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Governo impugna delibera della giunta veneta su caccia in deroga. Zaia si oppone

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 2 Febbraio 2011 alle 12:07 | 0 commenti

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Lac, Lega Abolizione Caccia  -  Il Governatore Zaia risponde con un decreto urgente per difendere con un pool di avvocati la delibera sulla caccia in deroga.
Il primo atto formale del 2011 del Presidente del Veneto, Luca Zaia, non ha come oggetto la crisi economica, il buco della sanità veneta, gli alluvionati, i disoccupati, le imprese che rischiano di chiudere o i comuni al lastrico, bensì la costituzione di un pool di avvocati per difendere la delibera della giunta regionale del 5 ottobre del 2010 che consente la cosiddetta "caccia in deroga", ovvero la caccia agli uccellini protetti dallo Stato e dalla Comunità Europea.

Con un Decreto Urgente, il n.1 del 4 gennaio del 2011, il Governatore del Veneto ha infatti incaricato gli avvocati Barel del foro di Treviso, Zanon dell'Avvocatura regionale e Manzi del Foro di Roma per difendere, a nome della Regione del Veneto, la delibera della Giunta regionale sulla caccia in deroga nel ricorso promosso dal Governo Italiano avanti la Corte Costituzionale.
Risale al 9 dicembre del 2010 il ricorso n.49082/2010, dell'Avvocatura Generale dello Stato, con il quale il Governo ha impugnato la delibera della Giunta Zaia che consente la caccia ai piccoli uccelli migratori delle specie Storno (Sturnus vulgaris), Fringuello (Fringilla coelebs), Peppola (Fringilla montifringilla), Frosone (Coccothraustes coccothraustes), Pispola (Anthus pratensis) e Prispolone (Anthus trivialis).
L'avvocatura dello Stato ha contestato alla Regione Veneto quanto da tempo vanno sostenendo le associazioni di tutela degli animali, ovvero: non ci sono i presupposti e le condizioni per applicare le deroghe tramite la caccia, non vengono previsti i cosiddetti "rigidi controlli", non vengono rispettate le "piccole quantità", i dati relativi alle popolazioni delle specie cacciate non consentono una determinazione oggettiva delle piccole quantità, viene ignorato il parere negativo dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), i calcoli della Regione Veneto delle piccole quantità sono stati fatti su dati vecchi relativi a precedenti stagioni venatorie, si consente l'uso di richiami vivi di specie protette.
Nel ricorso di dieci pagine si legge che la Regione Veneto "ha quindi ecceduto dalle proprie competenze e invaso l'ambito di esercizio da parte dello Stato della propria competenza legislativa esclusiva in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema", e ancora "La delibera impugnata è infine analoga a leggi regionali dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale con sentenza n,266/2010 per la violazione dell'articolo 117 della Costituzione."
Il ricorso del Governo termina con la richiesta rivolta alla Corte Costituzionale affinché "voglia dichiarare che non spetta alla Regione Veneto - e per essa alla giunta regionale - stabilire, con propria delibera, un regime in deroga all'art.9 della direttiva 2009/147/CE, in mancanza di requisiti minimi sanciti, nell'esercizio della sua competenza esclusiva in materia di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, dal legislatore statale, contravvenendo alle disposizioni della normativa comunitaria (in particolare non tenendo conto del fatto che, come evidenziato in un parere ISPRA, reso sulla scorta dei rilievi degli uffici tecnici della Commissione Europea, i dati attualmente disponibili a livello europeo non consentivano, per le specie migratrici oggetto della delibera di giunta, una determinazione oggettiva e scientificamente solida della piccola quantità cacciabile).".
Come se non bastasse la Giunta Regionale del Veneto, con voti unanimi e palesi, in data 11 gennaio del 2011 ha approvato una ulteriore delibera, la n.3, che conferma i contenuti del succitato decreto del Governatore.
"Ora Zaia è rimasto il solo Governatore italiano a difendere a spada tratta la caccia ai piccoli uccellini migratori protetti - ha commentato Andrea Zanoni presidente della sezione LAC del Veneto, che ha aggiunto: "Tutti gli organi istituzionali, giuridici e tecnico scientifici hanno inoltre sancito che la caccia in deroga attuata dal Veneto è illegittima: l'ISPRA organo tecnico scientifico riconosciuto a livello mondiale tramite un parere fortemente negativo, la Commissione Europea con un procedimento di infrazione dedicato solo al Veneto, la Corte di Giustizia Europea con una sentenza di condanna dell'11 novembre del 2010, il Governo italiano con l'odierna richiesta di incostituzionalità rivolta alla Corte Costituzionale.
Grazie a Zaia e alla sua giunta i cittadini del Veneto oltre a dover pagare di tasca loro le feste e i vizi dei cacciatori del Veneto, così come prevedono due recenti delibere che stanziano a tale scopo ben 284.000 euro, le sanzioni dovute alla sentenza di condanna della Corte di Giustizia Europea, ora dovranno pagare anche le parcelle del pool di avvocati chiamati a difendere la caccia in deroga da tutti ritenuta illegittima".
LAC Lega Abolizione Caccia - Sezione del Veneto - Via Cadore, 15/C int.1 - 31100 Treviso - Info: 347 9385856 email [email protected] - web www.lacveneto.it


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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