miteni l'inquinamento da Pfas nelle acque è salutare: dichiarazione irresponsabile di una gravità inaudita"
"Sono indignata: non è possibile prendere in giro impunemente migliaia di cittadini, le loro giustificate ansie e preoccupazioni. Quanto dichiarato da Antonio Nardone, Ad della Miteni, in un servizio delle ‘Iene' andato in onda domenica sera è grave e sconcertante". Cristiana Guarda (Amp) commenta così il reportage di denuncia che la nota trasmissione ha trasmesso a poche ore di distanza "dalla grande e composta manifestazione che ha visto, oltre 10 mila cittadini guidati dai sindaci e dai presidenti delle Province interessate protestare e dichiarare la loro paura, preoccupazione e rabbia per l'inquinamento da Pfas. Tornati a casa, hanno ascoltato l'Ad della Miteni dichiarare, a chi gli faceva notare l'evidenza dell'aumento di una serie di gravi patologie nel bacino contaminato, che le statistiche mediche se lette da un altro punto di vista dimostrano ‘che i Pfas nel sangue facciano bene'. Dovrebbe allora spiegare come mai negli Usa la DuPont's West Virginia nel Mid-Ohio Valley è stata costretta a pagare un risarcimento milionario per un caso analogo di inquinamento".
"Non è pensabile - aggiunge la consigliera Guarda - dare risposte del genere e assumere questo atteggiamento arrogante dinnanzi all'incremento riscontrato tra i residenti di malattie cerebro-vascolari, cardio-vascolari, diabetiche, problemi legati agli organi endocrini, per non parlare delle patologie registrate nella maternità e neonatalità , oltre ad altre ancora oggi sotto osservazione, proprio alla luce dell'aumento dell'incidenza di tumori riscontrato in America nel processo per l'inquinamento da Pfas della Dupont".
"La trasmissione delle Iene ha mostrato il documento del Noe di Treviso datato 13 giugno 2017 in cui si evince chiaramente che la società , e in anni recenti, era a conoscenza dell'inquinamento e non ha provveduto a informare della situazione le autorità competenti: la risposta data in televisione dall'Ad della Miteni diventa a questo punto di una gravità inaudita, priva di ogni senso etico: in gioco c'è la salute pubblica. E sulla salute non si scherza."
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