Grande Guerra, "Veneto, terra di pace" è la proposta di Legge del Pd
Lunedi 17 Settembre 2018 alle 22:45 | 0 commenti
“Chi vuole la pace, prepari la pace. Le celebrazioni conclusive per i 100 anni dalla fine della Grande Guerra rappresentano un’occasione per rilanciare, da Villa Giusti, dove venne firmato l’Armistizio, un impegno internazionale per la costruzione di una duratura convivenza tra popoliâ€. Con queste parole - affidate a una nota stampa - il consigliere regionale del Partito Democratico, Claudio Sinigaglia, informa “di essere primo firmatario di una Proposta di Legge intitolata ‘Veneto, terra di pace’, presentata dai consiglieri regionali del Partito Democratico, con la quale il PD vuole promuovere la pace tra i popoli, in occasione del Centenario della fine della Prima Guerra Mondialeâ€.
“Nel corso del 2018 la Regione ha voluto rievocare quei tragici eventi con numerose iniziative per contribuire, attraverso la continuità del ricordo, a consolidare, diffondere e trasmettere alle future generazioni una cultura di pace, di fratellanza e di cooperazione tra i popoli – ricorda l’esponente dei Democratici - Con questo PdL, vogliamo mettere un punto fermo, anche se non si tratta di un punto di arrivo, bensì di partenzaâ€.
“La nostra proposta – spiega il vicepresidente della Prima Commissione consiliare - prevede, da parte della Regione, l’attivazione di un percorso di dialogo permanente per una duratura pace tra le genti, con specifici progetti che coinvolgano istituzioni e associazioni. Chiediamo, poi, che la dichiarazione ‘Veneto, terra di pace’, oltre a essere inviata agli Stati che hanno combattuto nella Grande Guerra, venga sottoposta alla firma dei Comuni capoluogo di provincia, Anci, Università e a tutte le istituzioni e associazioni civili e religiose che vorranno aderire, insieme al relativo provvedimentoâ€.
“Infine – conclude Claudio Sinigaglia - crediamo sia giusto rendere omaggio al ruolo imprescindibile rappresentato da Padova; non solo per l’Armistizio siglato a Villa Giusti, ma anche per il meritato nome di ‘città ospedale’, conquistato sul campo. Vennero infatti ricoverati complessivamente in tre anni 170mila feriti, provenienti in particolare dai fronti del Vicentino, del Trentino e del Carsoâ€.
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