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Governo impugna legge sulla bandiera del Veneto, governatore Zaia: "trattati come l'ultima colonia dell'impero. Resisteremo"

Di Note ufficiali Sabato 23 Settembre 2017 alle 23:05 | 0 commenti

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"Questa impugnativa si commenta da sé: da Roma si accusa il Veneto di cercare sempre la rissa, ma quelle a cui in realtà assistiamo sono scelte di un Governo il quale, con tutti problemi nazionali e internazionali che è chiamato ad affrontare, non trova niente di meglio da fare che impedire a una Regione di esporre la propria bandiera, persino quella del Veneto che ha oltre mille anni di storia". Lo afferma il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commentando l'odierna decisione del Consiglio dei ministri, di impugnare la legge della Regione Veneto n. 28 del 5 settembre scorso, recante "Nuove disposizioni in materia di uso dei simboli ufficiali della Regione del Veneto. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 20 maggio 1975, n. 56 ‘Gonfalone e stemma della Regione'".

"Non trascurando che quella veneta è l'unica bandiera al mondo che riporta la parola ‘pace' - prosegue il presidente -, non è certo da sovversivi volere la sua esposizione in tutti gli uffici pubblici, anche in quelli dello Stato, presenti nel nostro territorio. Invece veniamo trattati come l'ultima colonia dell'impero".

"Visti i precedenti - aggiunge il presidente - ormai non c'è nemmeno più da stupirci per queste decisioni del Governo. Il buonsenso avrebbe dovuto suggerire di estendere l'obbligo di esposizione della bandiera regionale a tutte le altre Regioni, in modo che, per esempio, anche nelle prefetture della Sicilia, della Puglia o della Sardegna, debba sventolare sempre, accanto al Tricolore e alla bandiera europea, anche il simbolo di quelle terre. Spero che, al di là degli schieramenti politici, i colleghi delle altre Regioni guardino con attenzione all'esito di questa impugnativa, perché se verrà data ragione al Governo, significa che noi potremo tranquillamente riporre nei cassetti le nostre bandiere".

"Una cosa è certa: noi non ci arrendiamo - conclude il presidente -. Andremo al contenzioso, un contenzioso non certamente voluto da noi, e difenderemo fino in fondo la nostra legge, non certo per cercare la rissa come sicuramente qualcuno tenterà di dimostrare, perché siamo convinti della bontà e della necessità di questa legge, il cui scopo è quello di stabilire e regolamentare l'esposizione della bandiera, esattamente come già avviene per quella italiana. E ad animarci saranno lo stesso spirito, la stessa passione e lo stesso sentimento con i quali il presidente della Repubblica Francesco Cossiga volle orgogliosamente esibita al suo funerale la bandiera sarda".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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