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Google e gli stereotipi sui veneti

Di Edoardo Pepe Lunedi 17 Dicembre 2018 alle 20:34 | non commentabile

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Tutti sanno che i cliché e gli stereotipi non sono sempre veri, ma ben pochi capiscono quanto possano essere pericolosi: se ci si aspetta qualcosa che praticamente non esiste, questo può causare situazioni molto imbarazzanti. Il termine stereotipo deriva dal greco “stereos” - duro, rigido - e “typos” - impronta, immagine, gruppo - e significa quindi letteralmente “immagine rigida”. E appunto perchè si tratta di un’immagine rigida, uno stereotipo è difficile da eliminare o da modificare. Esistono stereotipi su praticamente qualsiasi tipologia di persona e, soprattutto, origine culturale e territoriale. I veneti non sono quindi esenti, con molti stereotipi su di loro che vengono cercati in Google. Ma quali sono? E, soprattutto, si basano sulla verità oppure no? Vediamolo.

1 I veneti bevono come spugne

Nel Veneto si producono molti tipi di vino, incluso il Prosecco; di conseguenza, come non si possono assaggiare se si hanno direttamente in casa? In realtà però, i veneti non detengono il primato come "bevitori" in Italia. I dati pubblicati dal Ministero della Salute fotografano un Veneto dove sicuramente si beve, ma neanche così tanto. Il podio se lo contendono infatti altre due regioni: Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige. In particolare, i valori più alti si registrano nella Provincia Autonoma di Bolzano, dove tutti i dati registrati sono al di sopra della media nazionale. 

2) I veneti sono tirchi

Questo è uno stereotipo che in realtá riguarda diverse regioni d’Italia. Probabilmente i veneti neanche in questo caso sono al primo posto, dato che i genovesi sono molto più conosciuti per essere “braccini corti”. In ogni caso stare attenti alle proprie finanze, senza cadere nell’esagerazione stile Zio Paperone, non è propriamente un tratto negativo. Ci sono una miriade di metodi per tenere sotto controllo le spese mensili in ogni ambito e che permettono di arginare costi inutili. Ad esempio, per gli appassionati di shopping, il consiglio fondamentale è di lasciare la carta di credito a casa e tenere monitorate le proprie spese grazie all’utilizzo dei contanti. Gli appassionati di sport, invece, possono trovare una lista dei siti scommesse che offrono un bonus senza deposito qui. Anche in questo ambito infatti, esiste sempre un trucco per non incorrere in spese inutili.

3) I veneti bestemmiano

E’ vero, molti veneti hanno il vizio di usare la bestemmia come intercalare. In questo caso però è da sottolineare che la bestemmia non è detta in senso negativo o spregiativo, ma diventa semplicemente un modo peculiare di comunicare, fra l’altro anche diffuso fra toscani e friulani. Non c’è da offendersi quindi se parlando con un veneto, questo iniziasse a “colorire” un po’ il suo linguaggio. Fra l’altro, i veneti sono persone che scherzano spesso e, se l’uso della bestemmia dovesse infastidire si può sempre, con un pò di ironia, farlo intendere al veneto di turno.

4) I veneti sono razzisti

Questo stereotipo sicuramente non è uno dei più desiderati che ci siano in circolazione. Ma perché i veneti vengono tacciati di essere razzisti? Molto semplice: il Veneto è la patria della Lega, partito di estrema destra e automaticamente collegato ad una politica di chiusura. In realtà il Veneto, comparandolo con altre regioni d’Italia, non è da meno quando si tratta di beneficenza ed accoglienza. Ricordiamocelo prima di cadere nuovamente in questa visione limitata.

 

5) I veneti sono dei gran lavoratori

Il Veneto è una regione dove si trovano moltissime aziende, anche di importanza internazionale. E’ inevitabile quindi che i veneti vengano considerati dei gran lavoratori, il che alla fine è anche un tratto positivo. Una precisazione però: il veneto si ferma in ufficio massimo fino alle 18.00, dopodiché è sacra l’ora dell’aperitivo con uno spritz che non può mai mancare. Ma allora, torniamo al primo stereotipo: è vero allora che i veneti bevono come spugne??

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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