Grumolo, la regione dice no al biogas: soddisfatto Franceschetto
Venerdi 29 Giugno 2012 alle 16:20 | 0 commenti
A Grumolo delle Abbadesse l'impianto biogas progettato dalla Biogreen non si farà . O quanto meno la sua realizzazione diviene una ipotesi massimamente improbabile. Lo spiega con soddisfazione Filippo Franceschetto capogruppo di maggioranza di Comunità e Territorio, una civica di area Pdl, in un lungo post pubblicato oggi sul suo blog.
«Dopo 86 giorni di procedimento e cinque mesi di lavoro di discussioni e di speranze - si legge nella nota - abbiamo ottenuto che la Conferenza dei Servizi non concedesse l'autorizzazione alla costruzione dell'impianto a Grumolo... ». Il consigliere sia nel post pubblicato oggi che in nel prologo pubblicato mercoledì fa una lunga cronistoria della vicenda cominciata all'inizio del 2012 con alcune segnalazioni inviate alla giunta e conclusasi con il no di queste ore.
Al contempo però Franceschetto si lascia andare ad una considerazione di carattere più generale. Nella quale spiega che mentre il comune ha patito una diminuzione dei trasferimenti nell'ordine di 370.000 euro, in qualche modo controbilanciata con l'aumento dei tributi Imu, fa specie «vedere quanti soldi vengano sprecati per sostenere settori economici che senza il contributo statale non starebbero in piedi mi ha rafforzato nella convinzione che uno dei primi passi da compiere per la riduzione della spesa pubblica, e quindi delle tasse, sia l'immediata soppressione di tutte quelle forme di incentivi, diretti o indiretti, che da un lato dopano il mercato in cui si innestano e dall'altro operano una sorta di redistribuzione del reddito secondo criteri che nulla hanno a che fare con il bisogno o l'equità ».
Sullo sfondo però rimane una delle questioni primarie che aveva alimentato il malumore della cittadinanza. Grumolo infatti si considera un paese che ha già dato al territorio giacché ospita la grande discarica che nel comprensorio serve molti comuni, in primis Vicenza. L'impianto a biogas (nella foto una installazione americana) veniva infatti visto come una sorta di tributo ambientale poco gradito e niente affatto dovuto.
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