Grave il decreto sui servizi pubblici locali
Lunedi 23 Novembre 2009 alle 19:37 | non commentabile
CGIL Vicenza
Perché la CGIL giudica grave il decreto sui Servizi Pubblici locali
Riteniamo gravissima la decisione del Parlamento italiano in materia di nuova legislazione sul fronte dei Servizi Pubblici a rilevanza economica, in particolare per acqua e rifiuti, che avrà ricadute sui cittadini, sulle loro tasche e la loro sicurezza.
Si privatizza il ciclo dei rifiuti con pregiudizio per la salute pubblica e la tutela dell'ambiente. Si rischia di dare linfa e di alimentare gli affari delle mafie in un settore dove è già presente la criminalità organizzata.
La privatizzazione della gestione dell'acqua è un grande regalo ai privati: si toglie alla sfera pubblica la gestione di un bene che appartiene alla comunità ; si determina un sicuro aggravio dei costi per i cittadini; si consegna a poche grandi aziende private la disponibilità di un bene collettivo, imprescindibile per la vita umana. E questo, battendo - anche in questo campo - la strada opposta di grandi stati europei e non, in cui si sta tornardo indietro dalle passate, deleterie privatizzazioni.
Con questo decreto gli Enti Locali perderanno la funzione del controllo analogo e la gestione in house dei servizi, a prescindere dai risultati prodotti. Ci sono voluti molti anni e sacrifici dei cittadini, affinchè si giungesse al consolidamento della gestione industriale e sinergica dei vari cicli produttivi tramite le società multiutilities pubbliche. Il pubblico, dagli interessati detrattori, viene definito sprecone ed inefficiente per definizione. E' stata proprio la politica, invece (e Vicenza lo ha visto con i propri occhi), a banchettare con le aziende pubbliche. Questo è il problema che va affrontato. Insieme a quello del miglioramento della qualità delle prestazioni che abbisogna di alti investimenti. E' qui che bisogna intervenire, mettendo nel cestino opere faraoniche di dubbia utilità e ricercando altrove gli sprechi.
Questo decreto avrà effetti anche sull'occupazione. Senza la cosiddetta ‘clausola di salvaguardia sociale' per i lavoratori delle società in gara, si rischiano licenziamenti e la dispersione di preziose e collaudate professionalità , imprescindibili per garantire affidabilità e qualità dei servizi in erogazione.
Ci rivolgiamo quindi alle forze politiche e soprattutto a quelle che, anche nel vicentino, fanno propaganda su autonomia e federalismo: non hanno proprio nulla da dire su quanto potrà accadere? Quelle che si appellano alle comunità locali, al proprio patrimonio naturale, non hanno alcuna preoccupazione di veder calare sul territorio pochi, grandi, agguerriti gruppi finanziario-industriali ben poco interessati al bene comune? Quanto durerà questo gioco (e quanto incanterà ) di dirsi ‘padroni in casa propria' e poi, a Roma, accettare tutto, la cessione di pezzi di territorio, la cessione della gestione dell'acqua?
Per quanto ci riguarda, riteniamo, come tante amministrazioni pubbliche e rappresentanze sociali, che la partita non sia da considerare chiusa.
La CGIL vicentina continuerà a spendersi nel territorio (a partire dai Comuni), al fine di concorrere al rafforzamento delle alleanze tra Aziende pubbliche per le gestioni ‘in house', per la unificazione di gestori in bacini ottimali di filiera merceologica, nell'ottica di promuovere aggregazioni pluriservizio anche al fine del contenimento dei costi finali.
Ugualmente continuiamo a credere che vadano rafforzate le collaborazioni tra i due soggetti pubblici gestori del trasporto locale, F.T.V. e A.I.M. Trasporti.
E continueremo a vigilare con attenzione sulla delicata fase di rilancio di AIM, che in molti, negli anni passati, avevano contribuito a ‘scassare'.
La Segreteria CGIL Vicenza