Guaiti: troppa chiusura per assumere quei bidelli
Martedi 12 Giugno 2012 alle 16:08 | 2 commenti
Ha passato mezza mattinata a spulciare fra gli atti del comune di Vicenza. Poi una volta trovato ciò che cercava il consigliere Sandro Guaiti, esponente della base del Pd, il partito di maggioranza che regge le sorti di palazzo Trissino, se n'è tornato a casa a studiar le carte. Non prima di avere fatto una capatina a scuola per dare uno strappo al nipotino. E infine a metà pomeriggio è stato il momento della domanda di attualità che accende i riflettori sulla giunta di centrosinistra capitanata da Achille Variati. Ma qual è l'oggetto del contendere?
Il 29 maggio l'amministrazione ha redatto un avviso di bando per una ventina di bidelli da destinare ai nido e alle materne municipali: il tutto con contratto a tempo determinato (protocollo generale 37997/3.1 e 3799783.1 del 29 maggio 2012; le determine sono firmate dalla direttrice del personale Micaela Castaganro). Non è certo un concorso di quelli che muovono folle di aspiranti, ma in periodi di vacche magre come questi, specie per i giovani disoccupati, più di qualcuno ha manifestato interesse. Tra i requisiti chiave per partecipare alle selezioni c'è un'esperienza di almeno due mesi come addetto ai servizi scolastici. «Un presupposto - spiega Guaiti - che risulta inutilmente restrittivo vista la mansione richiesta». Un collo di bottiglia «che potrebbe far pensare ad un bando studiato per un target stranamente limitato» rispetto ad una platea potenzialmente più vasta.
Ma l'altra ragione che ha spinto Guaiti questo pomeriggio ad indirizzare alla giunta una domanda di attualità  sull'argomento riguarda la tempistica. Il consigliere infatti fa sapere che il bando dovrebbe chiudersi nel giro di pochi giorni «per un incarico che si prospetta per settembre»: un'altra sorta di sbarramento poco digerito dal democratico che già dopodomani in consiglio è deciso a chiedere lumi alla giunta. Per di più il sito web indicato sulla determina per ottenere informazioni, almeno oggi nel primo pomeriggio, funzionava spesso a rilento. In questo caso la competenza però non è del comune bensì della provincia che gestisce il centro territoriale per l'impiego con le relative piattaforme informatiche.
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