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Il Consiglio regionale del Veneto diffonde una nota congiunta il gruppo del Partito Democratico e Cristina Guarda, consigliera della lista Alessandra Moretti Presidente. 
Ciambetti forse dimentica che parla come presidente del Consiglio regionale e non si trova a Pontida o a una festa paesana. Visto che stava partecipando alla conferenza plenaria delle Assemblee legislative regionali, il suo ruolo istituzionale avrebbe dovuto portarlo ad astenersi da parole irrispettose come ‘riciclo’ e ‘raccolta differenziata’ riferito a ministri del Governo. Le sue parole nei confronti dell’esecutivo Gentiloni sono inopportune e inaccettabili, a maggior ragione se pubblicate sul sito ufficiale del Consiglio.

Non capiamo se sia il presidente di tutti o se si sostituisca al capogruppo della Lega: appare infatti più concentrato su una scalata personale all’interno del suo partito che non a rappresentare un’assemblea legislativa della Repubblica italiana. Qualunque sia però il suo pensiero o intendimento, traspare un’unica preoccupazione: quella di competere nel cosiddetto ‘linguaggio del basso corporeo’ con i suoi sodali del verde padano. È anche vero che la Lega, da tempi lontani ormai, ci ha abituato al peggio del linguaggio, non solo verbale, dall’uso che Bossi voleva fare del Tricolore alle uscite volgari di Salvini. In ogni caso, al di là delle parole di Ciambetti, più adatte al signor Roberto che al signor Presidente, chiediamo come la Lega pensi di poter governare l’Italia senza una legge elettorale che dia stabilità. Anziché abbandonarsi all’urlo sterile potevano accettare la sfida di un esecutivo di scopo finalizzato a un rapido voto. Ma protestare senza costruire, limitandosi alla propaganda, anche di basso profilo, è assai più semplice e comodo.